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Carannante: “Mi auguro che Conte vada al Napoli, ma è difficile per le ingerenze del Presidente De Laurentiis”

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De Laurentiis Napoli
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Antonio Carannante, ex giocatore del Napoli ed ex compagno di Conte al Lecce, è intervenuto ai microfoni di Radio CRC

Antonio Carannante, ex giocatore del Napoli ed ex compagno di Conte al Lecce, è intervenuto ai microfoni di Radio CRC

Di seguito le sue parole:

“E’ difficile che Conte allenerà il Napoli nella prossima stagione. Credo che arriverà un nome nuovo, un allenatore di quelli non menzionati: De Laurentiis anche stavolta credo che ci farà una sorpresa delle sue.

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Conte non accetta intromissioni, anche da calciatore aveva questa grinta. Quando andai a Lecce, avevo 24 anni e lui 25 anni e stavamo sempre insieme. Aveva una professionalità pazzesca e aveva questo strano modo di allenarsi perché correva anche dopo l’allenamento! Questa grinta riesce a trasferirla ai giocatori ed infatti le sue squadre gli somigliano molto. Vuole sempre il massimo, ti martella perché è fatto così, non si è creato un personaggio. A Napoli ci vuole un leader, sarebbe il massimo anche per la città perchè è uno che trascina anche il pubblico, ma non so quale possa essere il feeling tra Conte e De Laurentiis.

Sento dire che a Conte De Laurentiis prenderà giocatori di prima fascia, ma dubito perché a Napoli non è mai accaduto. Tutti i giocatori sono arrivati da bravi calciatori e poi sono diventati qui di prima fascia.

I calciatori del Napoli che hanno vinto lo scudetto invece di gioire, qualcuno ha detto che sono rimasti in azzurro da scontenti. Non va bene andare dalla società a parlare di soldi dopo lo scudetto, questo significa che comandano i procuratori e il calcio deve cambiare perché così diventa difficile. Il problema del calcio sono i procuratori, sento agenti che dicono che non vogliono avere a che fare con De Laurentiis, ma mi pare che stiano veramente esagerando! Non comandano i procuratori, devono comandare i presidenti che ci mettono i soldi, è molto grave ciò che accade.

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Gente come Bruscolotti e Kroll mi hanno insegnato che in campo dovevo dare sempre l’anima e l’ho fatto fino alla fine. Non abbiamo mai chiesto un aumento di ingaggio. Ricordo il primo contatto a 17 anni, accettai un contratto misero, ma non me ne fregava niente perché volevo giocare. Adesso il calcio è cambiato.

Mi auguro che Antonio Conte, che adora Napoli, arriverà in azzurro. Impazzirebbe qui, come persona e allenatore sarebbe perfetto”.

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