Milan
#LBDV – La Babele rossonera

Et voilà: l’ennesimo ribaltone è pronto al compimento. Consuetudine che in questi anni in casa Milan è ormai ordinaria amministrazione. Il nuovo corso inaugurato appena dodici mesi fa e poco meno è pronto a dileguarsi in un altro passo indietro, palesando il principale scoglio dell’ultimo decennio a tinte rossonere: la mancanza di un progetto stabile.
Fattore che Ivan Gazidis punta di ritrovare nel tecnico tedesco Ralf Rangnick, epicentro di un vero e proprio terremoto che già sta scuotendo, ancora prima di ‘passare agli atti formali’ (citando una massima di Fassoniana memoria, giusto per fare riferimento ad uno dei tentativi di rivoluzione falliti). Dalla fredda Germania il buon Ralf ‘ha già fatto fuori’ il rivoltoso Boban, che si è dichiarato apertamente contrario ad un eventuale approdo del tecnico ex Lipsia. E qualche malumore lo sta iniziando a dimostrare anche Paolo Maldini, che ha dato il via ad un vero e proprio scontro a distanza con Rangnick, che già in un certo senso parla da rossonero.
Maldini vs Rangnick: il presente che fa a spallate col futuro
“Il Milan mi ha chiesto disponibilità così ho avvisato la Red Bull e ci sono stati colloqui con il mio agente”
Se non è una conferma ufficiale, quella suddetta, da parte di Rangnick, si tratta comunque di una dichiarazione che la dice tutta sull’effettiva vicinanza tra le parti in questione. Trattative che, stando alla versioni di Boban prima e Maldini poi, sarebbero condotte nella piena inosservanza dei pareri di questi ultimi. E se il croato è stato liquidato per giusta causa poco prima dell’emergenza Coronavirus, Paolo Maldini è ancora in società ed inizia anche lui a borbottare.
“Parlando di un ruolo con pieni poteri gestionali, sia dell’area sportiva che di quella tecnica, Rangnick invade delle zone nelle quali lavorano dei professionisti con regolare contratto. Avrei dunque un consiglio per lui, prima di imparare l’italiano dovrebbe dare una ripassata ai concetti generali del rispetto, essendoci dei colleghi che, malgrado le tante difficoltà del momento, stanno cercando di finire la stagione in modo molto professionale, anteponendo il bene del Milan al proprio orgoglio”
Questo l’attacco pungente del D.T. rossonero, che accusa apertamente il tecnico in orbita Milan di invasione di campo. Ma non solo: infatti dalle parole di Maldini trasparirebbe anche un attacco implicito nei confronti della società. Ed ecco che si consuma il rewind visto qualche settimana con Boban, con tutti i fatti che ormai sono più che noti.
Il presente, che presto si appresta a diventare passato (?), che fa a spallate con quello che sembra più plausibilmente il futuro prossimo milanista. Considerando l’attuale periodo di ibernazione che vive il calcio e la situazione di classifica scomoda in cui si trova la squadra attualmente guidata da Stefano Pioli (che qualcuno se ne ricordasse), è una situazione che certamente non aiuta la squadra nell’eventuale ripresa delle ostilità. Un aspetto che sembra essere messo a margine dalle parti di Via Aldo Rossi, ma che assume un aspetto di primario ordine dal momento in cui c’è il bisogno di consegnare un giocattolo quanto più solido possibile nelle mani di Ralf Rangnick. Perchè su questo, sembrano esserci ormai pochi dubbi.
La rivoluzione nella piena, e rossonera, Babele
Già nei scorsi giorni la nostra redazione aveva confermato il fatto che tra il Milan e l’ex Lipsia si fossero sciolti gli ultimi dubbi (Qui i dettagli). Salvo clamorosi scenari, dunque, Rangnick è destinato a prendere il posto di Stefano Pioli in vista della prossima stagione. Il progetto prevede un resettaggio almeno parziale della rosa ed i poteri pieni affidati al tedesco, così come da lui richiesto. Tanti i nodi da sciogliere in sede di mercato: dal futuro di Ibrahimovic e quello di Donnarumma, passando per i possibili acquisti. Per quanto concerne lo svedese ed il numero 99, il futuro è tutto da scoprire. Per il primo sarà importante capire cosa ne verrà fuori nei discorsi con Ivan Gazidis. Riguardo l’estremo difensore della Nazionale invece il discorso è legato al discorso ingaggio: in ogni caso le pretendenti non mancano (tra queste, la Juventus).
In entrata la linea sarà quella tracciata già nelle scorse sessioni di mercato: giovani interessanti e, al massimo, occasioni di mercato. Una di esse, qualora dovesse dire addio Ibra, potrebbe arrivare dal Real Madrid, da cui è arrivata l’occasione Hernandez. Trattasi di Luka Jovic: l’ex Eintracht ha trovato poco spazio tra le fila delle merengues. Un fattore che potrebbe favorire un tentativo da parte dei rossoneri. Ramadani, agente del croato, rappresenta anche il rossonero Ante Rebic, che è molto vicino a Jovic stesso. Oltre a ricordare che il calciatore ha voglia di cambiare aria dopo un anno tutt’altro che entusiasmante.
Alle porte di Milanello dunque è ben affisso il cartello “Work in progress“. O meglio, il più germanico ” laufende Arbeiten “. Un’ennesima rivoluzione che è pronta a consumarsi e che in un certo senso è già in corso. Nella speranza dei tifosi rossoneri, che si vedono in una vera e propria Babele tra gli attuali rivoltosi ed i progressisti all’orizzonte, che ciò non possa intaccare il prosieguo della stagione. C’è poco altro da sbagliare, anche prima dell’avvento a San Siro di Ralf Rangnick, per far in modo che la nuova, ed ennesima, risoluzione parta nel migliore dei modi. È quindi fatto divieto assoluto di dimenticare che, in piena battaglia tra i rivoltosi del presente ed i progressisti che verranno, c’è una stagione da portare al termine, qualora dovesse essere possibile.