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Dai e Vai – La 36ª giornata di Serie A in tre tocchi

Dai e Vai, la 36ª giornata di serie A in tre tocchi
LA PARTITA
Napoli-Genoa 2-2 è il risultato che non ti aspetti, soprattutto per come arriva nei 90′ del Maradona. E’ il risultato che lascia apertissima la corsa al titolo e offre almeno psicologicamente un vantaggio all’Inter che, sulle ali dell’entusiasmo per la finale di Champions, sbriga agevolmente la pratica Torino. In un campionato avvincente come non mai, con tutti verdetti ancora da scrivere a 180′ dalla fine, non fa eccezione dunque la corsa scudetto. Una partita che il Napoli interpreta bene trovando però sulla sua strada un Genoa mai domo. Non bastano così i gol di Lukaku e Raspadori, che portano gli azzurri in vantaggio due volte, a fiaccare la resistenza degli ospiti con i rossoblu che all’84’ raggiungono il 2-2 e regalano al campionato un finale ad altissima tensione.
IL PERSONAGGIO
Non bastano una società brillante ed un mercato sempre aperto che ti regala campioni collaudati e giovani di bellissime speranze. Serve un progetto tattico, serve un’idea di gioco e serve la capacità di aggiornarsi di continuo per confrontarsi giorno dopo giorno con un campionato, quello italiano, che di solito premia chi non prende gol. I 48 punti del Como sono merito, soprattutto, di Cesc Fabregas.
Perché il Como è una neopromossa, anche se ce ne siamo dimenticati presto, e la striscia di 6 vittorie consecutive infilata tra aprile e maggio premia il coraggio e la bravura del tecnico spagnolo capace di imporre in Serie A la sua idea di calcio. E’ stato criticato e tanto Fabregas da chi gli contestava i troppi gol presi ed un atteggiamento troppo spregiudicato. Il tempo però gli ha dato ragione e l’augurio più grande che si possa fare alla Serie A è di vederlo anche il prossimo anno sulla panchina del Como.
IL FATTO
Che pasticcio questa Serie A. Anche nel prendere la decisione più corretta del mondo, e cioè quella di far disputare tutte le gare degli ultimi due turni in contemporanea, la Lega confeziona l’ennesimo pasticcio. Una decisione insostenibile per il calendario, che non prevedeva uno slot per lo spareggio scudetto. Ed insostenibile per le televisioni, non pronte a garantire la copertura in contemporanea di tutte le partite.
Il problema è sempre lì, una calendario fatto male. Anzi malissimo. Che non prevedeva slot per i recuperi e non prevedeva uno slot per l’eventuale spareggio scudetto che adesso va trovato (e previsto) tra l’ultima di campionato (che potrebbe addirittura giocarsi di mercoledì), la finale di Champions (31 maggio) e le qualificazioni mondiali (Italia-Norvegia si gioca il 6 giugno).
A rimetterci come sempre sono i tifosi, costretti ad acquistare biglietti per partite che non sanno quando si giocheranno.
(Foto: Depositphotos)