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Serie A: Il punto sulla lotta salvezza

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Rebic Lecce
Tempo di lettura: 4 minuti

A 9 giornate dal termine la lotta salvezza in Serie A è più agguerrita che mai. Tralasciando infatti il Monza desolatamente ultimo con 15 punti, dal Venezia al Cagliari invece ci sono cinque squadre in 6 punti.

Momenti di forma differenti, calendari più o meno in salita, sta di fatto che da questo momento in poi ogni tassello può essere decisivo.

Venezia: la neopromossa che sogna l’impresa

Fresco di pareggio interno contro il Napoli, il Venezia di Di Francesco è forse la meno accreditata per conquistarsi l’ultimo posto utile per rimanere in Serie A. Tuttavia, nonostante il penultimo posto attuale, i lagunari non intendono mollare e le prestazioni sudate e combattute che hanno fatto vedere soprattutto tra le mura amiche sono la prova.

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Il Venezia infatti dopo una prima parte di campionato molto complicata nella quale ha pagato anche l’impatto con la massima categoria, da alcune settimane è diventata una squadra molto più difficile da battere. Lo dimostrano le sfide contro Roma, Inter e Napoli in cui i lagunari hanno venduto cara la pelle e quando sono stati battuti è stato soltanto di misura.

Tuttavia il grande problema della squadra allenata dall’ex tecnico della Roma è che fatica molto a segnare. Nella classifica degli Expected Goals è infatti soltanto sedicesima e per una squadra che deve salvarsi non è un problema da poco. Finora si è tenuta a galla con numerosi 0-0 ma se si vuole raggiungere l’obiettivo della salvezza bisognerà ritrovare la via della rete.

Da questo punto di vista l’addio di Pohjanpalo è stata una grave perdita che numericamente è stata sopperita dall’arrivo di Fila che però fin qui non ha inciso. Qualcosa, in termini di gol, Di Francesco se l’aspetta anche da Oristanio. L’ex Cagliari infatti è tra gli uomini di maggiore qualità della squadra e il suo apporto in termini di gol e assist potrebbe essere anche superiore. Fin qui solo 2 gol e 3 assist. Serve la svolta.

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Empoli: tra alti e bassi

Forse è il caso più particolare delle squadre invischiate nella lotta salvezza. L’Empoli di D’Aversa aveva infatti iniziato il campionato lasciando intendere che potesse arrivare una salvezza relativamente tranquilla grazie all’accoppiata ColomboEsposito. Invece, come spesso accade, la seconda parte della stagione è stata in picchiata. Prima gli infortuni, poi la fatica nel trovare la via del gol ed infine la perdita della solidità difensiva. Fattori che hanno determinato l’attuale diciottesima posizione in classifica.

Se prima parlavamo di un Venezia nelle retrovie delle statistiche relative agli XG, c’è da dire che non se la passano meglio i toscani, anzi. L’Empoli da questo punto di vista occupa l’ultima posizione con un indice di gol pari all’1.03 a partita che equivale all’ultimo posto di questa particolare classifica. La circolazione della palla tende a essere lenta, rendendo il gioco prevedibile e facilitando le letture difensive degli avversari.

Il ritorno in piante stabile di Ismajili in difesa potrà restituire quel bunker difensivo che era stato capace di inchiodare diverse squadre sullo 0-0 nei primi mesi di stagione. Un punto di (ri)partenza basilare per costruire qualsiasi progetto di salvezza.

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Parma: aggrappati a Man

Un po’ come l’Empoli, anche il Parma lasciava intendere ad inizio stagione che il campionato potesse essere maggiormente in discesa. Pronti via subito tre punti in casa contro il Milan e un’armonia nel gioco che si fondava sugli uomini di maggiore qualità: Man, Bonny, Bernabé. Da Natale in poi però ci sono stati solo pochi exploit come ad esempio il bel pareggio ottenuto in casa della Juventus. 

L’inverno ha ghiacciato il talento di Dennis Man che nelle ultime 14 partite ha messo a referto soltanto un assist e non a caso la luce in casa Parma si è spenta. Tema che in parte è simile anche per Bonny, il quale si è ritrovato anche la concorrenza di Djuric a gennaio al netto del recente infortunio che ha colpito l’ex Monza.

Dopo la sconfitta contro la Roma nel girone di ritorno il Parma ha deciso di esonerare Pecchia. Al suo posto è arrivato una vecchia conoscenza della Serie A: Christian Chivu. Con l’ex Inter in panchina la squadra non ha recuperato la solidità difensiva, ma ha quantomeno ritrovato quella tenacia con la quale costruire una classifica che per il momento significherebbe salvezza.

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Tanto ruota attorno al recupero di giocatori chiave come Bernabé e Man. Il primo è il play della squadra e prima dei due infortuni che lo hanno tenuto fuori un paio di mesi aveva dimostrato di saper giostrare in mezzo al campo con una qualità differente dagli altri.

Dennis Man invece sembra aver perso lo smalto dei primi mesi, ma chissà che lo sprint finale di stagione non sia sinonimo di un ultimo decisivo sussulto con cui rimanere aggrappati al treno per la A.

Lecce: con Giampaolo la svolta della stagione

C’è un Lecce prima di Giampaolo e un Lecce dopo Giampaolo. La squadra dei primi mesi sotto la guida Gotti infatti non era la stessa con cui aveva conquistato la salvezza nello scorso campionato. L’ex allenatore dell’Udinese è stato infatti esonerato a novembre e la scelta è ricaduta su Giampaolo. Quest’ultimo non ha apportato modifiche nel sistema di gioco, ma è stato in grado di restituire una fluidità offensiva che col precedente allenatore si era persa.

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Krstovic è infatti rinato, Dorgu era diventato così determinante da essere adocchiato e acquistato dal Manchester United e Tete Morente è stato l’uomo in più in diversi match.

Giampaolo, come da tradizione, ha richiesto un gioco maggiormente di possesso palla finalizzato alla proiezione offensiva, alzando il baricentro e dunque anche la media punti. Prima di lui i salentini galleggiavano nella zona rossa, ora invece arrivano alla sosta in posizione di sicurezza.

Occhio però: nelle ultime 4 partite sono arrivate 4 sconfitte. Segno che qualcosa andrà nuovamente rodato affinché l’effetto magico portato dall’ex tecnico della Samp non si riveli effimero e illusorio.

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Cagliari: tra orgoglio e tradizione

Lo disse lo scorso anno Claudio Ranieri: «Giochiamo per un popolo». E così effettivamente fu. Il Cagliari conquistò una incredibile salvezza forse insperata. Quest’anno invece in panchina c’è Nicola, ma lo spirito è lo stesso. I sardi hanno lo stesso orgoglio e la stessa tradizione che nelle partite casalinghe fa sì che gli avversari debbano superarsi per espugnare la Unipol Domus.

Aggrappati ai gol di Piccoli, rivelazione del campionato, il Cagliari è la squadra meglio messa della cinquina analizzata. Forse è anche quella con maggiore esperienza e qualità. Detto di Piccoli, Nicola può contare su un centrocampo che ruota attorno a Marin e una difesa guidata dalla vecchia volpe Mina che sa come fare per far impazzire gli avversari. Tutto fieno da mettere in cascina per un obiettivo comune: la salvezza.

Anche qui però un monito. Il calendario prevede due scontri salvezza con Empoli e Verona, oltre alla proibitiva sfida contro l’Inter. Se da queste sfide non dovessero uscire i punti necessari la situazione attuale di relativa serenità in classifica potrebbe compromettersi.

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(Foto:DepositPhotos)

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