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Le curve pericolose? Per superarle, chiedere al Barcellona

Saldamente primo in Liga e tra le prime tre in Champions League, il Barcellona di Flick dei vari Lamine Yamal, Raphinha e Lewandowski sta trionfando anche su un altro fronte, quello dell’etica e della correttezza dei comportamenti.
Il pugno fermo usato per chiudere all’Olimpico “Lluís Companys” (lo stadio dove il Barcellona sta disputando, in questa stagione, le proprie partite casalinghe di calcio, a causa dei lavori di ristrutturazione del Camp Nou) la Grada d’Animaciò, lo spazio riservato ai tifosi blaugrana “più accesi”, diciamo, in seguito al rifiuto di questi di pagare una sanzione di 21.000 euro per le reiterate condotte irregolari sugli spalti nella scorsa stagione, è un inno al buon senso e alla giustizia.
Un pugno duro sbattuto in faccia a chi vuole fare il duro, casomai con i soldi di papà, contravvenendo al rispetto di obblighi assunti con la società.
E dire che, di scadenze e di avvertimenti, il Barça ne aveva dati diversi per recuperare dei quattrini che aveva dovuto pagare proprio a causa delle multe comminate per le intemperanze dei propri ultras.
Ben 14 erano stati i procedimenti disciplinari aperti per comportamenti contrari alle norme vigenti nell’area per i tifosi. Scaduto l’ultimo termine, la società blaugrana non ha potuto fare altro che non sentire ragioni, chiudendo quello spazio finché il debito non sarà saldato e dimostrando di non essere ostaggio dei tifosi. Inter e Milan, in questo momento, con l’inchiesta “Doppia Curva” in corso che ha portato all’arresto di 19 ultras, potranno dimostrare la stessa cosa? Tutti, naturalmente, lo speriamo.
Doppia curva
Secondo la Procura antimafia di Milano, uno stato di sudditanza dei club milanesi, nei confronti dei vertici delle tifoserie organizzate, ci sarebbe stato.
Se, infatti, ci fosse stato una forte presa di posizione da parte delle società a scoraggiare certe azioni (probabilmente, sempre secondo la Procura, per ingerenze e intimidazioni), sarebbe stato impossibile per i capi ultras organizzare e gestire un giro milionario del genere. Il circuito non si sarebbe certo alimentato.
Il non dissenso lo ha esteso a dismisura. E mentre le indagini faranno il loro corso, con le società che dovranno dimostrare di aver tagliato con un machete acuminato questi legami nocivi, l’esempio del Barcellona è encomiabile.
Una decisione esemplare, muso a muso, per spegnere gli incendi e recidere delle affinità affettive inopportune.
Le “curve pericolose” possono essere superate e la loro mentalità sconfitta.
Dipende, come sempre, dalla volontà e dall’impegno serio che ci si mette nel volerlo veramente fare.
(Foto: Depositphotos)