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ANCHE MENO – Le pagelle dell’Avellino

Le pagelle di Avellino – Benevento 2 a 1.
“Lo Monaco? Io conosco monaco del Tibet, il Monaco di Montecarlo, il Bayern Monaco, il Gran Premio di Monaco … Se qualcuno vuole essere conosciuto parlando di me, deve pagarmi tanto!”
No il derby con il Benevento io non lo conosco. Il derby per noi è e rimane uno: Napoli – Avellino. A stento accetto l’idea di confrontarmi anche con gli abitanti della foce dell’Irno, ma il derby col Benevento mi sa di falso come il lungomare che i tifosi sanniti immaginano di avere nella propria città.
Sfottere oggi la squadra ospite è fin troppo facile, ma una cosa devo dirla. Bisognerebbe spiegar loro la regola numero uno del tifoso di una squadra di calcio: Mai festeggiare la promozione a Novembre.
E toccherebbe anche ricordargli che fare ironia sulla classifica ad inizio campionato può rivelarsi poi un boomerang a marzo che ti colpisce in pieno muso. Che poi si che a -17 fa freddo veramente.
Detto ciò in campo s’è vista una partita blanda, a tratti noiosa, bloccata per larghi tratti e molto energica da un punto di vista psicologico. L’Avellino è scesa in campo compatta e gagliarda, è evidente il lavoro di Biancolino sulla concentrazione alla gara.
Il centrocampo, però, privo del nostro motorino instancabile (e del suo sostituto) non gira o gira a ritmi lenti e causa anche la sterilità dei nostri attaccanti, azioni di rilievo se ne vedono ben poche (in particolare nel primo tempo).
Il pallino del gioco resta a noi e quando arrivano le fiammate dei nostri raffinati trequartisti gli spazi si aprono e arrivano i due goal che firmano la vittoria finale. L’Avellino è diventato un gruppo vero. Ci crede e lotta su ogni pallone, in ogni azione.
Ringhia quando deve e affonda gli artigli sulle difese avversarie. Ne sa qualcosa Nunziante che quando ha calciato di frustrazione quel pallone addosso a Iannarilli si è visto arrivare addosso l’intera squadra con la bava alla bocca.
Scena da Via De Conciliis anni ’90. Siamo noi la capolista, ma se qualcuno vuole invadere le montagne…beh, stia attento ai lupi!
Le pagelle dell’Avellino
Iannarilli: Dicono che stai studiando per diventare maresciallo. Comandare è una tua prerogativa fin dalla nascita. Voto 6,5
Cancellotti: “Semper Fidelis”. I senatori dell’Impero romano utilizzavano questa frase al termine dei loro discorsi, inizialmente di fronte al popolo e successivamente di fronte agli imperatori. Esprimeva la loro fedeltà costante verso la repubblica e la figura dell’imperatore. Un terzino è quel calciatore “Semper Fidelis”. Tommaso Caio Cancellotti, difensore della legione Irpina. Voto 6
Cagnano: La tua partita sta tutto in quel “Non ci provare…non ci devi nemmeno pensare”. Attaccamento, dedizione e foga agonistica. Sei arrivato a gennaio ad Avellino, in completo anonimato ed in soli 3 mesi sei riuscito ad entrare in simbiosi con lo spogliatoio e l’intero ambiente. E chissenefrega se poi in fase difensiva lasci molto a desiderare. Quella voglia vale da sola il prezzo del biglietto. Voto 7
Enrici: Siamo primi, non era mai successo. La differenza principale della squadra di quest’anno con quelle degli anni passati sta tutta nelle prestazioni di questo giovane centrale difensivo. ‘O guaglione è crisciuto…ad Avellino è diventato Omm’. Voto 7
Rigione: I piedi di legno sono sempre gli stessi. Qualche volta salta un piede, qualche altra volta ha sulla coscienza il goal del momentaneo pareggio. Ma in marcatura non ce n’è per nessuno. Voto 6,5
Palmiero: “La sua soddisfazione è il nostro miglior premio”. Vieni avanti cretino…che ti spezzo pure la noce del capocollo. Non toccategli Iannarilli che potrebbe diventare nervoso. Voto 6
Armellino: Il “Canto del cigno” deriva dall’ultimo atto sublime che il cigno selvatico compie prima di morire. Il volatile emette un suono melodioso e gioioso (totalmente differente dal suo solito verso) nell’attimo prima di lasciare la vita. Il canto di Marco Armellino (36 anni ad agosto) ha il sapore di una vendetta. Fa una partita sontuosa, con foga agonistica e condita anche da buon calcio. Stasera non ha risparmiato neanche una goccia di sudore. Fiero, votato alla causa e con una determinazione che gli fa spingere quella palla dentro. Con veemenza. Come volesse mandare a fanculo tutto e tutti, soprattutto quelli come me che lo hanno criticato per tutto il campionato. Oggi non posso far altro che stare zitto ed applaudire. Fino a farmi male le mani. Voto 7
Sounas: “Alias, Trilias, Sounas” il greco in versione mago di Arcella, sonnecchia, scompare e arranca, ma quando arriva il suo momento, sale sul palco e sfoggia tutto il repertorio. La lentezza non è stanchezza, è esperienza! Voto 6,5
D’Ausilio: La potenza è nulla senza controllo. A fine campionato ti mettiamo come Ronaldo (il fenomeno) al posto della statua del principino abbasc’ ‘o stritto. Voto 7
Lescano: La profezia del killer da area di rigore prevede un ciclo negativo e uno positivo. Sono 2 partite che non tocca palla. Saturno contro. Voto 5,5
Patierno: Dicono che i trash talker nel calcio siano merce preziosa (e a dire degli esperti ormai rara) in questa categoria. Dicono che i giocatori che parlano sporco riescano ad innervosire le difese avversarie e aprire buchi dove inserirsi e far inserire i propri compagni di reparto. Io non ho sentito cosa hai detto per tutta la partita ai centrali del Benevento, ma di calcio giocato, stasera ne ho visto davvero poco. Voto 5
I subentrati dell’Avellino
Russo: Esiste nel calcio una tipologia speciale di calciatori. I subentranti. Questo, che ad uno sguardo superficiale, potrebbe sembrare solo il meschino minutaggio di una riserva, in realtà nasconde la specificità di un vero e proprio ruolo particolare. Entrare e spaccare le partite. Ci sono calciatori che ci hanno creato una carriera. Quando giocano dall’inizio sono altri giocatori, al limite del mediocre, ma quando hanno quei 30 minuti scarsi di esplosione agonistica si fanno trovare sempre pronti. Ormai non ricordo più quante partite, arrivati all’incirca al 60’ minuto, Russo entra in campo e spacca la partita. Ei fu Daniele Massaro. Voto 7
Palumbo: “Cercherò mi sono sempre detto cercherò. Troverai mi hanno sempre detto troverai. Per oggi sto con me mi basto. Nessuno mi vede e allora accarezzo la mia solitudine. Ed ognuno ha il suo corpo a cui sa cosa chiedere. Chiedere chiedere chiedere. Fammi sognare lei si morde la bocca e si sente l’America. Lui allunga la mano e si tocca l’America. Fammi l’amore come fosse l’America.” Voto 8
Tribuzzi: Nessuna espulsione, nessun litigio. Pochi minuti ma diligenti. Per un giudizio, però, troppo poco tempo. Voto S.V.
(Foto: DepositPhotos)