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Liga: E’ corsa a tre per il trono di Spagna

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La Liga
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Erano molti anni che non si vedeva una Liga così avvincente con le tre grandi del calcio spagnolo racchiuse in tre punti. Comanda il Barcellona di Flick, ma subito dietro inseguono L’Atletico  del “Cholo” Simeone e il solito Real Madrid di Ancelotti. Quest’ultimo è scivolato proprio in terza posizione dopo la sconfitta inattesa a Siviglia sul campo del Betis.

A poche giornate dal traguardo, ogni dettaglio può fare la differenza. Dagli scontri diretti ai gol segnati nei minuti finali (l’Atletico ne sa qualcosa) passando per la gestione delle energie tra campionato e competizioni europee. Per ora la Liga è un torneo senza padrone, dove l’equilibrio regna sovrano e ogni settimana riscrive le gerarchie.

Il punto in casa Atletico

A guardare il modo di giocare dell’Atletico Madrid verrebbe da dire che non è più il “cholismo” di una volta. O almeno non in tutto e per tutto. La voglia di non mollare e di andare oltre l’ostacolo è rimasta intatta. D’altra parte è il marchio di fabbrica di ogni Atletico che abbiamo visto in questi anni ed è lo specchio del proprio allenatore. Non a caso i colchoneros detengono il record di gol segnati dopo il 90′ (13 reti per una media di uno ogni due partite).

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A cambiare però è la propensione all’attacco. L’arrivo di Julian Alvarez è stato di gran lunga il miglior colpo di mercato degli ultimi anni per Simeone e per sfruttare l’argentino è stato anche alzato il baricentro.

Agli esordi della sua esperienza sulla panchina dell’Atletico Madrid, nel 2011, Simeone si era guadagnato la reputazione di allenatore difensivista, un’etichetta non del tutto infondata.

L’organizzazione difensiva del suo primo Atletico è diventata un modello di riferimento, con il tecnico argentino che si inseriva a pieno titolo tra quegli allenatori che hanno cercato di elaborare strategie per contrastare il gioco di posizione, portato ai massimi livelli nel calcio moderno da Pep Guardiola.

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Oggi le cose sono in parte cambiate. D’altra parte il calcio si evolve e anche i giocatori sono cambiati rispetto a quell’Atletico. I vecchi dettami tattici non sono stati del tutto abbandonati (l’Atletico è infatti la migliore difesa con 16 reti) ma sono stati integrati con una predominanza territoriale maggiormente ricercata, che, per ora, ha fatto di loro una grande squadra.

Il punto in casa Barcellona

Il club blaugrana da qualche anno sta vivendo tra alti e bassi. Dopo la vittoria del campionato di due anni fa, che sembrava aprire ad un nuovo ciclo, è arrivata una stagione deludente lo scorso anno. Xavi è stato mandato via e Flick è stato invece chiamato a dare una svolta. Nonostante i problemi finanziari, il Barça sta cercando di mantenere alto il livello della squadra. E i risultati lo dimostrano.

Un’ottima Champions ha fatto di loro la seconda migliore squadra della fase campionato e in Liga precedono l’Atletico a +1 con il migliore attacco per distacco (71 reti). Frutto anche di un giocatore sopra categoria che è Lamine Yamal e di un sempre giovane Lewandowksi (capocannoniere del campionato con 21 gol).

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Lo stile del tiki-taka è insito al DNA del club, ma il modo di giocare della squadra di Flick è molto distante da quella filosofia. Il tedesco ha infatti portato più verticalità e anche un’attitudine a saper giocare in contropiede sfruttando la velocità dei propri assi.

Inoltre la facilità con cui arriva al gol è quasi disarmante. Un esempio? Benfica-Barcellona 4-5. Anche quando ne prendono così tanti riescono a farne uno in più. Chapeau.

Il punto in casa Real Madrid

Carletto Ancelotti c’è sempre. E in qualche modo il suo Real Madrid lo rimette in carreggiata. L’arrivo di Mbappe in estate sembrava potesse diventare paradossalmente un problema tattico, ma il tecnico di Reggiolo si è preso i primi mesi per rodarlo in vista della primavera quando i fiori sbocciano e il Real diventa galattico.

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L’ultima sconfitta è stata un piccolo passo falso, complice forse anche l’euroderby in vista contro l’Atletico. Sappiamo infatti quanto importante sia la Champions per i blancos. In Liga però rimangono lì. Nonostante gli infortuni e le polemiche arbitrali che sono state denunciate dal presidente Florentino Perez. 

Tatticamente la squadra di Ancelotti rimane figlia dei propri talenti a cui viene lasciata la possibilità di svariare, senza che ci siano troppi ingabbiamenti tattici. E se un eterno campione come Modric sfodera gol come quello contro il Girona, allora anche l’ennesima Liga può essere concreta realtà.

(Foto:DepositPhotos)

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