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Juventus: Caratteristiche e idee della nuova squadra di Tudor

La giornata di ieri è stata quella del battesimo. Igor Tudor ha infatti diretto il primo allenamento alla Continassa dando ufficialmente il via alla propria avventura in bianconero.
Dopo i trascorsi da giocatori e da vice di Pirlo nel 2020-2021 ora starà a lui e alla sua capacità di entrare subito nelle menti dei calciatori per conquistare l’ultimo obiettivo rimasto: il quarto posto.
Difesa a 3
Durante le sue ultime avventure, Tudor ha spesso prediletto la costruzione a 3 in fase difensiva. Pertanto è lecito attendersi che, non appena rientreranno i vari nazionali, questo sarà il primo cambiamento tattico che verrà apportato.
Un 3-4-2-1 orientato al pragmatismo e alla solidità difensiva piuttosto che a fantasiosi progetti di calcio avanguardistico. Non c’è tempo per farlo e non c’è nemmeno l’intenzione di Tudor che in carriera ha dimostra tutt’altra idea di football.
Bisognerà tuttavia vedere se le tempistiche ristrette per lavorare con tutto il gruppo saranno sufficienti affinché il nuovo vestito possa essere cucito su misura.
Qualora fosse, è verosimile credere che possa essere Federico Gatti ad ereditare il ruolo di regista basso che fu di Bonucci nell’ultima difesa a 3 di un certo calibro che si sia vista a Torino. L’ex Frosinone ovviamente non ha la stessa qualità di palleggio, ma rispetto ai suoi colleghi di reparto sembra essere quello più adatto. Al suo fianco possibile l’impiego di Veiga e Kalulu rispettivamente sul centro-sinistra e centro-destra.
Tridente variabile
Se sulle fasce gli uomini più indicati per ricoprire tutta la fascia sembrano essere Weah e Cambiaso (qualora fosse ristabilito dall’infortunio), è in avanti che ci sarà maggiore imprevedibilità. Se Tudor deciderà di schierare il doppio centravanti (Vlahovic e Kolo Muani) è possibile che Yildiz ritorni alle origini nel ruolo di trequartista. Un modo per liberare il suo talento e lasciarlo esprimere senza particolari gabbie tattiche.
Qualche certezza in più probabilmente la ritroverà anche Dusan Vlahovic che da gennaio in poi, ovvero dall’arrivo di Kolo Muani, il campo lo ha visto col contagocce. Thiago Motta si era spesso rifugiato nella teoria per la quale il serbo aveva giocato tanto prima e dunque necessitava di riposo, ma la verità è che qualcosa si era incrinato anche con lui. Tudor invece stravede per lui come aveva già dichiarato ai tempi del Verona e la Juventus ha tremendamente bisogno dei suoi gol per salire sul treno Champions.
Maggiori difficoltà d’impiego potrebbero esserci per le ali offensive pure. Da Mbangula a Nico Gonzalez fino ad arrivare allo stesso Conceicao, con questo modulo dovranno adattarsi o a giocare a tutta fascia oppure a stare più dentro al campo a supporto della punta.
Jolly Koop
Un asso nella manica potrebbe tornare ad essere Teun Koopmeiners. Troppo brutto per essere vero, l’olandese rappresenterà un vero e proprio jolly per questa fase finale di stagione. Nel 3-4-2-1 dell’allenatore croato potrà infatti sia giocare nei due di centrocampo, ruolo a lui congeniale, ma anche avvicinarsi alla porta giocando a supporto del centravanti.
Così infatti giocava nell’ultima Atalanta di Gasperini, che aveva saputo ritagliare all’ex AZ una posizione in campo con la quale riuscire ad essere una spina nel fianco per le difese avversarie. Tudor chiederà sacrificio a tutti perché mai come in queste ultime 9 partite di campionato (più l’appendice del Mondiale per Club) vincere non sarà importante, ma sarà l’unica cosa che conta.