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Tre cose su Verona-Napoli

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Certezze. Stanislav Lobotka aveva segnato l’ultimo gol ufficiale del Napoli 2021-2022 il 15 maggio scorso in casa contro il Genoa. Un gol identico a quello segnato ieri a Verona ed arrivato come una ciliegina sulla torta di una prestazione importante nel corso della quale lo slovacco ha dettato i tempi del centrocampo azzurro (50 passaggi riusciti sui 51 tentati), stoppato sul nascere le ripartenze dei padroni di casa e regalato un gol di pregevolissima fattura. Prestazione super quella di Lobotka così come quelle di Anguissa e Zielinski (anche lui in gol) per un centrocampo, ormai orfano di Fabian Ruiz, che ha dimostrato di essere ad oggi il reparto più in forma del nuovo Napoli. Certo, quello che ha subito meno traumi, ma anche quello che si è saputo evolvere più velocemente per supportare le nuove richieste di Spalletti. E se le preoccupazioni del precampionato erano per un reparto meno prolifico degli anni scorsi, le due reti di ieri sommate al palo colpito da Anguissa rappresentano un’ottima risposta. Serve però un innesto per completare numericamente il reparto e molto per i futuri equilibri dipenderà dal tipo di centrocampista che la società porterà a Napoli: in questo Tanguy Ndombele sembra avere le caratteristiche giuste.

Cantieri. Se il centrocampo è una certezza, qualche dubbio lo ha sollevato la difesa. E non certo per Kim Min-Jae con il sudcoreano che all’esordio in serie A ha fatto un’ottima impressione. Pesano però, nell’analisi della partita, i due gol presi dal Verona: evitabilissimi e nati da momenti di distrazione o dal cattivo posizionamento della squadra. In particolare sulla rete di Lasagna arrivata da calcio d’angolo e con la difesa piazzata. Su questo Spalletti dovrà lavorare e servirà quanto prima chiarezza su chi sarà il portiere titolare del Napoli in questa stagione. Se sarà Meret, allora che lo si lasci lavorare tranquillo. Se sarà un altro, che lo si faccia arrivare quanto prima. Di certo non si può aspettare il primo settembre.

Kvaratskhelia. Il Napoli ora deve guardare avanti. I tre punti all’esordio (il Napoli non aveva mai fatto più di 4 gol alla prima di campionato) fanno bene innanzitutto al morale. Ed in prospettiva il gioco mostrato a Verona (alla fine sarà 80% di possesso palla), la prestazione del centrocampo, i tre gol arrivati dall’attacco, la personalità del nuovo capitano Giovanni Di Lorenzo sono tutti elementi che fanno ben sperare e soprattutto serviranno a placare le polemiche e le contestazioni d’agosto. Poi c’è il georgiano. Neanche lui probabilmente sognava un esordio così: gol di testa, assist e tante giocate. Kvicha ha rotto subito il ghiaccio, spaccato la partita e cancellato le perplessità di quanti non credevano nell’investimento di Giuntoli e De Laurentiis. Certo, è presto. per un giudizio completo e sarà in ogni modo difficile far dimenticare Insigne e soprattutto eguagliare le statistiche del 24. Oggi però il Napoli ha un nuovo esterno che sa attaccare la porta e segnare, anche di testa. Tecnico quanto Insigne ma più verticale e soprattutto più fisico. Il georgiano h inoltre un grand merito, quello di aver riacceso l’entusiasmo intorno alla squadra chiamata adesso alla prova del «Maradona» domenica alle 18.30 contro il Monza di Petagna. Poi trasferta a Firenze e Lecce in casa prima della chiusura del mercato.

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