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#LBDV – Real Madrid, finalmente la Décima

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Era il 24 maggio del 2014 quando il Real Madrid alzava al cielo la décima Champions League della sua storia. Una delle tante pagine gloriose dei blancos, quella, forse, che l’ha consacrata definitivamente a divinità calcistica.

ANCELOTTI E QUELL’INTUIZIONE…

Ad inizio stagione, la panchina del Real Madrid viene affidata a Carlo Ancelotti. Il tecnico italiano è chiamato ad un arduo compito: quello di gestire lo spogliatoio, colmo di campioni e prime donne, e ottenere risultati. A Madrid, sponda Real, è dura per qualsiasi allenatore: o vinci o lasci. Non ci sono mezze misure. Come detto, lo spogliatoio è pieno zeppo di campioni e la coesione è difficile. L’ex tecnico del Milan, comunque, ridisegna lo scacchiere tattico: BBC (Bale, Benzema e Cristiano Ronaldo) in avanti e Di Maria sulla mediana. El Fideo è l’intuizione geniale di Ancelotti: mezzala con vizio di allargarsi a sinistra, libera CR7 da dettami tattici, permettendogli di avvicinarsi di più all’area di rigore. Il perfetto collante tra i reparti. Mai scelta fu più azzeccata…

IL CAMMINO VERSO LA DÉCIMA

Il cammino verso la Décima è esaltante. Il Real Madrid chiude la fase a gironi conquistando sedici punti su diciotto. I Blancos polverizzano ogni avversario che gli si presenti davanti: venti reti realizzate in sei partite, appena cinque quelle subite. Il modulo ancelottiano esalta le stelle merengues: Cristiano Ronaldo macina reti, Bale acquisisce consapevolezza, Sergio Ramos si impone in difesa. La fase ad eliminazione diretta parla tedesco. Il Real Madrid archivia facilmente lo Schalke 04, rifilandogli nove reti in due partite. Poi è il turno del Borussia Dortmund ai quarti. Infine tocca al Bayern Monaco in semifinale. I bavaresi, tra l’altro, erano i campioni in carica. Come prassi vuole, per vincere dei sconfiggere il più forte. Il Real Madrid non sono li ha sconfitti, ma ha deciso di umiliarli. Nella semifinale di ritorno giocata all’Allianz Arena, infatti, i Blancos si impongono per quattro reti a zero, doppietta di Sergio Ramos e Cristiano Ronaldo. In finale, poi, una prima volta: i cugini dell’Atletico Madrid.

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DERBI MADRILEÑO AL DA LUZ

Il 24 maggio del 2014 il mondo calcistico, la Spagna e Madrid si fermano: per la prima volta nella storia, una stracittadina colora la vetrina più ambita, quello della gara finale della Uefa Champions League. Il palcoscenico è l’Estadio da Luz di Lisbona.

L’Atleti ci arriva da outsider: rognosa e determinata, apoteosi del Cholismo. Regali e strafavoriti i cugini, i Blancos. La finale è una battaglia: passano i colchoneros con la rete di Diego Godin nel primo tempo. Il Real Madrid ci prova, ma non riesce a recuperare. Sembra tutto scritto, décima rimandata e sconfitta scottante, contro i rivali cittadini. Invece, al 93esimo minuto, l’episodio che cambia le sorti della partita e della finale: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Sergio Ramos salta più in alto di tutti e schiaccia in rete di testa. Si va ai supplementari. Da qui in poi è apoteosi blancos: prima Gareth Bale, poi Marcelo, infine Cristiano Ronaldo su rigore. L’Estadio Da Luz si colora di bianco, il Real Madrid ce l’ha fatta: décima Champions League conquistata, primato storico e (presumibilmente) difficilmente eguagliabile.

NEL SEGNO DI CR7

Sono tanti i fattori che hanno permesso al Real Madrid di conquistare la Décima. Il capolavoro di Ancelotti per esempio è uno di essi. Un altro fattore importante, però, è stato Cristiano Ronaldo. Il portoghese è stato un autentico Re Mida: ha trasformato in oro ogni occasione avuta. Già nella fase a gironi, per esempio, ha scritto la storia. Con la rete siglata al Copenaghen nell’ultima gara, il suo score realizzativo recitava nove reti, come mai nessuno nella prima fase della competizione. Con lo Schalke 04, poi, Cristiano Ronaldo ha raggiunto Messi e Altafini a quattordici reti in una singola competizione. Accontentarsi, però, non è una parola presente nel dizionario di Cr7: con la doppietta in seminale e la rete contro l’Atletico Madrid, Ronaldo è salito a quota 17: capocannoniere e recordman.

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24 maggio 2014: apoteosi blancos. Il Real Madrid conquista la Décima Champions League. Come loro nessuno mai.

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