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Fabio Longo: quando non è mai troppo tardi per i propri sogni

Un attimo, sospeso nell’aria. Frutto di un istinto da cecchino, di fantasia mista a concretezza. La rovesciata è per eccellenza il gesto tecnico che racchiude l’estro calcistico. Tutti negli occhi sono cresciuti con l’immagine di Carlo Parola, stampata sulle bustine di figurine che hanno colorato l’infanzia dei piccoli di una volta, divorata oggi dalla frenesia di un mondo che ha dimenticato il suo passato. Ma ogni qual volta i nostri occhi guardano un gol in rovesciata, le nostre menti tornano lì, a quell’immagine di Parola che resiste ad ogni epoca, come inchiostro indelebile che ha macchiato l’amore per quello che non è un semplice sport.
Chissà quante volte avrà visto quella foto Fabio Longo, incarnazione pura del bomber di provincia e che ha fatto del tiro a volo il suo marchio di fabbrica. Non poteva esimersi dal suo alter ego nemmeno nel giorno in cui ha siglato la sua prima rete tra i Professionisti. Un traguardo arrivato dopo un percorso lungo fatto di C2, Serie D ed anche Eccellenza: esperienze da cui il capitano della Turris ne è uscito da trascinatore, cannoniere ed oggi protagonista, tra gli altri, della compagine corallina.
NON E’ MAI TROPPO TARDI PER I PROPRI SOGNI
“Gli anni passano ma sono molto determinato e non mi piace guardare fin troppo oltre, ma sempre passo dopo passo”.
Con queste parole pronunciate lo scorso 3 aprile a Le Bombe Di Vlad, Fabio Longo guardava avanti, nonostante il calcio fosse fermo, mettendo così a repentaglio l’intero movimento delle categorie inferiori. Scorgeva già la promozione dalla D, poi decretata la scorsa estate. Nel mirino, fin da subito e senza fronzoli, il gol in Serie C, giusto premio per chi ha macinato reti su reti negli anni.
Quel traguardo è arrivato all’età di 33 anni al Pino Zaccheria di Foggia, stadio che nei decenni passati ha ospitato le grandi della A e tra i più caldi del sud. Non certamente l’età di un ragazzino alle sue prime presenze ma ai propri sogni non bisogna mettere fretta. Non esistono barriere che possano pregiudicare la rincorsa verso il proprio sogno, né frontiere che possano frenare l’entusiasmo di un obiettivo raggiunto.
Il suo obiettivo – segnare il primo gol in una Lega Professionistica – lo ha raggiunto a modo suo, con un gol ‘alla Longo’. E’ bastato sospendersi nell’aria e respingere il pallone che gli è arrivato proprio lì, nel giro e nel posto giusto. E nell’esultanza che ne è seguita c’è tutto: rabbia, gioia e cattiveria agonistica. Ingredienti che hanno segnato il percorso umano e professionale di Fabio Longo, che oggi può godersi i risultati di un progetto sposato nell’estate del 2018 e che lo ha portato al professionismo.
Una favola della periferia del calcio, che è metropoli del calcio vero. Un calcio illuminato non da tanti riflettori e nel quale un sogno vale più di qualsiasi altra cosa.
Di quel calcio, Longo è sano portatore, fiero di essere definito il ‘bomber di provincia’ proprio perché il suo amore per il pallone non conosce categorie.
Guai a dire che è troppo tardi per inseguire i sogni. Mai pensare che sia impossibile raggiungerli e mai lasciarsi ammaliare dalla tentazione di gettare la spugna. Anche quando sembrerà che il tempo sia il peggior nemico, poter dire di avercela fatta sarà ancora più bello.
Fabio Longo da Caserta, attaccante e capitano della Turris, lo insegna. Segnare da Professionista, proprio alla Longo: l’obiettivo è fieramente raggiunto.
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