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Tre cose su Salernitana-Napoli

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Uno: maledetto derby. Che fosse una partita difficile per il clima che il Napoli avrebbe trovato all’Arechi e per il rischio di arrivarci con poche energie fisiche e mentali lo si sapeva. Nessuno però aveva messo in conto quanto sarebbe stato complicato portare vie i 3 punti. Ed allora, a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, ecco un Napoli diverso che ha avuto la forza di andare a vincere una partita più difficile del previsto e soprattutto di farlo con mentalità, mostrando concentrazione e maturità. L’esame derby è superato.

Due: l’importanza di chiamarsi Petagna. Entra al 15’ della ripresa e cambia la partita. E’ determinante nel gol di Zielinski, lotta su ogni pallone e fa valere tutta la sua fisicità offrendo sponde e linee di passaggio ai compagni. Come a Genova il suo ingresso risulterà decisivo. Una bella soddisfazione per chi era già con le valigie pronte.

Tre: The Wicther. Va bene Halloween, ma quando Spalletti a pochi minuti della fine lo ha chiamato per sostituire Zielinski, in un derby difficilissimo, con la Salernitana e tutto lo stadio lanciati all’arrembaggio, Alessandro Zanoli (21 anni e fino ad ora solo 4 minuti giocati in Serie A a Udine con il Napoli in vantaggio di 4 gol) avrà visto le streghe. Ma il nostro Geralt quelle streghe le ha cacciate via tutte, trovando anche il coraggio di andare a difendere palla in avanti. E d’altra parte se si fida Spalletti. Un nome per il futuro.

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(Foto Instagram Alessandro Zanoli)

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