Calciomercato
Lazio, adesso serve chiarezza. E non solo dal presidente…
La stagione che si è conclusa ieri porta in dote la sesta qualificazione europea consecutiva per la Lazio, cinque in Europa League e una in Champions. Simone Inzaghi, uno degli artefici principali del filotto europeo laziale, dopo la partita persa con il Sassuolo, ha parlato ai microfoni di Sky usando toni abbastanza forti:
“Mercoledì mi vedrò con la dirigenza. Ho aspettato sedici mesi e posso aspettare altri tre giorni. Sono stato l’unico allenatore delle sedici di Champions ad avere il contratto in scadenza. Per la Lazio posso aspettare altri 3 giorni, per un’altra squadra non lo avrei fatto”.
Parole dure, dirette che sono suonate come uno svuotare finalmente l’anima da una pena che durava mesi.
Ma c’è un però nascosto nelle parole del mister piacentino. Per trovarlo basta andare a riprendere le dichiarazioni dello stesso Inzaghi dopo Lazio-Cagliari dette ai microfoni delle tv:
“Il presidente Lotito ha fatto la sua offerta, io l’ho letto con calma perché mi è stato consegnato 3 giorni fa. Ieri sera l’ho visto, c’è grandissima armonia. Penso come in tutto le cose che ci sarà una trattativa ma non ci saranno problemi. Il presidente si è comportato benissimo con i suoi tempi , lo conosco da 15 anni. Ma ha fatto la sua offerta e secondo me siamo a buon punto”
Una delle due dichiarazioni non corrisponde al vero e forse è arrivato il momento di mettere sul tavolo le carte rimaste coperte fino ad ora.
Le scuse, le dietrologie, la protezione del gruppo, il presidente cattivo e il mister buono, il presidente buono e il mister cattivo sono chiacchere buone per i social.
Ormai non serve più nascondere la verità e continuare insieme sembra a questo punto difficile. Almeno, se proprio si deve, si chiuda questo rapporto cosi lungo e bello senza gli assurdi teatrini a cui i tifosi sono abituati. Da Delio Rossi in poi ogni fine rapporto è stato traumatico, sia che riguardassero i giocatori che i tecnici.
Eppure basterebbe poco perché chi conosce la storia laziale sa che niente potra mai fare più male al tifoso di quel successe nell’estate 2002, quando in poche ore la squadra venne provata del capitano Nesta e del bomber Crespo.
La tifoseria chiede solo chiarezza e buon senso, chi li ha li usi. E se poi sarà addio si volterà pagina, magari con un groppo in gola ma lo si farà comunque perché dietro l’angolo per il tifoso ci sarà sempre un’altra stagione.
Follow us!