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IN CONTROPIEDE – Nel calderone del covid vol.2
Oggi è 25 aprile, una data importantissima per la nostra nazione che rievoca la liberazione dell’Italia che fino ad allora era sotto il dominio nazifascista. Festa che solitamente viene sfruttata dai lavoratori e non, per passare una giornata di relax in compagnia delle proprie amicizie o dei propri familiari. Cosa che quest’anno non si può replicare, a causa dell’emergenza sanitaria scaturita dalla pandemia di covid-19. Siamo al secondo volume de “Nel calderone del covid”, una sorta di capitolo della rubrica In Contropiede, la nostra rassegna di critica satirica. Le persone attendono il 4 maggio come se fosse la nuova liberazione: uscire di casa is the new cacciare i fascisti dal paese. Probabilmente verrà celebrata una festa nazionale fra qualche anno per ricordare quest’evento memorabile.
Così facendo, però, se davvero le persone mettono in pratica questa volontà (inutile e futile) si rischia di portare avanti una fase due peggiore della prima. Com’è rischioso anche riprendere il campionato di calcio: che in qualche modo però è utile soprattutto ad una ripresa economica del paese, grazie all’enorme fatturato che scaturisce da questo sport. Dunque in estate, o comunque a breve, la Serie A si prepara a riaprire i campi, aggiustare le porte e mettere la palla al centro. Ma siamo sicuri che i calciatori vogliano tornare in campo? Giunge voce che un calciatore del Napoli sia pronto a denunciare la lega calcio. Primo fra tutti, José Maria Callejon che sarebbe contrariato ad un ritorno in campo, perché con questo caldo dovrà giocare a maniche lunghe. Si schiera invece a favore della Lega la moglie di Ciro Immobile, non ancora incinta poiché il marito è costantemente alla play. A supporto invece dello spagnolo si schiera il suo ex compagno Gonzalo Higuain, che non ha ancora terminato le scorte di lievito per la pizza fatta in casa. Tommaso Berni è pro al rimanere a casa: il portiere di recente in un’intervista per la Gazzella dello Sport ha dichiarato di essere felice di aver giocato lo stesso numero di partite di Handanovic negli ultimi trenta giorni.
Ma a favore ci sono anche tantissimi altri calciatori che non vedono l’ora di calcare l’erbetta dei loro campi di allenamento. Come ad esempio Cristiano Ronaldo ed Ibrahimovic, stanchi di dribblare i propri figli. O ad esempio Gigi Buffon che nonostante le numerose parate, non riesce nemmeno ad aprire le tende parasole. E il buon Francesco Totti, ormai insultato da tutti i suoi ex compagni nelle dirette, starebbe addirittura pensando di ritornare a giocare.
Resta il fatto che al di là delle ilarità, la Serie A potrebbe davvero ripartire. Giusto o sbagliato? Ce lo dirà il tempo. Sarà fondamentale però riuscire a tenere un rigido controllo su ciò che accade in campo e fuori. E non mi riferisco tanto alle misure di sicurezza, quanto alle coscienze degli individui. Dalla riapertura in poi sarà nostro dovere non prendere tutto sotto gamba, temporeggiare piuttosto che andare in scivolata.