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A(F)FONDO – Diritti TV: arriva il canale tematico della SERIE A

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DIRITTI TV: ARRIVA IL CANALE TEMATICO DELLA SERIE A

Sui diritti TV nel calcio sembra vicina la svolta.

Secondo quanto riportato da Milano e Finanza in un articolo del 4 ottobre scorso, la Lega Serie A attraverso il suo Presidente, Gaetano Micciché, e l’AD Luigi De Siervo, avrebbe finalmente raggiunto con Mediapro, società iberica, una intesa di massima per il lancio del nuovo canale tematico della Serie A.

L’intesa sarebbe stata raggiunta sulla base di un’offerta da 1,283 miliardi di euro a stagione per tre stagioni, a partire dal 2021.
Per formalizzare l’intesa, tuttavia, sarà necessario il voto favorevole dell’Assemblea di Lega, convocata per il prossimo 16 ottobre, tra posizioni favorevoli (nota da sempre quella del patron del Napoli De Laurentiis) e contrarie (il patron del Torino, Urbano Cairo, ha più volte espresso perplessità).

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L’ATTUALITA’

Sino ad oggi, la Lega Serie A ha sempre ceduto i diritti per la visione delle partite del massimo campionato a soggetti esterni, per intero, sulla base di bandi di gara.
Il vincitore o i vincitori si aggiudicavano la possibilità di trasmettere in esclusiva, attraverso proprie piattaforme, tutte o parte delle partite giocate.
Gli attuali contratti, con scadenza 2021, vedono esclusivisti, dopo la chiusura di Mediaset Premium, Sky Italia per sette partite su dieci e Dazn per le residue tre.
Questa parcellizzazione, poi risolta dalle stesse Sky e Dazn con un accordo strategico, rischiava e rischia di costringere l’utente a sottoscrivere più abbonamenti, con relativo aumento dei costi e crollo degli ascolti (-700.000 abbonamenti il saldo negativo di abbonamenti nel primo anno della coppia Sky-Dazn, secondo Il Fatto Quotidiano).

La svolta, se vi sarà, modificherà radicalmente il mercato e l’offerta.
Vediamo come.

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IL NUOVO CANALE TEMATICO: COME FUNZIONERA’

L’idea di fondo di molti dei Presidenti della massima serie è quella di dotarsi, attraverso i servizi di un operatore esperto del settore come Mediapro, di un proprio canale tematico, “internalizzando” riprese, produzione e trasmissione, e cedendo poi soltanto i diritti di visione del canale tematico, e non più delle partite (quelli restano in “casa”) a tutti i soggetti interessati.
Questo nuovo assetto comporterebbe evidenti benefici per la Lega, che avrebbe la possibilità di cedere a più soggetti (piattaforme TV e streaming, operatori telefonici, ecc.) tali diritti, e massimizzare in tal modo gli introiti.
Anche l’utente ne ricaverebbe grandi benefici: la concorrenza, oggi sostanzialmente azzerata, si alimenterebbe, portando con sè, finalmente, la possibilità di sottoscrivere un unico abbonamento a prezzi realmente concorrenziali.

LE DIFFICOLTA’

La questione è tuttavia annosa, e non è affatto detto che si sblocchi nella prossima assemblea di Lega.
Le posizioni in seno al consesso sono varie e variegate, e non pare semplice trovare una linea univoca; ciò senza considerare le difficoltà tecniche dell’operazione, difficoltà che hanno determinato l’AD, Luigi De Siervo, ad incaricare una commissione tecnica dello studio di ogni aspetto relativo alla questione.

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ASSEGNAZIONE DIRITTI TV: LA LEGGE MELANDRI

Il nodo gordiano della vicenda sta nella c.d Legge Melandri-Gentiloni.
La cessione dei diritti TV, secondo il dettato del D.Lgs. nr° 9/2008, deve essere effettuata sempre attraverso bandi di gara pubblici, con pacchetti equilibrati per le diverse piattaforme.
L’intesa con Mediapro, sostanzialmente bypassando questo limite, potrebbe essere verosimilmente congelata dal ricorso alla Giustizia da parte di un qualsiasi competitor (immaginiamo Sky in prima linea).
I fautori della intesa con gli spagnoli fanno leva sull’art. 13 della stessa legge, che consentirebbe alla Lega, secondo una interpretazione, di formalizzare l’accordo e creare il proprio canale tematico facendo ricorso a mere trattative private, seppur trasparenti.

 

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LA SOLUZIONE

Non tutti, però, sono convinti della bontà di una tale interpretazione, ragion per cui parrebbe che la Lega sia intenzionata a procedere comunque con un bando, da concludere entro il prossimo Natale.
La Legge Melandri prevede, infatti, in caso di esito negativo del bando, la possibilità, a questo punto incondizionata, di ricorrere ad altre opzioni, come ad esempio il canale tematico.
E le previsioni sulla assegnazione sono, ad oggi, negative, tenuto conto che difficilmente, date le attuali condizioni del mercato, vi saranno concorrenti la cui offerta soddisfi le richieste della Lega (almeno la cifra stagionale offerta da Mediapro, 1,283 miliardi).
L’esito negativo del bando spalancherebbe, dunque, le porte a Mediapro ed al canale tematico della Lega Serie A.

 

IL FUTURO

La partita è, dunque, molto più complessa di quel che sembra e gli interessi contrapposti enormi.
Nessuno scenario può essere escluso.
La vera battaglia è ancora di là da venire.

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