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Fiorentina, Barone: “I nostri campioni non sono in vendita”

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Joe Barone, direttore generale della Fiorentina, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni:

Più di 12.000 morti solo in Italia.
“Provo un dolore incredibile, non solo per Firenze o l’Italia, ma per tutto il mondo. Stiamo vivendo legati a bollettini che annunciano dati drammatici. Paura e speranza sono le prime sensazioni di ogni mattina. Rimane la tristezza nel vedere scomparire le persone anziane, la memoria di tante famiglie. Il suono delle sirene che arriva da fuori è un altro momento molto triste”.

Forza e Cuore ha già raccolto più di 700.000 euro.
“Sulla generosità della Famiglia Viola non avevamo dubbi. Anche tanti amici americani e la Mediacom di Rocco stanno dando una grande mano”.

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Come passa le giornate insieme a suo figlio?
“Siamo sempre in collegamento col resto della famiglia che è a NewYork, mia figlia Gabriella fa l’infermeria e ciò mi spaventa e mi inorgoglisce. Grazie alla tecnologia lavoro tanto per la Fiorentina di oggi e per quella del futuro. Ioemio figlio cuciniamo insieme, vediamo qualche partita. Lui dedica molto tempo agli esercizi per riprendere dall’infortunio al ginocchio. Gli ho ricordato quando Robi Baggio perse un anno per un’operazione al ginocchio. I momenti difficili aiutano a crescere. Poi c’è la task force sulle infrastrutture che mi tiene impegnato”.

Nuovi stadi e infrastrutture la sfida del futuro.
“Dobbiamo proporre al Governo e alle istituzioni del mondo del calcio una serie di rivisitazioni di leggi o concetti che permettano a tutti di arrivare a essere competitivi e di sognare e sperare di poter prima o poi conquistare qualcosa. Un aiuto potrebbe arrivare da una nuova Legge sugli stadi. Non stiamo chiedendo soldi a favore degli imprenditori. Chiediamo di poter snellire il percorso. Faccio un esempio, il Franchi potrebbe essere la casa della Fiorentina ma dovrebbe essere ricostruito.

Si possono rimuovere certi vincoli della Sovrintendenza? Altrimenti il Franchi rischia l’abbandono, come è successo per il Flaminio. E, ancora, bisogna permettere ai Sindaci di operare con maggiore libertà per il miglioramento di un’area senza incorrere nel rischio di essere accusati di aver sprecato risorse pubbliche. Realizzare nuovi stadi e nuove infrastrutture è una grande opportunità per le città. Andate avedere cosa era la zona di Amsterdam prima che venisse costruito l’impianto dell’Ajax. E come è stata rilanciata la zona di Barcellona dove è nato il Camp Nou. Abbiamo bisogno di stadi che vivono 7 giorni su 7. Chi investe dovrà avere una squadra importante o sparirebbero abbonati e presenze”.

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Sarebbe giusto sospendere il fair play finanziario?
“Ogni soluzione che permetta ai clubdi restare invita e andare avanti andrebbe presa senza indugi. Direi proprio di sì”.

È giusto provare a finire il campionato?
“Speriamo che si possa finire perché vorrebbe dire che saremmo tutti in una situazione migliore rispetto a oggi dal punto di vista sanitario. Bisognerà capire fino a quando sarà possibile chiudere la stagione senza compromettere la prossima. Sarebbe importante finire il campionato perché titoli, promozioni e retrocessioni devono uscire dal verdetto del campo. Non credo invece all’ipotesi play-off e play-out. In Lega mai parlato di questo”.

Castrovilli vuole restare e Chiesa potrebbe allungare il contratto: i talenti credono nel progetto-Rocco.
“Abbiamo ottenuto questo con il dialogo, la trasparenze e quando occorreva anche con la fermezza. Con Pradè andremo avanti su queste basi. Abbiamo sempre detto che non siamo una società che vuole vendere calciatori ma semmai vuole acquistarli. La Fiorentina non deve essere un punto di partenza ma un approdo. Castrovilli e Chiesa, sono giovani, italiani, già nel giro della Nazionale, sono stati contagiati dall’entusiasmo di Rocco. A noi fa enormemente piacere che siano contenti qui a Firenze”.

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