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Napoli, ma quali tifosi?

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Il day after di Como lascia una grandissima amarezza in casa Napoli, i tre punti persi con conseguente sorpasso dell’Inter scalfiscono le certezze di Antonio Conte che si trova ad affrontare la seconda settimana più difficile da quando è sulla panchina partenopea.

Dopo la prima sconfitta in campionato contro il Verona, sembra essere questa settimana che porterà allo scontro Scudetto contro l’Inter, la seconda Sliding doors della stagione azzurra.

Le partite maledette..

Ogni squadra che lotta per un grande traguardo affronta delle partite trappola, e il Napoli non è nuovo a cadere in queste trappole tese dal destino. Come non menzionare Empoli nel primo anno di Spalletti, dove il doppio errore di Alex Meret costò carissimo agli azzurri in piena lotta per il titolo oppure nella stessa stagione la partita casalinga persa contro la Fiorentina, che tagliò fuori gli azzurri dalla lotta al titolo.

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Ed oggi quella di Como sembra essere una di quelle partite maledette. Primo tempo subito in salita con Rrahmani che pensa bene di fare gol, nella sua porta e con un Jack Raspadori, in grande spolvero, che rimette le cose a posto.

Gli azzurri dominano tutto il primo tempo, ma non concretizzano le tante occasioni nate da errori macroscopici della difesa del Como. Lukaku è impalpabile, l’ombra del calciatore che con i suoi gol ha portato 28 punti su 56 fatti dagli azzurri.

Nella ripresa gli azzurri sembrano essere la brutta copia della squadra che ha resistito alla ruspante Lazio e all’indomita Roma dove ha raccolto solo due punti, per disattenzioni di singoli.

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Il Como è fresco e gioca senza paura, approfittando di una palla persa a centrocampo in modo goffo e disattento del duo Raspadori – Lobotka vola verso la vittoria con il nuovo crack del campionato Diao.

Il colpo è fortissimo la reazione è nulla. Su questo dovrà lavorare maggiormente Antonio Conte.

Ma il tifoso dov’è?

L’ambiente di Napoli resta nefasto per qualsiasi allenatore. Antonio Conte non ha vinto neanche alla sua prima stagione sulla panchina neroazzurra, dove aveva avuto  tutti i calciatori richiesti sia durante il mercato estivo sia in quello invernale, quindi ci si chiede su quale libro della legge è scritto che debba vincere al Napoli al primo colpo soprattutto dopo che ha preso una squadra senza anima reduce da un decimo posto con lo scudetto sulla maglia?

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Le lamentele o presunte tali riguardanti il mercato di gennaio, sono giustificate dall’aver perso un top player come Kvicha Kvaratskhelia vittima dei suoi agenti e delle lusinghe milionarie del Psg, rimpiazzato in maniera poco efficiente.

Le difficoltà azzurre sul mercato erano già esistenti a giugno, per stessa ammissione dell’allenatore salentino per i paletti imposti dalla società di cui anche lui stesso era a conoscenza, ma sopperite dall’ottimo lavoro di Giovanni Manna e dalla negligenza di alcune dirigenze d’oltremanica.

Ma si sa, il mercato di gennaio è un incognita e non bisogna farsi prendere per il collo.

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Il Napoli sta disputando una stagione ben al di sopra delle aspettativa, anche se vanta ottimi calciatori nella sua rosa, ma questo sembra che stampa e tifosi lo stiano perdendo leggermente di vista.

L’occasione di vincere è ghiotta, ma sembra che arrivare allo scontro diretto contro i campioni in carica ad una sola lunghezza di distanza sia troppo poco per lo sfrenato tifo partenopeo.

Se “incredibilmente” in Napoli dovesse vincere lo scontro di Sabato al Maradona, cosa si dirà?, Non sarebbe più logico e giusto guardare con entusiasmo alla possibilità che si aprirebbe davanti ai partenopei di poter riprendere la vetta e di ridare linfa vitale ad un ambiente fin troppo pessimistico sull’orlo di una crisi isterica?

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Non sarebbe più logico durante la settimana che porta ad uno scontro al vertice essere uniti intorno alla squadra e lasciare calciatori ed allenatore in pace manifestando il proprio supporto in vista di una partita importante?

Un vecchio vincente allenatore della storia recente del Napoli parafrasando William Shakespeare disse: “Uomini forti destini forti, uomini deboli destini deboli: non c’è altra strada”

A quanto pare il mantra tanto caro a Luciano Spalletti non è stato assorbito dalla confusionaria stampa italiana e dalla tifoseria partenopea, che al posto di vendere cara la pelle supportando squadra ed allenatore pensa a quanto sarebbe stato “magnifico” avere Diao in squadra…

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(Foto DepositPhotos)

 

 

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