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L’emozione di Jorginho è l’essenza del calcio

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Lo scorso sabato il Chelsea si è laureato Campione d’Europa per la seconda volta. Tra i tanti festeggiamenti, l’emozione di Jorginho rappresenta in pieno l’essenza dello sport. Un ragazzo nato in Brasile, che ha fatto una lunga gavetta prima di scrivere una delle pagine più belle della sua carriera. Se non la più bella. Sempre col sorriso, sempre con l’umiltà che contraddistingue soltanto chi si è sudato e guadagnato ogni vittoria e soddisfazione.

DALLA SAMBONIFACESE…

Jorge Luiz Frello Filho è un calciatore italo-brasiliano. Nato a Imbituba, in Brasile, ma italiano d’adozione calcistica (e di origini). Cresce nel vivaio dell’Hellas Verona, quando il club scaligero militava nelle serie minori del nostro calcio. Con il club gialloblù esordisce nella Coppa Italia di Lega Pro l’8 ottobre del 2009, contro la Sambonifacese. Proprio questa squadra, gli concede la possibilità di mettersi in mostra, giocando in C2. Terminato il prestito, torna a Verona: due stagione in Serie B prima della storica promozione in Serie A. Nella massima serie, Jorginho si prende la scena. Diciotto partite, sette reti e assistenze, è il faro del centrocampo scaligero. Arriva la chiamata del Napoli. Tre stagioni e mezzo alle falde del Vesuvio, in cui l’italo-brasiliano diventa il motore del centrocampo azzurro. Maurizio Sarri gli conferisce le chiavi del centrocampo e Jorginho diventa uno dei leader della squadra.

…ALLA VITTORIA DELLA CHAMPIONS LEAGUE

Nel luglio del 2018 arriva la chiamata del Chelsea. Nelle casse del Napoli [società nelle quale vorrebbe tornarci in futuro] entrano 57 milioni di euro. A Londra riabbraccia proprio Maurizio Sarri, il padre calcistico. Prima il toscano, poi Franck Lampard, infine Thomas Tuchel, cambiano gli allenatori ma non la centralità di Jorginho nel gioco del Chelsea. La tranquillità e la freddezza, la facilità della giocata e un eccelso senso della posizione lo rendono uno dei centrocampisti più importanti (e sottovalutati) nell’intero panorama calcistico mondiale. Con il campione del mondo N’Golo Kanté, Jorginho forma una mediana ordinata e dinamica, solida in fase difensiva ed efficace in quella offensiva, che permette a Tuchel di trovare l’equilibrio giusto. La finale di Champions League è il coronamento di un sogno: da sfavorito, il Chelsea ha battuto il Manchester City di Pep Guardiola, tornando sul tetto d’Europa dopo la vittoria del 2011/2012.

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L’EMOZIONE DI JORGINHO

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È per voi. È per voi. Questa medaglia è per voi (indicando i genitori). Grazie ai miei genitori ho continuato a giocare e ora sono loro qua adesso. Il calcio regala delle emozioni incredibili, non ci sono parole. Quanto è difficile vincere questa coppa? Al fischio finale non ci credevo. Ce lo siamo meritati, c’è un grande lavoro di un anno e abbiamo giocato contro una squadra che ti mette in difficoltà. Ma noi non siamo morti, siamo rimasti lì e abbiamo vinto. Ho i brividi”.

Si allenava in spiaggia con la madre ex calciatrice, ha giocato in C2, in Serie B, poi la serie A, la Champions League e poi il tetto d’Europa. Sempre con sorriso, sempre con l’umiltà di chi ha sudato per ogni soddisfazione ottenuta. La famiglia sempre al fianco, perché le radici – anche a distanza – sono fondamentali per ricordarsi chi siamo, cosa vogliamo e soprattutto da dove veniamo. L’emozione di Jorginho davanti i microfoni è l’essenza del calcio. E dello sport.

“Se non credi in te stesso, nessuno lo farà per te”, diceva Kobe Bryant. Jorginho ci ha creduto, sempre. E la sua favola è una delle più belle da raccontare.

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Dalla C2 alla vittoria della Champions League: grazie Jorge Luiz Frello Filho per le emozioni che ci hai trasmesso.

(Foto: profilo Instagram ufficiale Jorginho Frello)

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