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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Divieto di fermata 

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Napoli – Sampdoria è stata quel che doveva essere: la passerella finale e il prologo alla grande festa che, verosimilmente, durerà fino alla prima gara della prossima stagione, dopo essere iniziata ormai un mese fa.

Lo stadio tutto azzurro, tifosi stipati in ogni ordine di posto, immagini che – dal vivo e in tv – hanno restituito e restituiscono una piccola, piccolissima parte di quello che, un po’ ovunque, è accaduto, sta accadendo e accadrà per lungo tempo ancora.

Pur con poca voglia di essere vittima sacrificale all’altare di Partenope gioiosa e vestita di giubilo, i blucerchiati (che – speriamo – torneranno presto dove avrebbero diritto di rimanere) hanno provato a resistere e contenere il possesso palla avversario, ma l’impresa è durata poco più di una frazione di gioco.

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Nel calcio – come è noto e banale – si può vincere in tanti modo diversi.

Può essere decisivo un rimpallo, un autogol, un rigore dato o non dato, una punizione diretta o un micidiale contropiede.

Si può vincere all’ultima giornata o farlo qualche settimana prima, ma quanto successo nella stagione 2022/2023 è, probabilmente, qualcosa di mai visto sui campi di calcio.

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Il Napoli ha dominato dalla prima all’ultima giornata, ha chiuso con sedici lunghezze di vantaggio e con novanta punti in classifica.

Gli azzurri hanno regalato al calcio italiano non solo l’attaccante, il centrocampista, il difensore, l’allenatore ed il giocatore migliore di tutti. La squadra di Spalletti ha, infatti, segnato un punto di rottura tra quel che è stato prima di oggi e quel che sarà da adesso in poi.

Perché il Napoli ha dominato mostrando strapotere tecnico/tattico e trionfando con numeri rispetto ai quali tutti proveranno a confrontarsi.

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L’entusiasmo e la forza del gruppo azzurro è andata ben oltre i confini della città e della Regione, arrivando in tanti angolo del mondo.

Dietro alla Coppa alzata al cielo da un grandissimo e sorridentissimo Giovanni Di Lorenzo c’è infatti l’orgoglio e l’emozione di quanti hanno sognato un momento come questo, ma anche il ricordo di tutti coloro che non ci sono più, a cui ciascuno ha dedicato anche stasera più di un pensiero.

Il terzo scudetto è poesia da recitare a memoria, prosa da raccontare alle generazioni dei tempi che verranno, narrazione fatata di una storia di uomini veri che, meritatamente, sono campioni d’Italia.

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L’immagine di una Napoli vestita a festa e bardata di tricolore entra di diritto nel profondo dell’anima di tutti quelli che una stagione così l’attendevano da troppo tempo, ma anche di quanti – nella vita – hanno finalmente compreso che si può partire con gli sfavori del pronostico e lasciare tutti a bocca aperta, si può anche essere sottovalutati, ma quel che conto è ciò che si è capaci di fare con talento, determinazione e forza di volontà.

Un anno all’improvviso… gli azzurri si son presi la scena, il palcoscenico e tutti gli applausi.

Per una squadra che ha superato tutti i limiti, però, adesso non devono esistere divieti.

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Prima di tutti, infatti, non può esserci divieto di fermata. Questo gruppo può certamente (e fisiologicamente) perdere uno o più protagonisti, a cominciare dal suo allenatore, ma ha il dovere di provare a continuare a destar meraviglia e stupore.

La grande notte del Maradona brillerà di luce eterna. Da domani – però – la sfida è farla splendere a lungo.

Può accadere, remando tutti nella stessa direzione e volendo bene ad un posto del mondo baciato da Dio nel quale gli uomini, da qualche anno, son tornati a far le cose per bene.

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