A Gennaro Ivan Gattuso, con la sua “vita da mediano”

Bisogna farla a lui, proprio a Gennaro Ivan Gattuso: la dedica speciale è tutta per il tecnico del Napoli. 

“Voglio ringraziare tutto il mondo del calcio, vicino a me e alla mia famiglia, è stata dura. La dedico alla mia famiglia, eravamo molto legati a mia sorella e mi dispiace molto”.

“Rinnovo? Io voglio vivere quello che sto facendo con grande tranquillità, non sono uno che pensa solo ai soldi. Mi piace lavorare con chi mi segue e stima”.

Le dichiarazioni di ieri rilasciate alla RAI dopo il pareggio ottenuto al San Paolo contro l’Inter e che proietta gli azzurri mercoledì all’Olimpico per la finale di Coppa Italia contro la Juventus, fotografano il momento personale di Gattuso. Colpito recentemente dalla straziante dipartita della sorella Francesca, Gattuso si è dimostrato un Uomo, un condottiero, la forza di un intero gruppo, di cui ha dovuto raccoglierne i cocci, con la sua pazienza e la sua determinazione. Era una squadra ridotta a brandelli, sfiduciata e demotivata, e che viaggiava ad una media punti in campionato da retrocessione.

Dal giorno del suo arrivo, si è iniziata subito a respirare un’aria nuova, ma il percorso non è stato roseo sin da subito: non era semplice e non era scontato. Raccoglieva l’eredità di uno dei suoi maestri Carlo Ancelotti, ed è arrivato anche con un pizzico di scetticismo, perché Gattuso non è un allenatore di fama mondiale, questo non è mistero, ma è stato capace fino a questo momento di far ricredere proprio tutti.

Perché un Uomo come Gattuso ti arriva dentro, quel tipo di uomo che ha condotto da sempre una vita da mediano, anni di fatiche e botte e vinci casomai mondiali. È tutto lì Gennaro: nella sua semplicità, nella sua onestà, nella sua umiltà, nel suo sudore, nella sua fatica, anche nelle sue lacrime di ieri sera e nel suo bacio rivolto al cielo, alla sorella Francesca che lo segue da lassù.

Gattuso ed il suo Napoli ora sono in finale di Coppa Italia, e chi lo avrebbe scommesso fino a qualche mese fa? Mercoledì si deciderà il primo trofeo di questa stagione, caratterizzata da un evento storico come quello della pandemia mondiale.

Chissà mister, forse la vincerai questa Coppa, forse no, ma caro Gennaro Ivan, comunque vada, la piazza partenopea ha già vinto, dal giorno in cui sei arrivato tu, proprio da quel momento lì.