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Un Benevento stordito perde la faccia, il Venezia espugna il Vigorito: giallorossi sconfitti di misura nello scontro-salvezza, finiscono in 10 e s’inguaiano con le proprie mani

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Benevento - LA PARTITA AI RAGGI X
Tempo di lettura: 7 minuti

BENEVENTO-VENEZIA 1-2

Per risalire la china, per tentare la scalata, Benevento e Venezia ripartivano da oggi, dal qui ed ora di uno scontro diretto che si annunciava interessante, ma forse drammatico per chi avesse ceduto l’onore delle armi. Ha ceduto, quasi senza combattere, il Benevento surclassato da un Venezia che, soprattutto nel primo tempo, ha impostato una gara aggressiva e tattica davvero in grande spolvero. E, in tutta franchezza, alzi la mano chi avrebbe scommesso anche solo un euro sul fatto che quello tra Benevento e Venezia potesse essere immaginato come uno scontro diretto per la salvezza. La consapevolezza che il tempo del minuetto è finito ed è ora di passare al ballo del mattone le due squadre l’hanno acquisita. Non era già un dentro o fuori in termini assoluti, in questa giornata, ma del fatto che un passo falso significava ghigliottinare ulteriormente la speranza, c’era piena coscienza sia da parte di Cannavaro, che di Vanoli.

Con un mercato invernale in entrata che per il Benevento è stato da “ ‘nsomma, si poteva fare decisamente meglio”, mentre per il Venezia è stato ricchissimo ma spostato sul limbo del giudizio sospeso in attesa di capire prestazioni dei nuovi e, soprattutto, nuovo assetto tecnico-tattico in campo. Il Benevento può contare su un nuovo difensore (Tosca di ritorno dal club turco Gaziantep), su un nuovo centrocampista al posto di Masciangelo (Jureskin dal Pisa) e su un nuovo attaccante al posto di Forte (Pettinari dalla Ternana). Ma oggi mancavano due monumenti in difesa come Glik e Letizia. I lagunari senz’altro sono quelli che in B si sono mossi di più per cercare di aggiustare il tiro, cedendo tre difensori inamovibili come Wisniewski (allo Spezia), Cuisance (alla Sampdoria) e Ceccaroni (al Lecce) e prendendo in prestito dallo Spezia il nazionale bulgaro Hristov, dall’Udinese il centrocampista bosniaco Jajalo, dalla Spal l’attaccante islandese Ellertsson e gli italiani Carboni (dal Monza), Ciervo (dal Sassuolo) e Milanese (dal Cremonese) e l’esperienza di Beghetto (dal Pisa). Insomma tanti acquisti per puntellare la rosa per il Venezia. E hanno avuto ragione di un Benevento allo sbando che, dopo questa partita, s’è decisamente complicato la vita da solo in classifica.

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LA CRONACA. Nel primo tempo gol all’inizio e alla fine. Al vantaggio, un po’ fortuito, su calcio piazzato di Pierini ha risposto un colpo di testa ravvicinato di Tello, anch’esso nato casualmente dopo che l’aveva spizzicata quel tanto che basta Veseli. Accidentale e rocambolesco per chi ha segnato (facendosi trovare al posto giusto nel momento giusto, con la palla giusta), ma sfortunato per chi ‘ha subito. Non immune da disattenzioni. Al pronti via, il vantaggio dei lagunari. Pasticcio tra barriera e portiere su calcio di punizione dal limite, dopo che Impronta ha abbattuto Zampano che si stava involando in area. La battuta di Paleari, non irresistibile, passa facilmente la barriera, ma sembrava trovasse pronto Paleari. L’estremo difensore giallorosso, però, respinge nella sua rete nella peggiore delle papere. Anche se molto affaticata e in difficoltà, la Strega nel finale trova un pareggio inaspettato. E’ il quarto ed ultimo minuto di recupero. Benevento in avanti alla ricerca del pari entro la fine della prima frazione. Acampora vede Jureskin libero e gli regala un lancio. Hristov si fa sorprendere e la prende Tello. Azione salvata da uno strepitoso intervento difensivo di Ceppitelli. E’ il preludio al meritato pareggio, che arriva proprio sul corner. Parabola intercettata di testa da Veseli, Tello s’inserisce e si fa trovare pronto e appoggia di testa sottomisura. La Strega è apparsa fuori forma più che deconcentrata (anche perché, come detto, il gol  veneziano è arrivato per caso) nel riuscire a costruire una manovra oltre il centrocampo, mentre il Venezia ha mantenuto quasi fino alla fine un atteggiamento molto aggressivo e determinato nel tentativo di far scoprire la retroguardia giallorossa. Al 14’ è Paleari nuovamente protagonista, non in una delle sue migliori giornate, costretto ad uscire sul lancio millimetrico di Pohjanpalo per Ellertsson. Il rimpallo con il numero 1 giallorosso per poco non causava un altro patatrac e il raddoppio dei lagunari. Al 18’ occasionissima per il Benevento sull’asse Schiattarella-Tello, palla in profondità per La Gumina che, al momento, della conclusione non aggancia nello stop a seguire. Si sarebbe trovato a tu per tu con Joronen. Nel capovolgimento di fronte, è Pohjanpalo che si lascia tentare da un tiro al volo dopo il rimbalzo per terra. Conclusione che non desta problemi. Al 24’ contropiede del Venezia. Palla persa a centrocampo da Leverbe e lancio di Tessmann per Ellertsson. L’azione rallenta e sfuma col recupero di Tosca, ma quanta paura per i padroni di casa. Prima del pari a tempo scaduto, i giallorossi avevano preso un palo al 43’. Incomprensione tra Hristov e Candela su lancio del sempre immenso Schiattarella. Ne approfitta il nuovo acquisto in attacco Pettinari per inserirsi e, a colpo sicuro, prendere il legno. Primo tempo maschio, ma non eccessivamente cattivo in campo nei contrasti e nelle entrate. Siamo in periodo sanremese e, pescando qualcosa dal passato non recentissimo, sicuramente la colonna sonora del secondo tempo, comune ad entrambe le compagini, è “Si può dare di più”. Il Benevento ha bisogno di alzare la qualità delle giocate offensive, mentre il Venezia deve evitare di arretrare troppo il proprio raggio, onde evitare di essere rinchiusa in un recinto e impallata.

Fino a metà ripresa, quattro le sostituzioni per i giallorossi, tre per gli arancioneroverdi, cambiando proprio gli assetti tattici in campo. Cannavaro, privo dall’ultima mezz’ora di Schiattarella e Acampora (sostituiti per fargli recuperare energie) pensa a coprirsi a quattro per poi agire di rimessa. Vanoli, al contrario, vuole rinforzare e rimpolpare l’equilibrio avuto nei primi 35 minuti di gara con gli ingressi di Johnses, Andersen e l’esperienza di Beghetto. E ha ragione il tecnico dei lagunari. A venti minuti dalla fine il vantaggio definitivo degli ospiti. All’improvviso la dormita colossale della difesa beneventana che non t’aspetti e nuovo vantaggio ospite. Candela dalla destra indovina in mezzo per l’accorrente Pohjanpalo che perfora la porta difesa da Paleari. Benevento stordito, Venezia vicinissima al terzo gol al 73’ Giocata di Johnsen per l’eccellente Pohjanpalo. La sfera arriva al destro di Candela che, sporcato da Leverbe, esce fuori di poco. Ad un minuto dal termine, perde la testa Mattia Viviani, entrato al 59’, che s’innervosisce per quella che riteneva una provocatoria perdita di tempo e spinge a terra Johnses a gioco fermo. Doppia ammonizione per il trequartista, giallo per l’attaccante norvegese del Venezia e ultimi minuti per riacciuffare il pari in inferiorità numerica per i giallorossi. I sei minuti di recupero, concessi dall’arbitro Sacchi, non cambiano le cose. Coraggio era la parola chiave. Il Venezia ha osato di più, il Benevento proprio non c’era. Undicesima sconfitta complessiva per la Strega, la settima in casa. Una situazione insostenibile per i tifosi che, dagli spalti, hanno invocato a gran voce le dimissioni di Cannavaro.

IL TABELLINO

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Benevento (3-5-2)

Paleari; Tosca, Leverbe (74’ El Kaouakibi), Viseli; Tello, Schiattarella (67’ Karic), Improta (59’ Simy), Jureskin, Acampora (59’ Viviani); Pettinari (59’ Ciano), La Gumina

All. Cannavaro

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Venezia (3-5-2)

Joronen; Hristov, Ceppitelli, Carboni; Candela, Tessmann (56’ Busio), Jajalo, Ellertsson (74’ Andersen), Zampano (56’ Beghetto); Pierini (66’ Johnses), Ponhjanpalo

All. Vanoli

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Arbitro: Sacchi di Macerata

Reti: 2’ Pierini (V), 49’ p.t. Tello (B), 69’ Pohjanpalo

Espulso: Viviani (B) per doppia ammonizione

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Ammoniti: Acampora (B), Jureskin (B), Viviani (B)

Recupero: 4’ primo tempo; 6’ secondo tempo

LA CRONACA IN….10 PASSAGGI

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2’ Pasticcio tra barriera e portiere su calcio di punizione dal limite, dopo che Impronta ha abbattuto Zampano che si stava involando in area. La battuta di Paleari, non irresistibile, passa facilmente la barriera, ma sembrava trovasse pronto Paleari. L’estremo difensore giallorosso, però, respinge nella sua rete nella peggiore delle papere.

14’ La Strega fatica a costruire una manovra oltre il centrocampo, mentre il Venezia sta mantenendo un atteggiamento aggressivo e determinato nel tentativo di far scoprire la retroguardia giallorossa. Paleari è costretto ad uscire sul lancio millimetrico di Pohjanpalo per Ellertsson. Il rimpallo con il numero 1 giallorosso per poco non causava un altro patatrac e il raddoppio dei lagunari.

18’ Occasionissima per il Benevento sull’asse Schiattarella-Tello, palla in profondità per La Gumina che, al momento, della conclusione non aggancia nello stop a seguire. Si sarebbe trovato a tu per tu con Joronen. Nel capovolgimento di fronte, è Pohjanpalo che si lascia tentare da un tiro al volo dopo il rimbalzo per terra. Conclusione che non desta problemi.

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24’ Contropiede del Venezia. Palla persa a centrocampo da Leverbe e lancio di Tessmann per Ellertsson. L’azione rallenta e sfuma col recupero di Tosca, ma quanta paura per i padroni di casa.

26’ Paura per uno scontro di gioco tra Hristov e La Gumina, entrambi malconci e sanguinanti dalla testa e dal naso dopo il contrasto fortuito avuto

43’ Palo del Benevento! Lancio di Schiattarella, non si capiscono Hristov e Candela. Ne approfitta il nuovo acquisto in attacco Pettinari che prende il legno.

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48’ Benevento in avanti alla ricerca del pari entro la fine della prima frazione. Acampora vede Jureskin libero e gli regala un lancio. Hristov si fa sorprendere e la prende Tello. Azione salvata da uno strepitoso intervento difensivo di Ceppitelli. E’ il preludio al meritato pareggio, che arriva proprio sul corner. Parabola intercettata di testa da Veseli, Tello s’inserisce e si fa trovare pronto e appoggia di testa sottomisura.

69’ Fin qui quattro sostituzioni per i giallorossi, tre per gli arancioneroverdi, cambiano proprio gli assetti tattici in campo. Cannavaro, privo dall’ultima mezz’ora di Schiattarella e Acampora (sostituiti per fargli recuperare energie) pensa a coprirsi a quattro per poi agire di rimessa. Vanoli, al contrario, vuole rinforzare e rimpolpare l’equilibrio avuto nei primi 35 minuti di gara con gli ingressi di Johnses, Andersen e l’esperienza di Beghetto. All’improvviso la dormita colossale della difesa beneventana che non t’aspetti e nuovo vantaggio ospite. Candela dalla destra indovina in mezzo per l’accorrente Pohjanpalo che perfora la porta difesa da Paleari

73’ Benevento stordito, Venezia vicinissima al terzo gol. Giocata di Johnsen per l’eccellente Pohjanpalo. La sfera arriva al destro di Candela che, sporcato da Leverbe, esce fuori di poco

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89’ Perde la testa Mattia Viviani, entrato al 59’, che s’innervosisce per quella che riteneva una provocatoria perdita di tempo e spinge a terra Johnses a gioco fermo. Doppia ammonizione per il trequartista, giallo per l’attaccante norvegese del Venezia e ultimi minuti per riacciuffare il pari in inferiorità numerica per i giallorossi.

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