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Angolo del tifoso

ANGOLO SPEZIA – Vittoria Reale a Torino

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Vittoria a Torino di ineguagliabile importanza. Prestazione maschia, di grinta. Giocata con la testa di chi vuole portare a casa un risultato importante.

Lasciati alle spalle nuvole e pioggia, l’approdo in quella che fu la capitale del regno di Savoia rivela un pallido sole che cerca di tenere a bada nebbie e paure.

I primi minuti hanno il sapore di chi non si fida della pietanza cucinata da Juric, fresco conquistatore della Milano rossonera. Nervi e gambe contratte per i giocatori aquilotti durante la fase di studio.

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Il tempo di capire che sotto il letto non c’è nessun mostro e che il Toro non è poi così spaventoso, che un braccio granata troppo largo provoca il rigore. Nzola prende la mira e la inchioda lì dove nessun portiere  può arrivare.

Il Toro si sveglia come trafitto da una banderilla. Carica e sbatte gli zoccoli, rincorre palla e maglie gialle, ma non riesce mai a trovare il torero. Anzi, a dirla tutta, è lo Spezia che legittima il suo vantaggio colpendo una traversa che però ha come unico risultato quello di illudere la squadra di casa di potercela fare. Dragowski, vista la mancanza di tiri, decide di farsi dare un voto sul registro, con un volo plastico per la gioia dei fotografi.

Il resto è un forcing nervoso, interrotto da ripartenze spezzine che spostano di continuo i piatti della bilancia in direzione vittoria.

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Il recupero finisce tra canti e festa finale sotto il settore ospiti, molti dei quali degustatori di vitel tonnè e bagna cauda nel prepartita da trasfertista. Pulmini carichi di birra e focaccia solcano la via del ritorno che ha il gusto di chi sa che i tre punti di oggi possono essere il primo spartiacque della stagione.

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