I nostri Social

News

Sanremo: Olly the braves

Pubblicato

il

RAI TV
Tempo di lettura: 4 minuti

Così urlava l’emozionato co-presentatore Gerry Scotti al Milionario (in realtà i braves semo noi che vediamo Sanremo).

E anche quest’anno si va a commentare indegnamente un Festivàl (con l’accento sulla A), dove i contenuti circensi ed estetici prevalgono, per fortuna e forse più di altri anni, sui contenuti musicali.

Spunti di calcio

Naturalmente Edo, cuore grande, fragile ma potente, a dimostrare che si può giocare in serie A anche col cervello.

Pubblicità

Poi andiamo da Noemi, che a Sanremo rinuncerebbe per lo scudetto della Roma (“Ha segnato pure Celik!!” dalla platea), a Rose Villain la cui amata Inter può schiattare se l’alternativa è la vittoria.

Spero sia sintetica e che nessun cucciolo di foca sia stato bastonato per fare la pelliccia del Napoli del batterista dei The Kolors, seconda per trash solo agli abiti di Achille Lauro, il più sobrio è la mise della vecchia di Fantozzi al funerale con cui si presenta.

Vince Olly, ragazzo genovese, a me poco conosciuto, con un pezzo che onestamente al primo ascolto, dava impressione di perfetta canzone vincente per la kermesse. Giusti i ritornelli, le alzate di voce, studiata ma alla fine godibile, più delle sue maglie anni 80 coi deltoidi scoperti.

Pubblicità

Ci si risente per le canzone “autoriali”, ma onestamente non è questa la gara per portarle, se non per dare risonanza. Bella, forse paracula, la canzone di Cristicchi, ma col pingue look alla Nando Martellone di Boris, mentre canta io sento solo ESTIQATSI!!

Brunori attesissimo alleggerisce per l’occasione il suo stile con un buon testo, ma insomma la serata Cover è una e la vera Rimmel ci piace di più, senza offesa.

Se ci si doveva sorbire un paranoico piagnone atteggione che parla in terza persona, a quel punto invitavi Antonio Conte, almeno il pugliese non avrebbe torturato il Califfo, la cui “Non escludo il ritorno” era premonitrice di una sua resurrezione per aggredire Tony Effe e la sua pelliccia più alta di lui.

Pubblicità

Achille Lauro ci prova, buona la canzone, magari eseguita da un cantante senza strascicata de Tor Bella…chissà. Se in sala ci fosse un fisioterapista perchè ormai il perenne sguardo de sguincio col collo torto, hanno fatto saltare le vertebre C3-C4…

Avete visto la dizione?

Capisco ormai sia la battaglia numero uno, dopo che si è persa quella coi congiuntivi, ma, caro Rkomi, oltre al nome evita di shackerare pure i versi, soprattutto non tuoi…stAlla, finAstra, tAsta…non è italiano, mi spiace vai a lezioni di canto e, appunto, dizione (magari non da quello di Tony).

In tutto ciò, premesso che non ho amato la canzone, far partecipare Giorgia, che ha uno strumento vero e proprio nel diaframma, è una cattiveria per questa generazione a cui,  senza autotune, verrebbe vietato di cantare anche in doccia.

Pubblicità

Allarme becero patriarcato

Elodie è la stessa, brutta, canzone di sempre, condita da dirompenza, sensualità stavolta meno volgare.

Rose Villain quando scende le scale fa saltare i pacemaker, quando canta fa saltare i canali e recuperare il risultato di Milan-Verona sul Televideo.

Clara non si può giudicare artisticamente, in tutte le serate, quando è apparsa, sfido Vannacci o chiunque altro a ricordarsi cosa ha cantato.

Pubblicità

Mahmood presentatore coerente, non si capisce nulla quando canta, nè quando parla, ma potrebbe essere l’erede di Brachetti, in un secondo, solo togliendosi occhiali e maglietta, passa da Gabriel Garko a Antonio Hinoki.

Menzioni speciali

Al folletto Lucio Corsi, originale, sensibile, vestito per un circo personale da portare nel cuore degli altri, non per mancanza di contenuti su copertine sgargianti e pacchiane, trasgressivo per colorata assenza e non per scialba ridondanza. Il duetto con Topo Gigio è genio e spettacolo, è ciò che la tv dovrebbe ricordarsi di essere. Ragazzo zeppo di qualità e spero di futuro.

A Rocco Hunt, tenerissimo che vuol fare il rapper con l’aspetto del nipotino che legge la poesia al 99imo compleanno de nonna, e al simpaticissimo Clementino. Il loro omaggio a Pino è sentito, dirompente e loro sul palco divertono perchè SI divertono e si vede, lo spettacolo dovrebbe essere questo.

Pubblicità

Geppy Cucciari si mangia tutti i colleghi, Conti compreso e non si irreggimenta allo status Rai, quando c’è da colpire si colpisce. D’altronde se chiami Geppy Cucciari dovrai aspettarti Geppy Cucciari e dubito che il minEstro dei trasporti abbia messo il like a lei, dopo quello alla bella Clara.

Frassica l’ho capito in tarda età, ma è un pazzo geniale meraviglioso, serio nel non essere mai serio.

Appunti sparsi

Fedez con gli occhi neri dilatati, come gli squali di Nemo quando vedono il sangue, nel suo caso il sangue è la solita, lacrimosa (e ormai difficilmente casuale) polemica che lo vede coinvolto a ogni gara o manifestazione.

Pubblicità

I Coma _Cose sono talmente tenerelli che potrebbero cantare di genocidi o pedofilia  e noi saremmo lì co gli occhi a “cuoricini” a sospirare su quanto so belli, la canzone però ha senso solo se ci fai la pubblicità dei Baci di una tipa che nasce nel capoluogo umbro (baciami le chiappe copyright!)

Marcella Bella sembra la regina Himika di Jeeg Robot, ma più aggressiva.

“MA SE NUN TE PIACE PERCHE’ GUARDI E COMMENTI?!”

Intanto, stai calmo!

Pubblicità

Primo, mi costringe mia moglie che si abbiocca alla prima canzone e si sveglia solo se cambio canale. Secondo se ci sono Villain, Elodie e Clara non devo andare a cercare altro su sordidi canali privati. Terzo, qualcosa devo scrivere o pensi che possa scrivere della mia Roma che mi costringe a parlare da solo e litigare con me stesso in un articolo?

Essi bono per favore e comprendi il dolore.

(Foto: Depositphotos)

Pubblicità

in evidenza