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Tra Benevento e Como un pari che accontenta tutti e nessuno
BENEVENTO-COMO 0-0
Il Benevento doveva assolutamente vincere e s’è dovuto accontentare di portarsi a casa la briciola di un solo punto, che però è benedetto, visto che ha dovuto giocare in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo. Il Como, in superiorità numerica, invece poteva allungare il passo rispetto alla zona bassa (è ancora in piena zona playout) e, contemporaneamente, inseguire ancora più concretamente un sogno playoff, attualmente distante cinque punti. Finisce 0-0 ed è un pareggio che, alla fine, ha il sapore di accontentare tutti e nessuno.
Per essere stato uno scontro-salvezza, lo è stato in pieno. Difficile. Intricato. Diretto. Senza esclusione di colpi. Avaro di emozioni nel primo tempo, con qualche colpo di scena in più nella ripresa a partire dal rosso (per somma di ammonizioni) sventolato a Tello da parte dell’arbitro Santoro dopo 60 secondi di gioco. Lo è stato a tutti gli effetti uno scontro-salvezza. Soprattutto per il Benevento, che ne aveva più bisogno. Che doveva assolutamente vincere. Uno scontro-salvezza che non lascerà il segno, ma il pavimento di vetro nel quale il Benevento cammina in classifica è molto fragile. Anche perché le cicatrici partono da lontano, da inizio campionato. Difficile rimarginarle. Possibile conviverci. In una classifica totalmente opposta rispetto alle potenzialità della rosa e alle aspettative di società e tifosi, le cose sembrano smuoversi con piccoli passettini alla volta, rispetto alla bruttissima piega delle sconfitte consecutive che hanno condotto i giallorossi a diventare terzultimi in classifica ad un passo dall’ultima, il Cosenza di Viali. Determinazione e motivazione rendono assolutamente fattibile e possibile il raggiungimento dell’obiettivo salvezza. Certo, il nuovo stop di Pettinari (senza contare gli altri infortuni delle ultime settimane) non lasciavano ben sperare. Ma, in questo frangente, la Strega non deve guardare alle altre compagini, agli altri risultati, ma solo a sé stessa, cercando di fare quanti più punti possibili. Con il penultimo attacco del campionato, la squadra di Stellone veniva dall’aver conquistato, settimana scorsa, il decimo pareggio stagionale, racimolando un pareggio sul campo della Ternana. Un punto, sì, prezioso, ma per togliersi in fretta dalla palude della classifica, bisognava fare molto altro e molto di più. Vincere in casa oggi, per esempio, dopo l’ennesimo stop impostogli questa volta dal Sud Tirol 15 giorni fa.
Impresa più difficile per il Benevento perché il Como, sopra la Strega di 7 punti, veniva da una striscia di 5 risultati utili positivi consecutivi (l’ultimo, la vittoria contro il Modena) e sembrava aver ritrovato un proprio equilibrio mentale e fisico con la coppia Bellemo-Arrigoni a centrocampo a dare una certa sicurezza e continuità di contenimento e di ripartenza ai lariani. Da colpisci e via. Ma alla squadra di Longo non è riuscito il colpaccio al Vigorito.
LA CRONACA. Alla quarta sfida in assoluto tra le due squadre, un religioso e doveroso minuto di silenzio per le 73 vittime della tragedia immensa accaduta sulle coste di Cutro, ha accolto Benevento-Como. Primo tempo dai ritmi bassi e lenti, con nessuna delle due squadre che sembra avere fretta di affondare i colpi, ma di conservarsi per l’intero arco della gara. Al 5’ il Benevento inizia ad agire di rimessa. Dalla sinistra cross calcolato in area di Tello, Letizia manca di poco l’appuntamento di testa con il gol, ma la parabola insidiosa del n. 8 giallorosso non finisce sul fondo, ma, dopo essere rimbalzata a terra, colpisce in pieno il palo. Spinge il Como al 13’. Da un fallo ingenuo su Mancuso, calcio di punizione dalla distanza per il Como. Molto pericoloso, vista la presenza di numerosi specialisti. S’incarica Cerri, dopo un tocco di Arrigoni, di tirare una fiondata violenta che Manfredini, facendosi trovare pronto, riesce a respingere. Seconda conclusione nello specchio della porta per il Benevento al 22’, la prima cercata e voluta. Ci prova con determinazione Foulon, dopo un fraseggio con, ma l’esito è finire tra le braccia di Gomis. Sull’altro fronte, immediatamente, il Como si stende e trova un tiro angolato con Vignali che termina molto a lato.
Ripresa che inizia nel peggiore dei modi per il Benevento con Tello che, ingenuamente, rimedia il secondo cartellino giallo per gioco pericoloso in attacco ai danni di Odenthal (nel primo tempo aveva rimediato il primo per la stessa ragione), lasciando per tutto il secondo tempo i giallorossi in 10 uomini. Tra le proteste generali si prosegue, ma la partita s’incattivisce nei cinque minuti successivi, con falli pericolosi da una parte e dall’altra a volte sanzionati, a volte no. Stellone s’infuria per protestare, contro provvedimenti ritenuti ingiusti, e lo fa all’arbitro nella sua zona del campo. Ma viene immediatamente espulso anche lui dal direttore di gara. La fase è nervosa per i giallorossi, il Como ne approfitta per iniziare ad infastidire la Strega. Al 52’ alla voce miracolo risponde Manfredini che neutralizza una conclusione ravvicinata, forte e piazzata di Cerri. Le mosse e contromosse, conseguenti all’espulsione di Tello, non producono effetto al momento. Il match, inoltre, prosegue molto frammentato con continue interruzioni di gioco. Il Benevento sembra mantenere e, anzi, affacciarsi con più frequenza verso la retroguardia lariana. Il Como gestisce il vantaggio numerico e psicologico, prova a tenere il pallino del gioco col possesso palla, ma non riesce a rendersi pericoloso. Como vicinissimo al gol in due occasioni all’’83 con un doppio salvataggio in area provvidenziale su due azioni distinte: prima di Leverbe su un traversone di Chajia in un’area affollatissima di giocatori del Como e poi di Letizia, che anticipa Gabrielloni pronto a colpire. Ancora il neoentrato Chajia all’ ’88 tenta per due volte l’approccio con la conclusione nello specchio della porta. Ci riesce la seconda volta, Manfredini blocca. Finisce con l’ennesima rissa in mezzo al campo dopo uno scontro di gioco tra Letizia e Chajia. Non volevano certo pareggiare le due compagini, ma vista dalla prospettiva della sconfitta, sono state entrambe esaudite.
IL TABELLINO
Benevento (4-3-2-1)
Manfredini; Letizia, Leverbe, Tosca, Foulon (94’ Jureskin); Improta (87’ Pastina), Schiattarella (65’ Viviani), Acampora (87’ Kubica); Karic, Tello; La Gumina (65’ Simy)
All. Stellone
Como (3-4-1-2)
Gomis; Odenthal, Scaglia (78’ Parigini), Binks (67’ Chajia); Vignali, Bellemo, Arrigoni (54’ Da Riva), Ioannou; Da Cunha (78’ Cutrone); Cerri, Mancuso (67’ Gabrielloni)
All. Longo
Arbitro: Santoro di Messina
Espulsi: Tello (B) per somma di ammonizioni (entrambe per gioco pericoloso), l’allenatore del Benevento Stellone per proteste
Ammoniti: Foulon (B), Tello (B), Arrigoni (C), Bellemo (C), Schiattarella (B), Gabrielloni (C), Chajia (C), Letizia (B)
Recupero: 3’ primo tempo; 6’ secondo tempo
LA CRONACA IN….10 PASSAGGI
5’ Primi minuti dai ritmi bassi, il Benevento vuole iniziare ad agire di rimessa. Dalla sinistra cross calcolato in area di Tello, Letizia manca di poco l’appuntamento di testa con il gol, ma la parabola insidiosa del n. 8 giallorosso non finisce sul fondo, ma, dopo essere rimbalzata a terra, colpisce in pieno il palo
13’ Da un fallo ingenuo su Mancuso, calcio di punizione dalla distanza per il Como. Molto pericoloso, vista la presenza di numerosi specialisti. S’incarica Cerri, dopo un tocco di Arrigoni, di tirare una fiondata violenta che Manfredini, facendosi trovare pronto, riesce a respingere.
22’ Seconda conclusione nello specchio della porta per il Benevento, la prima volontaria. Ci prova con determinazione Foulon, dopo un fraseggio con, ma l’esito è finire tra le braccia di Gomis. Sull’altro fronte, immediatamente, il Como si stende e trova un tiro angolato con Vignali che termina a lato.
46’ Tello rimedia il secondo cartellino giallo per gioco pericoloso in attacco ai danni di Odenthal (nel primo tempo aveva rimediato il primo per la stessa ragione), lasciando per tutto il secondo tempo i giallorossi in 10 uomini
50’ Partita che s’incattivisce con falli pericolosi da una parte e dall’altra a volte sanzionati, a volte no. Stellone s’infuria per protestare, contro provvedimenti ritenuti ingiusti, e lo fa all’arbitro nella sua zona del campo. Ma viene immediatamente espulso anche lui dal direttore di gara.
52’ Alla voce miracolo risponde Manfredini che neutralizza una conclusione ravvicinata, forte e piazzata di Cerri.
80’ Parigini mette in difficoltà Letizia e appoggia per il neoentrato Gabrielloni che controlla e tenta di piazzarla all’incrocio, ma non inquadra proprio la porta
83’ Salvataggio in area provvidenziale prima di Leverbe su un traversone di Chajia in un’area affollatissima di giocatori del Como e poi di Letizia, che anticipa Gabrielloni pronto a colpire
88’ Ancora Chajia tenta per due volte l’approccio con la conclusione. Ci riesce la seconda volta, Manfredini blocca.
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