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ANCHE MENO – Le pagelle dell’Avellino

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Avellino
Tempo di lettura: 4 minuti

Le pagelle di Catania – Avellino 1 a 2

“Cosa? È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l’abbiamo deciso noi. È forse finita quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbour? Col cazzo che è finita! E qui non finisce, perché quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare.”

C’è del clamoroso al Cibali (oggi Massimino). C’è del clamoroso perché in pochi si aspettavano questo risultato. Per tutta la settimana il corso principale di Avellino è stato preso d’assalto dai gazebo dove si poteva firmare per il pareggio a Catania.

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Lo confesso, ho firmato anch’io! C’è del clamoroso perché vincere non era affatto scontato. Lo stadio è caldo, molto popolato (media spettatori al 1° posto in Serie C e davanti a tante realtà che militano nella massima categoria), e soprattutto ostile. E’ famosa la ormai pluriennale rivalità con gli odiati siciliani. Fischi, cori e ingiurie ci hanno accompagnato per tutta la partita.

Non è servito a niente. Alla furia agonistica degli etnei, abbiamo risposto con una mentalità vincente, nessun pallone buttato all’aria, anzi, palla a terra e testa alta e con un reparto di difesa armato fino ai denti. Partita vera quella di Catania, giocata a ritmi e tecnica da altre categorie.

Ci hanno attaccato per tutta la gara. Siamo andati anche sotto di un goal. Non è servito a niente. Siamo stati bravi a mantenere i nervi saldi e la concentrazione fissa su un obiettivo: Vincere! Abbiamo concesso poco o nulla e abbiamo attaccato cinicamente quei pochi spazi concessi.

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E’ stata una prova di maturità dell’intera squadra. I ragazzisono cresciuti. Ci abbiamo messo un anno intero per diventare un branco di lupi affamati. Quei lupi stasera sono diventati leoni. Sulla porta dello spogliatoio del Partenio-Lombardi qualcuno ha installato una scritta in oro zecchino: Hic sunt leones.

I’m so happy ‘cause today I found my friends. They‘re in my head. I’m so ugly, that’s okay ‘cause so are you. We broke our mirrors. Sunday morning is everyday for all I care. And I’m not scared. Light my candles. In a daze ‘cause I’ve found God. Yeah, Yeah, Yeah, Yeaaaaaaahhhhhhhh.”

Le pagelle dell’Avellino

Iannarilli: Lo hanno fischiato per tutta la partita. Credevano di intimorirlo. Anthony stasera aveva uno strano sorriso. Ironico. Per Anthony i fischi sono solo il modo di comunicare dei vigili urbani che non ce l’hanno fatta a diventare carabiniere! Frustrati. Voto 7

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Cancellotti: Inglese dopo uno scontro gli chiede spiegazioni urlandogli contro. Lui, impassibile, gli risponde: “You take la tua street e segui sempre la tua main e nun te poi sbaglié! Attention, nunannà a destra perché c’è er burone de Rigione, all right, all right Inglè?” Voto 7,5

Cagnano: “Per me la vita da civile non esiste. In guerra c’è un codice d’onore, tu guardi le mie spalle, io guardo le tue.” Rambo Voto 8

Enrici: E’ arrivato ad Avellino quest’estate con l’appellativo cucito addosso di essere uno dei migliori prospetti della serie C. Si sono sbagliati tutti. Quest’anno ha dimostrato di non c’entrareproprio niente con la “serie C”. Voto 7

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Rigione: I bambini dell’asilo stanno facendo casino. Ci vuole qualcosa per tenerli impegnati. Ci vuole un dolcino. Ci vuole uno spino. Ci vuole un dolcino. Ci vuole uno spino”. No Vasco ci pensa Rigione. Voto 7

Palmiero: Keep calm and curry on. Sempre, ovunque, in ogni situazione, nel bene e nel male. Voto 7

Sounas: “Sono in missione per conto di Dio. Sembra aver detto il greco al suo marcatore prima di regalare l’assist a Patierno. Una luce ha illuminato la palla insaccarsi nel set. Voto 7,5

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Armellino: Il canto del cigno era domenica scorsa. Per la sua forza quest’opera non predispone repliche. La seconda la sgarri sempre, soprattutto se hai 35 anni e il tuo fisico ti concede ancora pochi scampoli di calcio giocato. Però, però, però. Male ma non malissimo. Voto 5,5

D’Ausilio: L’imprevedibilità arriva sempre dai tuoi piedi. Lampi di luce. Averti in forma per 90 minuti è diventata ormai una chimera. Ci dobbiamo accontentare? Ci accontentiamo! Voto 6,5

Lescano: 3° partita consecutiva senza toccare un pallone. Il ciclo negativo è finito o dobbiamo fare un rito woo-doo? Voto 5

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Patierno: C’è chi è devoto a Padre Pio. Chi a Sant’Antonio Abate, chi a Santa Lucia. In queste partite, io mi affido direttamente a ‘o Pa(ta)tierno in persona. Voto 10

I subentrati dell’Avellino

Russo: Sono convinto che in un’altra piazza, dove le aspettative sono minori, Russo potrebbe diventare un crack di quella squadra. C’è un bug psicologico che lo attanaglia ad Avellino. Il ragazzo gioca con grande abnegazione, con una voglia che lo fa correre su tutti i palloni. C’è, però,sempre un errore di troppo che lo caratterizza. A volte qualcosa di troppo, altre qualcosa di meno. Quando è chiamato ad incidere non spacca le partite come quando subentra negli ultimi 30 minuti. Ma a questo ragazzo, che ci crede da quando è arrivato in questa squadra, gli si può dire solo bravo. Voto 6,5

Panico: Dicono dei biondi di essere affascinanti e leggeri. Io questo ragazzo lo vedo sempre sporco e sudato come un macchinista di treno di fine ‘800. A spalare carbone per tutto il campo. Segna poco? Incide poco? Embè? E’ biondo, può permetterselo! Voto 6

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Palumbo: Quando fai un master in una delle più prestigiose università conosciute, acquisisci un imprinting vincente. Che ti fa lottare come un leone su ogni pallone, come fossi un vero tifoso di quella maglia. Come fossi nato a Rione Mazzini, n’gopp i Liguorini o a Valle. Titolare o subentrante quell’imprinting e quella determinazione è sempre la stessa. E’ un fatto di mentalità. Voto 7

Noah: Avrei voluto consegnarti l’oscar come miglior sceneggiata della giornata anche oggi. Quel calcio però stavolta te l’hanno dato davvero. Grande orgoglio, ma troppo pochi i minuti a disposizione per un giudizio vero. Voto S.V.

(Foto: DepositPhotos)

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