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Fiorentina, Italiano alla vigilia della finale: “Voglio gli occhi di Basilea”

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L’allenatore della Fiorentina, Vincenzo Italiano, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la finale di Coppa Italia contro l’Inter in programma domani sera. Di seguito le parole del tecnico Viola raccolte da TMW:

Che sensazioni avete?
“Grande orgoglio, per essere domani su quel campo e per essere stati dal Presidente della Repubblica. E non ci scordiamo l’altra finale, percorso fantastico. Abbiamo un ostacolo durissimo, la finalista di Champions, ma arriviamo sereni per metterli in difficoltà. Sono fortissimi ma siamo arrivati fin qua e proveremo a dare filo da torcere”.

Ha toccato qualche corda?
“Mi concentro sugli ultimi due anni, sul processo di crescita incredibile da quella Moena in avanti. Ho avuto ragazzi concentrati e disponibili ad ascoltare sin dal primo giorno. Dovevamo uscire da momenti non esaltanti, sia io che loro venivamo da una salvezza alla penultima giornata. Quest’anno siamo partiti con due obiettivi: migliorare il cammino in Coppa Italia e ci siamo riusciti, onorare poi anche la Conference e arrivare fino in fondo. Vogliamo mettere in difficoltà le nostre due fortissime avversarie, adesso. Ci siamo meritati questo trofeo e vogliamo giocarcelo”.

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Che partita si attende?
“Puoi immaginartela, poi scendi in campo e l’imponderabile del calcio cambia tutto. So che affrontiamo una squadra che può inventarsi giocate da un momento all’altro, dobbiamo riproporre ciò che ci ha permesso di arrivare qui, pensando solo a noi stessi, facendo il possibile per mettere in difficoltà l’Inter. Ci vuole una prova superlativa come Basilea, solo così possiamo farcela. Voglio quegli occhi lì, convinti di farcela, e a fine partita vedremo”.

Domani è davvero la finale tra specialisti? E quale elemento delle precedenti vittorie vorrebbe rivedere?
“L’Inter ha giocatori di qualità, campioni, ma anche un allenatore che sa arrivare in finale e vincere trofei, possiamo definirlo uno specialista. Nelle altre finali ho visto i ragazzi proporre le cose su cui avevamo lavorato: mai abbandonare il credo, l’idea. Anche perché abbiamo poi due partite di campionato e un’altra finale: qualsiasi cosa accadrà, dal giorno dopo servirà rimboccarsi le maniche. Abbiamo modo domani di dimostrare a tutti che abbiamo meritato”.

La presenza e la spinta sono un pro o un contro?
“Quello di ieri è simile all’abbraccio della curva prima del Basilea. I 6000 di ieri ci hanno dato questo, ottimismo, vicinanza, passione. Vogliono che diamo l’anima e sudiamo la maglia onorando la storia della società e possibilmente di ottenere il massimo domani. I ragazzi hanno percepito il loro amore”.

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Ha qualche dubbio di formazione?
“Dubbi ne ho sempre. Non di formazione ma su come mettere in difficoltà l’avversario. Per l’Inter devi pensarci giorno e notte… I ragazzi stanno tutti bene, qualche dubbio su alcune pedine le ho, spero che chi subentra dia tutto”.

Che spunto dalle sfide con l’Inter?
“Che gli abbiamo dato filo da torcere, non soltanto abbiamo subito la loro forza. Però domani è una finale, può essere una storia diversa”.

Come stanno Amrabat e Gonzalez?
“Bene. Amrabat l’abbiamo gestito, Nico è rimasto a riposo”.

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Cabral o Jovic?
“Entrambi hanno dimostrato di stare bene. Dall’inizio o subentrando, entrambi sanno quanto è importante la partita”.

Come è andata da Mattarella?
“Molto emozionante. Per me era la prima volta al Quirinale, prima volta davanti al Capo dello Stato e al leggio con una platea fantastica. Un’esperienza davvero bella”.

Come sta Saponara?
“Si è fatto barba e capelli, è pronto e a disposizione”.

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(Foto: LBDV)

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