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#DIE60 – El ‘Diez de cuero blanco’

Arte, magia, calcio, fantasia: El ‘Diez de cuero blanco’. Il primo dei numeri 10. Cucito, non stampato, rigorosamente in cuoio bianco. Il più grande di tutti, per sempre. Lui nell’Olimpo e tutti gli altri dietro, chi più vicino, chi più lontano.
Diego Armando Maradona. Qualcuno addirittura pensa a cosa sarebbe stato se fosse vissuto in questa epoca calcistica. Uomini folli dicono che avrebbe fatto panchina, per loro fisicamente bisogna essere perfetti.
La convinzione che avrebbe fatto la differenza indistintamente in ogni campo di ogni epoca è insita in ogni essere dotato di ragione. Perché? Mai risposta fu più facile.
In un calcio dove la prestanza fisica è tutto, per andare a terra basta una carezza e per la prima pagina serve una doppietta.
A Maradona potevamo fare sessantasei falli prima di essere ammoniti
Parola di Alessandro Costacurta. Uno dei pochi difensori al mondo ad aver vissuto l’era di Diego e l’era moderna. Fermare un calciatore di livello in questo calcio ti costa un’ammonizione al 15’.
La tattica? Adesso tutto gira intorno alla tattica, il calcio è fatto d’idee ben precise. A Diego sarebbe interessato ben poco. Se ricordate bene, il secondo scudetto vinto a Napoli glielo ha conteso il Milan di Sacchi, una squadra che ha creato le basi per la tattica dei giorni nostri.
Nessuno nella storia del calcio ha vinto come ha vinto lui. Solo contro tutti. El ‘10’ – de cuero blanco – contro i mascalzoni del mondo.
Auguri Diego, il calcio non smetterà mai di ringraziarti.
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