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La Strega prova a scappare dall’incubo: battuto al Vigorito il Brescia, alla sesta sconfitta consecutiva

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BENEVENTO-BRESCIA 1-0

La Strega incanta la Leonessa, e così almeno una delle due ricomincia a respirare. In crisi di risultati, entrambe, Benevento e Brescia avevano cambiato entrambe allenatore 15 giorni fa. Per dare una scossa all’ambiente. Per ribaltare un destino che sembra condannarli in una voragine senza fine. Per rovesciare risultati negativi che non li avevano soltanto esiliati nella parte bassissima della classifica, ma che ne scoraggiavano prestazioni e mentalità, complicando non poco il loro cammino. Benevento e Brescia s’incontravano, alla vigilia, allo stesso identico bivio: quello di essere, rispettivamente, penultimi e quart’ultimi; quello di un nuovo allenatore alla seconda partita, Roberto Stellone per la Strega e Davide Possanzini per le Rondinelle, che aveva perso al debutto; quello di dover trovare tutto l’ossigeno necessario, partita dopo partita, per sottrarsi ai play-out; quello di aver steccato la “prima” contro un signor Cagliari in inferiorità numerica e una signora Modena, non esattamente degli agnelli sacrificali da “prego, accomodatevi pure, segnate quanti gol volete!”. E di gol, ultimamente, giallorossi e biancoazzurri non è che ne segnassero poi molti. Basti pensare che, nelle ultime 8 giornate, il Benevento ne aveva segnati 5 e subiti 10, il Brescia 2 e incassati 16 in un -5 vs -8 nella differenza reti Indubbiamente sono più in difficoltà i lombardi sia sul fronte offensivo che su quello difensivo, ma non è che i sanniti di cartucce da sparare ne abbiano mostrate di avere così tante, specie con gli infortuni in difesa di Glik su tutti e in attacco con il forfait del neoacquisto Pettinari dopo quelli di Ciano e Farias. Sul fronte bresciano lo spagnolo Rodriguez, proveniente dal Lecce, non ce l’ha fatta a recuperare dalle noie agli adduttori. Insomma i problemi si equivalgono e non si compensano affatto con il punto di forza più in vista delle due compagini. Quella volontà e determinazione in più che, in realtà, s’è vista un filo in più nella luce di speranza del Benevento di capovolgere una situazione destinata a consumarsi in un dramma. Impressione della vigilia centrata in pieno e Brescia alla sua sesta sconfitta consecutiva

LA CRONACA. Due punti racimolati nelle ultime 7 gare per il Benevento, crollo verticale per gli ospiti che di sconfitte consecutive ne avevano messe insieme ben cinque. Non era certamente l’ultimo secondo dell’ultimo atto dell’ultima finale, ma neanche minimizzare questo match era cosa tanto positiva. Giusto sottolineare che si trattava di un delicatissimo scontro-salvezza, disperato per certi aspetti, a 14 gare dal termine. Il secondo per il Benevento a distanza di due settimane, il terzo per il Brescia che dai match con Perugia e Como ne è uscito, oltre che sconfitto, ridimensionato e con le ossa rotte. Non tanto nel gioco, ma nell’animo e nel carattere. Squadra che, nella prima frazione, hanno alternato sprazzi di aggressività all’ordinarietà del tentare i capovolgimenti di fronte. L’impeto e la voglia di portare a casa i 3 punti c’è, ma entrambe appaiono poco ordinate e molto frammentate nei reparti. Al 3’ una distrazione di Karic, fa ripartire come un fulmine il capitano del Brescia Bisoli, che scarica per il libero Bjorkergren, che però ci mette una vita e mezza per girarsi e tirare. Acampora recupera appena in tempo. Ancora una disattenzione della Strega al 10’ con Keric che si fa rubare palla da Van de Looi. L’olandese non ci pensa due volte e, fatti tre tocchi, scarica una destra che fa la barba al palo. Verso la mezz’ora, al 29’, doppia occasione per il Benevento. Acampora trova il varco giusto per pennellare un cross per La Gumina, Andrenacci toglie le castagne dal fuoco sul centravanti in corsa. Dal batti e ribatti la palla viene servita a Viviani che prova il colpo a sorpresa sul secondo palo: l’estremo difensore si fa trovare nuovamente pronto. Prima dei due minuti di recupero, ancora l’onnipresente Bisoli serve ‘Ndoj in area. Il siciliano tenta l’azione personale, ma la sua conclusione viene deviata in angolo da Foulon. Ripartenza col turbo, nella ripresa, per la squadra di Stellone. Missione: cercare di sorprendere il Brescia. Improta se ne va sulla sinistra e crossa per Tello. Stop e tiro a seguire, senza fronzoli superflui, che batte l’incolpevole Andrenacci. Benevento in vantaggio e stadio Vigorito che esplode in un un grido di gioia liberatorio. Possanzini, fa trascorrere 10 minuti per capire come si evolve la situazione in campo dopo la rete di svantaggio avvenuta a bruciapelo e prova a correre, giocandosi la carta Bianchi. Fa lo stesso anche Stellone inserendo l’esperienza e la rapidità di Letizia. Le Rondinelle, al 64’, vanno vicine a far male alla porta difesa nel secondo tempo da Manfredini, che ha sostituito il titolare Paleari. Scambio ravvicinato Van De Looi-Aye, con tiro di quest’ultimo che dapprima si stampa sul palo, per poi finire tra le braccia di Manfredini. Benevento che vuole chiuderla al più presto, onde evitare sorprese nel finale. Al 72’ Il neoentrato Simy pressa su Karacic e, con un gioco di leve, gli ruba palla. Contropiede fulmineo con l’assist ad Improta. L’estremo difensore bresciano anticipa il centrocampista giallorosso. All’87’ possesso palla molto spiccato, in questa fase, della squadra di Stellone. Triangolazione tra Improta e Tello e cross sottoporta molto pericoloso, sventato da Andreacci che blocca, onde evitare guai di 1,98 che rispondono al nome di Simy. Cinque i minuti di recupero concessi nel finale dall’arbitro Manganiello. Nel primo, lancio di Tello su Simy, sulla sinistra. L’attaccante nigeriano protegge e difende il pallone, scaricandolo su Koutsoupias, che a sua volta gira a Karic, tutto solo. Ma la conclusione del centrocampista svedese, di origine bosniaca, finisce altissima. Allo scadere, al 95’, il Brescia mette seriamente paura al Benevento. Prima Huard spreca un’occasione da posizione favorevole, calciandola addosso a Manfredini. E, negli ultimi secondi, calcio di punizione pericoloso a favore del Brescia. Da una mattonella insidiosa, per un cross da mischia in area va Papetti, ma la sfera finisce fuori, impossibile da prendere per tutti. Notte fonda per il Brescia, come detto, alla sesta sconfitta consecutiva (la seconda per Possanzini). E’ il ritorno alla vittoria della squadra del presidente Vigorito, che adesso ha in panchina uno Stellone che di carattere ne ha avuto da vendere da giocatore e che vorrà, senz’altro, trasmetterlo alla sua squadra. Una vittoria che mette il Benevento sulla buona strada per scacciare via l’incubo dei playout. Omaggio a Carmelo Imbriani, a 10 anni dalla morte, per tutti i 90 minuti da parte della Curva Sud con cori e striscioni. Che, questa volta, c’abbia messo anche lui la mano da lassù?

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IL TABELLINO

Benevento (4-3-2-1)

Paleari (1’.s.t. Manfredini); Tosca, El Kaouakibi, Viseli, Foulon (62’ Letizia); Tello, Karic, Improta, Acampora (69’ Koutsoupias), Viviani (74’ Kubica); La Gumina (69’ Simy)

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All. Cannavaro

Brescia (4-3-2-1)

Andrenacci; Karacic (83’ Jallow), Adorni, Papetti, Huard; Bisoli, Van de Looi (83’ Labojko), Bjorkergren (57’ Bianchi); Galazzi (73’ Olzer), Ndoj; Ayè

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All. Possanzini

Arbitro: Manganiello di Pinerolo

Reti: 2’ s.t. Tello (B)

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Ammoniti: Letizia (B), Koutsoupias (B), Simy (B)

Recupero: 2’ primo tempo; 5’ secondo tempo

LA CRONACA IN….10 PASSAGGI

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3’ Squadre che partono entrambe aggressive, ma poco ordinate. Distrazione di Karic che fa ripartire come un fulmine Bisoli, che scarica per il libero Bjorkergren che ci mette una vita a girarsi per tirare. Acampora recupera appena in tempo.

10’ Ancora una disattenzione della Strega con Keric che si fa rubare palla da Van de Looi. L’olandese non ci pensa due volte e, fatti tre tocchi, scarica una destra che fa la barba al palo.

29’ Doppia occasione per il Benevento. Acampora trova il varco giusto per pennellare un cross per La Gumina, Andrenacci toglie le castagne dal fuoco sul centravanti in corsa. Dal batti e ribatti la palla viene servita a Viviani che prova il colpo a sorpresa sul secondo palo: l’estremo difensore si fa trovare nuovamente pronto

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45’ Nel finale l’onnipresente Bisoli serve ‘Ndoj in area. Il siciliano tenta l’azione personale, ma la sua conclusione è deviata in angolo da Foulon

47’ Parte col turbo la squadra di Stellone, cercando di sorprendere il Brescia. Improta se ne va sulla sinistra e crossa per Tello. Stop e tiro a seguire, senza fronzoli superflui, che batte l’incolpevole Andrenacci. Benevento in vantaggio e stadio Vigorito che esplode in un un grido di gioia liberatorio

64’ Possanzini, fa trascorrere 10 minuti per capire come si evolve la situazione in campo dopo la rete di svantaggio avvenuta a bruciapelo e prova a correre, giocandosi la carta Bianchi. Fa lo stesso anche Stellone inserendo l’esperienza e la rapidità di Letizia. Le Rondinelle vanno vicine a far male alla porta difesa nel secondo tempo da Manfredini, che ha sostituito il titolare Paleari. Scambio ravvicinato Van De Looi-Aye, con tiro di quest’ultimo che dapprima si stampa sul palo, per poi finire tra le braccia di Manfredini.

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72’ Il neoentrato Simy pressa su Karacic e, con un gioco di leve, gli ruba palla. Contropiede fulmineo con l’assist ad Improta. L’estremo difensore bresciano anticipa il centrocampista giallorosso

87’ Benevento che vuole chiuderla al più presto. Possesso palla molto spiccato, in questa fase, della squadra di Stellone. Triangolazione tra Improta e Tello e cross sottoporta molto pericoloso, sventato da Andreacci che blocca, onde evitare guai di 1,98 che rispondono al nome di Simy

91’ Lancio di Tello su Simy, sulla sinistra. L’attaccante nigeriano protegge e difende il pallone, scaricandolo su Koutsoupias, che a sua volta gira a Karic, tutto solo. Ma la conclusione del centrocampista svedese, di origine bosniaca, finisce altissima.

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95’ Il Brescia mettere paura al Benevento nel finale. Prima Huard spreca un’occasione da posizione favorevole, calciandola addosso a Manfredini. E, negli ultimi secondi, calcio di punizione pericoloso a favore del Brescia. Da una mattonella insidiosa per un cross da mischia in area va Papetti, ma la sfera finisce fuori, impossibile da prendere per tutti.

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