Calciomercato
“Mi chiami il Presidente!”
La fiducia incondizionata della scorsa estate spodestata ormai dalla consapevolezza che non è tutto poi così scontato. E quando nel calcio, come nella vita, si calpesta il campo delle promesse, ogni minima uscita dal proprio seminato diventa un pericoloso boomerang.
E’ proprio quello che sta succedendo in casa Milan a Franck Kessié, per tutti “il Presidente“. La situazione del suo rinnovo contrattuale sembrava a dir poco in discesa quando lo stesso ivoriano promise amore eterno ai rossoneri. Ma è chiaro che le prospettive non mancano di certo, con una fase di stallo che non può che non essere una naturale conseguenza.
Il PSG, il Manchester United, il Barcellona fino alle ultime voci che lo volevano accostato all’Inter. Rumors su rumors che mettono la pulce nelle orecchie dei tifosi rossoneri, già scottati in questi mesi dagli addio a zero di Gigio Donnarumma e Hakhan Calhanoglu.
LE PAROLE DELL’AGENTE CHE SANNO DI RETROMARCIA
Quando l’agente dell’ex Atalanta, George Atangana, ribadisce che un calciatore come Kessié non ha bisogno di essere proposto e né tantomeno all’Inter stessa, ci si ritrova davanti a un concetto indiscutibile. D’altronde, se così non fosse molto probabilmente il problema di queste settimane non si sarebbe nemmeno posto.
Tuttavia, fa riflettere come il suo riferimento alle parole del suo assistito alle Olimpiadi di Tokyo («Per un calciatore importante, serve sempre un contratto all’altezza.») stride in maniera quasi netta con l’assoluta risolutezza con cui lo stesso ivoriano parlava di rinnovo dal Sol Levante.
Della distanza economica nemmeno a parlarne («C’è stata un’offerta ufficiale da parte del club e una richiesta da parte dell’agente, ma parliamo di cifre – 6,5 milioni di euro ndr – molto lontane rispetto a quelle cui sta facendo riferimento lei…»). Una forbice tra domanda e offerta della quale, almeno per il momento, non si conoscono né modalità e né margini dell’eventuale compromesso.
Inoltre, Atangana parla di gestione discutibile del rinnovo a livello mediatico, palesando un certo fastidio sul fatto che si parli più di questo rinnovo piuttosto che di altri. Il riferimento ai vari Brozovic, Insigne, Belotti non è difficile immaginarlo nelle sue dichiarazioni, ma con talune situazione esiste una differenza oggettiva. Rispetto i suoi ‘colleghi in scadenza’, Kessié ha preferito uscire subito allo scoperto, quasi giurando un rinnovo che ancora oggi tarda ad arrivare. E chissà se arriverà mai.
LA SITUAZIONE
La situazione è ormai sotto gli occhi di tutti: il Milan vuole il rinnovo, a Kessié non dispiacerebbe prolungare l’accordo. Ma la distanza tra domanda e offerta resta momentaneamente siderale. La società rossonera ha dimostrato in occasioni analoghe che non tende a fare un passo più lungo della propria gamba, a costo anche di andare incontro all’addio a zero.
Dopo Donnarumma e Calhanoglu, il rischio di un «Non c’è due senza tre» aleggia nei corridoi di Casa Milan, teatro quasi sicuramente di ulteriori contatti e summit nelle prossime settimane per cercare di trovare l’accordo.
Servirà in ogni caso un ritorno sui propri passi, quelli accennati nei scorsi mesi, da parte del Presidente – non Scaroni, s’intende – per porre rimedio a una questione complicatasi forse proprio per una gestione comunicativa non ottimale. E per evitare che il quadro possa precipitare: dopo tutto l’ottimismo incensato, sarebbe un vero e proprio autogol per tutti. O forse più del Presidente, chiamato a dimostrarsi tale nel momento più opportuno.
(Foto: sito ufficiale AC Milan)
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