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Juventus, Kean: “sono ancora in tempo per diventare un top player”

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Juventus Allianz Stadio
Tempo di lettura: 3 minuti

L’attaccante della Juventus, Moise Kean, è stato riscatto recentemente dall’Everton per un cifra di 27 milioni di euro.

Quest’anno non sta di certo vivendo il momento più brillante della carriera: diverse prestazioni sottotono, che gli sono costate la non convocazione in Nazionale in un momento in cui c’è carenza di attaccanti italiani, e qualche lavata di testa ricevuta da parte di mister Allegri, specialmente dopo l’ingenua espulsione ricevuta contro la Roma.

L’ex PSG si è raccontato in un’intervista concessa al Corriere dello Sport in cui ha espresso tutta la sua determinazione nel voler lavorare duramente, anche fuori dal campo, per arrivare ad alti livelli.

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Le parole dell’attaccante bianconero:

PARATICI DISSE CHE SARESTI DIVENTATO UN TOP – «È una cosa molto positiva, che l’abbia detto… Sono ancora in tempo, non sono uno che guarda troppo avanti. Gente come Salah e Mané ha impiegato un po’ di anni prima di esplodere. Mané ha trentun anni, Salah è diventato Salah a venticinque. Ho avuto la fortuna di giocare con grandi campioni qui a Torino, a Parigi, Liverpool e i campioni aiutano a crescere. Cristiano ad esempio…».

ESEMPIO RONALDO – «Ha lavorato per diventare il numero uno, non si è fatto bastare il talento. “Dài, facciamo una partitella, divertiamoci un po’”, diceva. Poi, se non davi tutto, se non sputavi sangue anche in quei pochi minuti, ti riprendeva. Per lui anche il divertimento era un lavoro».

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EVERTON – «All’Everton c’erano Calvert- Lewin, che quell’anno segnava anche col respiro, e Richarlison. Spazio, pochissimo. La Premier è il campionato più bello del mondo, il più difficile, avevo diciannove anni, ho poco da rimproverarmi».

ALLEGRI – «Mi ha sempre trattato da uomo, fin da quando mi seguiva nella Primavera. È stato duro, duro nel senso buono… Da allora molte cose sono cambiate, il percorso da seguire l’ho individuato, mi sto dando da fare».

STAFF EXTRA JUVE – «Ho uno staff che mi segue. Uno staff personale. Lavoro con loro anche quando non ho l’allenamento. Quattro persone, un nutrizionista, un preparatore atletico, specialisti che mi aiutano a migliorare, non trascuro più niente. Lavoro molto sul ritmo e per evitare sprechi di energia e qualche errore del passato».

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RETEGUI IN NAZIONALE – «Non lo considero un problema, per me non lo è. La cosa più importante è che chi veste la maglia azzurra deve essere disposto a sudare, e tanto. La Nazionale è un traguardo importante… Ho imparato che il talento va lavorato ogni giorno, in ogni momento».

JUVENTUS – «La sola cosa che conta è restare concentrati sull’obiettivo. Così si evitano altri pensieri, le distrazioni. Noi non stiamo perdendo di vista il campo, ci impegniamo ogni giorno. Il nostro è un bellissimo gruppo. Danilo? È di un’altra pasta».

VLAHOVIC – «Quando un attaccante così importante non fa gol per due, tre partite di fila gli sale la tensione. Dusan è fortissimo, sente la responsabilità. È un’ottima persona».

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Foto: LBDV

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