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ANGOLO DEL TIFOSO ROMA – Udinese-Roma 0-1: Tre punti ai bianconeri, quelli sfortunati

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Spesso la Dacia Arena (ma anche il “vecchio” Friuli) è stata muro amico, ostico, impegnativo e fortunato, ma vincente. I friulani hanno cominciato male la stagione con due sconfitte, mentre i romanisti hanno 1 punto di rimpianti, per la pagliaccesca burocrazia di Verona e la sfortuna/dabbenaggine in casa con la Juve.

Altro appunto per DAZN e le sue tecniche di tortura dei commentatori: l’apparizione di Cravero mi ha fatto ricordare Grosso guaio a Chinatown… chiudete le mense aziendali, in nome di Dio!

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La Roma parte come nei precedenti match, a spron battuto con formazione confermata (anche perchè, quelli sono). L’Udinese, come è usanza da decenni, schiera nomi lanciando in aria la scatola dello Scarabeo e solo un commentatore polacco o di Sumatra, potrebbe finire il lavoro senza andare in cura dal logopedista il giorno dopo.

Spinazzola è il grande protagonista di inizio stagione e dal suo lato passa l’attacco giallorosso. Da un suo cross al 15′, Pellegrini è anticipato sulla linea di porta da un miracoloso Pereyra e, pochi minuti dopo, altra pennellata per Pedro che di testa centra Musso.

Un campanellino da fuori di Lasagna sveglia Mirante dal torpore, poco prima che Dzeko, liberatosi in area, mandi alto un pallone solo da appoggiare in rete. La Roma cala nel finale di tempo, come spesso accade e l’Udinese prende campo: prima Lasagna in spaccata manda alto e nel finale De Paul aggira Ibanez e si invola solo verso la porta, ma è prodigioso il recupero del brasiliano che fa deragliare il fantasista bianconero che sbaglia il tocco, con successivo pallonetto di Lasagna, neutralizzato da Mancini.

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Si riparte come il primo tempo, con la Roma all’arrembaggio, Pedro da fuori fa le prove e centra Pellegrini che spiazza Musso, ma il pallone esce di poco. Un altro che centra Pellegrini è Arslan, ma il rigore appare talmente solare che il VAR è stato evidentemente abbacinato (utile la tecnologia, se la usi, altrimenti si chiama “ninnolo” e la metti sul camino accanto alle ceneri di povera nonna).

Minuto 55, Pedro si invola sulla destra e dai 25 metri sfodera un siluro improvviso che coglie Musso di sorpresa e con il palo interno, porta la Roma in vantaggio. Poco dopo la Roma raddoppia su una bella combinazione Dzeko-Mhkytarian, ma l’armeno è in fuorigioco.

La Roma cala di nuovo e ricomincia il monologo dei padroni di casa. Lasagna su Mirante che non trattiene ma si supera sulla ribattuta di Forestieri. Okaka si mangia letteralmente il pareggio calciando fuori, Ouwejan debole e Molina, su errore di Pellegrini, sventaglia al volo e Mirante è reattivo in angolo. Nonostante l’assedio la difesa della Roma regge e poco altro di significativo succede.

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Partita non brillantissima dei giallorossi, che recuperano senza merito i due punti persi con la Juventus. La Roma gioca a calcio, questo è innegabile, non sta a guardare e crea molto, risultando anche divertente alla fine. Ma la Roma gioca sì, ma fa giocare tutti. Era successo col Verona ed è successo oggi. Se la gioca alla pari con tutti e con tutti si intendono squadre, sulla carta, inferiori, paradossalmente la squadra con cui ha sofferto meno è stata la Juve.

Mirante grande partita, salva più volte la Roma sia in uscita che tra i pali, gestendo anche il gioco. La difesa a tre funziona alla grande, in attesa di saper come finirà Smallingful, di nuovo chiesto apertamente dal mister: Kumbulla integrato benissimo, Mancini attento, ma risulta ancora incredibile la personalità, il senso della posizione e dell’anticipo, nonchè la gestione del reparto del 22enne Ibanez.

Il centrocampo soffre un pò, ci sta un calo fisico di Veretout che non si risparmia mai, mentre, contrariamente a quanto leggo, Pellegrini in quel ruolo, ad argine più che a suggerire, per me non brilla, fa il compitino e spesso non ha la durezza richiesta, ma evidentemente se la (ridicola) polemica del procuratore di Diawara “non ha impressionato” il tecnico, un pò il “chiccherone” glielo ha fatto girare.

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Di Spinazzola abbiamo già detto, ma anche Santon, con compiti più difensivi, ha fatto il suo senza sbavature. Male male l’attacco. Se Dzeko con la Juve, pur avendo sulla coscienza il pareggio per due gol sbagliati, aveva giocato per la squadra, ieri era moscio, indolente e fuori dal gioco (più gol divorato anche stavolta). L’armeno fuori fase in queste prime uscite, mobile, presente e partecipe, ma sbaglia quasi sempre tutto dal controllo alla conclusione al passaggio. Pedro, al netto del gol straordinario da 3 punti, mostra doti da giocoliere nel dribbling e l’azione personale, ma va notato come si perda nell’appoggio e nella conclusione, ma deve ancora tararsi sia chiaro, rimane un campione.

Fonseca non può certo permettersi molti cambi di formazione, questo sì. Se il lusitano si gira verso la panchina c’è il vuoto cosmico (su alcune sedie ha messo l’orto si dice), tra mercato latente e giocatori “invisibili” ai suoi occhi. I subentrati poi non rubano certo l’occhio con Cristante, Villar e soprattutto Kluivert, poco lucidi come se avessero giocato due ore. Perez un pò più vivace ma poco ha spostato. Certo anche con tutte queste considerazioni, faccio mia una battuta sentita ieri sul fatto che forse a Fonseca i cambi li fanno pagare, perchè gli ultimi 20 minuti la Roma era stremata e non si muoveva foglia a bordocampo.

Viva la sosta che permetterà qualche recupero e l’integrazione almeno di Mayoral, sperando sia un attaccante che migliori la sua media fin qui registrata e viva la fine del mercato, sperando che porti ancora qualcosa, la Roma rimane incompleta e gli obiettivi non si raggiungono solo con la buona volontà.

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Intanto un altro appuntino a Fonseca lo mando io da Parigi…

https://www.youtube.com/watch?v=eomgi9llkUQ

 

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