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Sampdoria, Stankovic: “Che batosta con la Cremonese. Oggi era difficile”

Termina 1-1 la sfida salvezza tra Lecce e Sampdoria. Le due squadre sono impegnate in una difficile rincorsa. I Giallorossi possono fare affidamento sui 5 punti che la separano dal Verona terzultimo. I Blucerchiati restano avvinghiati all’ultimo posto con 16 punti e la retrocessione che si avvicina sempre di più. Al termine del match, Dejan Stankovic, tecnico della Sampdoria, ha parlato in conferenza stampa. Di seguito le sue parole riportate da TMW.
Un punto che serve poco alla Sampdoria?
“Abbiamo preparato la gara in un modo, ma ogni domenica abbiamo una sorpresa. L’approccio alla gara non è stato tra i migliori da gennaio in poi. Usciamo da una settimana molto dura a livello mentale e tosta. Insieme al mio staff pensavamo che la paura ce la portassimo anche a Lecce e così è stato. Ma nelle gare ci sono i secondi tempi che, con qualche energia nuova, ci ha fatto pareggiare questa partita“.
Quel cerchio a fine gara con la squadra, che messaggio ha mandato al gruppo?
“Lo facciamo spesso, per parlare e confrontarci. Non posso dire che siamo fratelli, ma amici. Condividiamo le nostre sensazioni e si capisce tanto così. Non è semplice, ma loro lottano tanto, anche con se stessi. Quel cerchio era per capire le loro sensazioni, non mi sono neanche accorto che fossimo in campo. Non è facile, lo so. Non è facile ogni domenica, quando senti dire che è l’ultima opportunità. Noi dobbiamo restare sempre in piedi e lottare fino alla fine. Sabiri? Dobbiamo portarlo al giusto livello fisico e mentale, non c’è nessun problema con lui“.
Jese aveva giocato solo 116′ sino ad ora, ma oggi è stato bravo nel gol. La figura del doppio play era per evitare le offensive del Lecce?
“Dipende da partita a partita. Il Lecce è una squadra molto veloce e noi abbiamo provato a vincere le seconde palle, perché sono tutti molto veloci. Eravamo pigri sulle scalate, dovevamo partire prima, soprattutto nel primo gol. Dobbiamo cambiare alcune cose, il modo di stare in campo e affrontare l’avversario. Già da domani analizziamo e cercheremo di migliorare. Jese è un ragazzo serio che ha accettato di giocare con noi, nonostante qualche acciacco non si è mai tirato indietro e questo gol è il giusto premio per lui e per il gruppo“.
Gabbiadini perché l’ha tolto dopo l’assist?
“Volevo giocare con due punte vicine. Manu è uscito contento, perché aveva speso davvero tanto, mi ha anche abbracciato forte dandomi una pacca forte sulla spalla, me la poteva spaccare (ride, ndr)”.
Duricic sembra che a volte non riesca a dare tutto…
“Lui mi ha confessato che forse non è il suo miglior calcio da quando gioca, allora l’ho tranquillizzato dicendogli che bisogna continuare a lavorare. Serve un abbraccio in più e l’autostima di fare le cose semplici ma giuste. Ha le qualità di fare la differenza“.
Il Lecce meritava qualcosa in più?
“Sì, ma la cosa è comune con tutti. Se non uccidi la partita poi accada questo. Il Lecce ha fatto 6 sconfitte e 1 pareggio, credo meritasse molto di più. Squadra giovane e organizzata che difende bene e attacca bene. Però poi arriva tensione e pressione e inizi a sentirla. Dopo serve anche un po’ di fortuna nel calcio, ma secondo me il Lecce ha le qualità di fare bene“.
Gruppo
“Questo è un gruppo onesto, diretto, parliamo tanto. Ci confrontiamo quasi come amici, c’è un rapporto di onestà e siamo diretti. Abbiamo parlato delle nostre sensazioni, perché avevamo fatto certi errori non da noi. Abbiamo subito l’aggressione sulle seconde palle, le ripartenze, nelle scalate non partivamo subito. Purtroppo a questi livelli gli errori si pagano. Ora però ripartiamo da questo cerchio. Abbiamo raddrizzato una partita che non è cominciata come volevamo noi, poi aggiustando qualcosa all’intervallo siamo cresciuti e abbiamo raccolto un punto che muove la classifica. Mi prendo tutte le responsabilità, si può sbagliare perché è difficile giocare ogni domenica con l’acqua alla gola, che ogni domenica è l’ultima spiaggia. Si può sentire la pressione, anche perché giochiamo contro squadre più attrezzate. Io riparto dal secondo tempo“.
Cosa porta a casa di positivo? Come dovrà approcciare d’ora in avanti?
“Domenica scorsa abbiamo preso una bella batosta, a me è arrivata addosso giovedì-venerdì di questa settimana. Quel peso e quel dispiacere lo portavamo con noi. Non è semplice, ma non dobbiamo buttarci giù e trovare le soluzioni. Nel primo tempo siamo stati un po’ pigri, non abbiamo rischiato niente e quel non-rischio ti porta a rischiare tanto. I quattro cambi all’intervallo erano per dare ai ragazzi rimasti in campo l’opportunità di raddrizzare la partita. Nel secondo tempo non abbiamo rischiato tanto e siamo stati poco cinici“.
Cosa passerà nella sua testa fino alla prossima gara?
“Stasera passerò la Pasqua ortodossa con i miei cari, le analisi le inizierò martedì“.
(Foto: Depositphotos)
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