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Napoli oltre Diego, una storia che sembra(va) impossibile

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Tempo di lettura: 3 minuti

A Napoli è cambiato tutto. Un progetto che con Aurelio De Laurentiis ha sempre avuto una sua continuità ma ora siamo oltre.

Oltre è una sensazione interiore che il tifoso si porta dentro, una dimensione emozionale uguale ai sogni. Ma voi, tifosi azzurri e non, lo immaginate cosa significa per una città così passionale pensare di poter vincere letteralmente stracciando il campionato? Bisogna calarsi in una realtà che ha sempre immaginato di poter vincere, ma che ha legato il suo nome in gloria solo a Diego Armando Maradona.

Il Napoli ha vinto con Diego, va bene vogliamo dire che ha vinto anche qualcos’altro senza Diego, ma qui si parla di Scudetto.

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Il titolo di campioni d’Italia da quelle parti è un’altra cosa. Sognato per un’intera vita dal 1926, raggiunto due volte, poi il nulla sotto questo aspetto.

Sembrava un miraggio impossibile da conquistare. Non è concepibile potersi cucire il tricolore a Napoli, quello appartiene alla squadra di Maradona.

Mentre tutti lo pensano e lo sognano, questa cosa sta succedendo. Lo sapete che è ancora difficile nominarla quella parola con estrema naturalezza? Se provi a farlo, e magari lo fai pure, ti senti in difetto. È strano poterlo raccontare, come se si stesse andando oltre le proprie aspettative.

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Poi arriva un certo Luciano Spalletti, che ha sempre deliziato tutti, ha sempre raccolto elogi in Italia ma ha vinto solo in Russia. Poi c’è una rivoluzione, si cambia mezza squadra per doverosa progettualità, perché i salari erano eccessivi, ed anche perché all’anagrafe non si sfugge.

Arrivano alcuni “ragazzini”, altri sconosciuti, di qualcuno si parla un gran bene ma le incognite non le metti? Chi poteva solo lontanamente immaginare un impatto così devastante di tutti. Spalletti ha preso la squadra, si sarà anche rotto le scatole di essere bello ma non vincente, e avrà pensato bene che era il momento giusto di fare il suo calcio ma con ambizione (quella definitiva, da consacrazione insomma).

A Napoli diciotto punti dalla seconda come vantaggio non bastano ancora per dire: è fatta.  Non basta ma non per una mera questione matematica, ma perché è faticoso crederci. È tutta una sensazione mistica di paura e razionalità, di realtà che supera ogni immaginazione, di bandiere e caroselli già intravisti ma con timidezza, prontamente posti in disparte perché oltre a non essere ancora il momento, neanche si vuole credere che è il momento di spolverarli definitivamente, dopo 33 lunghissimi anni.

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Chissà come sarà questa festa scudetto, quante coronarie reggeranno, forse da un lato se proprio deve accadere, è meglio farlo così: gustandosi il viaggio da primi in classifica, da capolista indiscussa di una serie A 2022/23 che non ha avuto rivali.

Bandiere, sciarpe, feste, città tinta di azzurro, sole caldo a fare da cornice, cielo azzurro più azzurro che mai: Napoli sogna, ha voglia, pulsa, vive.

Foto: (LBDV)

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Produttore Esecutivo in Mediaset per contenuti di informazione (hardnews e softnews), telegiornali e talk tv prime-time. Ho ideato il progetto LBDV e fondato la testata giornalistica. Sono amante del dubbio, socratico per formazione e mi piace guardare al di là delle apparenze tutto, le persone e la vita.

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