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ZONA CESARINI – 21 Aprile 753 A.C., DC e DCPM

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Era il 21 Aprile del 753 a.c. ed era il giorno in cui, convenzionalmente, veniva posata la prima pietra della città di Roma. Pochi anni dopo (manco troppo pochi) nello stesso giorno nasceva la Regina Elisabetta. Molti anni dopo nasceva la bella delle belle Silvana Mangano e l’attore più internazionale di tutti, quell’Anthony Quinn che interpreterà personaggi praticamente di tutte le nazionalità, il molto discusso a ragione Licio Gelli e il molto discusso, non si sa perchè, Gino Strada, uomo che, dell’internazionalità, ha fatto strumento per aiutare il prossimo “a casa sua” nell’unico senso che dovrebbe avere questa frase. Faccio gli auguri a Roma e a questi “internazionali” perchè mai ci fu qualcosa di più internazionale di Roma e del suo impero annesso, con tutto il bene e il male che ciò ha comportato.

Ora non starò a fare “pipponi” sulla storia di Roma, non mi compete nè ne sarei capace, in più si scrive di calcio. Ma è una delle poche città al mondo dove puoi vedere stratificati tutti i periodi della storia dell’uomo e con essa la storia del “potere” dell’uomo. Impero Romano, Roma Papalina fino alla DC, Democrazia Cristiana, costruzione e corruzione, bene e male. A Roma c’è tutto e c’è sempre stato.

Mi aggancio al calcio facendo gli auguri a chi, nato lo stesso giorno, farà la storia di Roma. Auguri a Toninho Cerezo che, già in redazione, immaginiamo come stia festeggiando…

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LA ROMA

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Svariati anni dopo nasce la A.S. Roma, oggi non sappiamo più se il 7 giugno o il 22 luglio ed è una delle tante polemiche portate dai “nuovi barbari” a stelle e strisce. La Roma porta i colori di Roma, porpora e oro. Soprattutto ne porta il nome, nonostante i “cugini” siano nati 27 anni prima. La Roma ne porta il simbolo, la Lupa.

Guardavo le foto di Roma oggi e ovviamente appariva la famosa Lupa Capitolina. Ricordate la Lupa? Quella che trova i due gemellini Romolo e Remo (o Remolo come dirà Berlusconi) e li allatta, divenendo leggenda e icona di una città che “allatta” l’umanità, culturalmente, socialmente e, ahimè, militarmente.

Diciamoci la verità, la Roma non ha certo, nel suo ambito, rispecchiato la grandezza della città che la ospita. E’ una grande squadra, di medio alta importanza, ma rispetto alle altre grandi “civiltà” calcistiche, ha preso più sberle di quante ne abbia date.

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Venendo all’ultima Roma, le polemiche – che ci crediate o no – mi annoiano, su cambi date e cambi stemma, addirittura la polemica sulla trasformazione di Romolo da pupazzo sponsor da immagine di lupo a quella di gattino della Disney con tanto di occhioni. Magari non li approvo, ma temo che siano solo mattoncini nel muro di colpe di questa società. Penso che, poco coerentemente, se fossero arrivati campioni, scudetti o altro, neanche ci saremmo accorti di “quando” è nata la Roma o che cambiavano stemma. Immagino anche che avremmo preso meglio l’addio di Totti o De Rossi, seppur tra le lacrime o prenderemmo meglio l’idea (al momento tramontata) di “pensionare” Trigoria.

Penso alla Juve che lascia un suo storico stadio, apre un nuovo centro sportivo e caccia Del Piero: tutto questo però a fronte di scudetti, un nuovo stadio moderno, un centro funzionale simbolo di crescita e l’arrivo di grandi campioni, che non cancellano l’amore dei tifosi, ma almeno non ti fanno pensare che “dopo” non ci sia nulla.

La nuova AS Roma, anzi Roma 1927, ha solo decostruito nei fatti, con la promessa di costruire, ancora oggi non mantenuta. Normale che uno poi si attacchi anche a piccolezze. Solo Attila bruciava i campi per non far ricrescere l’erba. Dovevo capirlo quando in un altro anniversario del 21 Aprile, nel 2017, è arrivata una dichiarazione di Monchi: “Se tutto andrà bene, sarò della Roma” che è un pò the new #andratuttobene in chiave meme comico… perdonate la battuta.

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FIGLI DELLA LUPA

Poi c’è un altro fatto, però, tornando alla lupa. La lupa ovviamente è un simbolo, in realtà era una prostituta. In pratica, siamo tutti figli di puttana e, fieri di questo, amiamo irridere, barcamenarci, non amiamo la retotica (finta) americana e anche se siamo la città della cristianità, non amiamo tanto il puritanesimo.

Per questo amiamo la squadra, sempre e comunque, la Roma e la Rometta, amiamo chi ci mette impegno e amore per la maglia. Se poi sa anche giocare a pallone, ben venga. Quindi non vi offendete, le polemiche le faremo sempre, anche quando si fa bene. Le hanno subite anche Anzalone, Viola e Sensi, figuratevi voi. E’ nel nostro DNA, non ci si siede sugli allori e grandi o piccoli vi riportiamo sulla terra con una battuta. Le battute le faremo sempre a Re, Papi e popolani e se siete permalosi, la vita a Roma è dura.

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E quindi dai balconi, oltre alle lenzuola con gli Andrà tutto bene appaiono anche quelli con Me so rotto er cazzo, così per gradire.

Comunque ‘Auguri Roma’, in un anno particolare in cui per decreto DCPM sei vuota, pulita e bellissima, ma sempre rumorosa perchè se non si può uscire, noi urliamo dai terrazzi e anche se orfani del calcio, ci basta guardare dal Gianicolo, anche in foto, o sentire Totti su Instagram e, perchè no, visto che Roma è di tutti, di plebei e di patrizi ascoltare il più laziale di tutti, il grande Montesano e…lo sappiamo che…#andratuttobene

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