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Calcio scommesse, nuovi sviluppi: 12 calciatori indagati

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Calcio generica
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Emergono nuovi dettagli dall’inchiesta della Procura di Milano sul giro di scommesse illegali nel calcio italiano. Tra i coinvolti anche volti noti della Nazionale e dei top club di Serie A.

Il caso scommesse torna a scuotere il calcio italiano. Dopo le clamorose squalifiche di Sandro Tonali e Nicolò Fagioli nei mesi scorsi, l’inchiesta condotta dalla Procura di Milano ha portato alla luce un quadro ancora più ampio e complesso. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, sarebbero 12 i calciatori attualmente indagati, con un totale di 1,5 milioni di euro sequestrati e cinque richieste di arresti domiciliari avanzate per i gestori delle piattaforme illegali.

Poker, orologi e scommesse: un sistema occulto

Nel mirino della Guardia di Finanza ci sono due gestori di siti di scommesse non autorizzati e tre amministratori di una gioielleria milanese, usata come “banca occulta” per mascherare il flusso di denaro. Il sistema prevedeva che i calciatori, spesso indebitati con gli scommettitori, “acquistassero” orologi di lusso tramite bonifici regolari, ottenendo fatture legittime ma senza mai portare via il bene. I Rolex e gli altri oggetti restavano a disposizione degli organizzatori, che così incassavano i crediti in modo formalmente pulito.

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Il ruolo di Tonali e Fagioli

Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, già sanzionati a livello sportivo, risultano ora indagati penalmente per aver partecipato a scommesse su piattaforme illegali (come Betsport22.com, Swapbet365.eu, Texinho.com e Vipsport360.com) e per aver favorito l’ingresso di altri colleghi nel sistema. In particolare, Tonali avrebbe collaborato in modo più trasparente con gli inquirenti, mentre Fagioli, secondo le ricostruzioni, avrebbe minimizzato il proprio coinvolgimento, smentito però dai contenuti delle chat recuperate dai telefoni sequestrati.

I nomi coinvolti

L’indagine coinvolge una lunga lista di nomi noti della Serie A, tutti indagati per la violazione del terzo comma dell’articolo 4 della legge 401/1989: si tratta di una contravvenzione, punibile con una multa fino a 500 euro, ma potenzialmente devastante sul piano disciplinare sportivo.

Tra i calciatori citati figurano: Alessandro Florenzi (Milan), Nicolò Zaniolo (Fiorentina), Mattia Perin e Weston McKennie (Juventus), Leandro Paredes e Angel Di Maria (ex Juventus), Raoul Bellanova (Atalanta), Samuele Ricci (Torino), Cristian Buonaiuto (Padova), Matteo Cancellieri (Parma), Junior Firpo (Leeds United) e il tennista Matteo Gigante oltre ad altri soggetti non appartenenti al mondo dello sport.

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Poker illegale e “stanze chiuse”

Le accuse principali non riguardano scommesse sulle partite, ma gioco d’azzardo non autorizzato, in particolare partite di poker su tavoli digitali privati, con accesso regolato da password. Un sistema clandestino, completamente al di fuori dei circuiti legali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Cosa rischiano ora i calciatori?

Dal punto di vista penale, i giocatori possono chiudere la propria posizione con una oblazione (pagamento volontario dell’ammenda), ma il rischio concreto è un nuovo coinvolgimento da parte della giustizia sportiva, che potrebbe riaprire i fascicoli attraverso la Procura Federale.

Il caso è tutt’altro che chiuso. L’inchiesta di Milano sembra solo all’inizio di una nuova fase, con potenziali ripercussioni pesantissime per l’immagine e la tenuta del calcio italiano.

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(Foto: DepositPhotos)

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