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Cr7 lo ha fatto davvero: come dovrebbe “finire” un campione?

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Cristiano Ronaldo Portogallo
Tempo di lettura: 3 minuti

Cristiano Ronaldo ha scelto di dismettere i panni da calciatore ed indossare quelli da imprenditore.

Le cifre spaventose del suo contratto miliardario (in euro raggiungerà il miliardo per l’appunto) solo a scriverle portano via un bel po’ di righe:

200 milioni di euro di stipendio all’anno per i prossimi due anni e mezzo (fino a giugno del 2025 quando smetterebbe di giocare a calcio) per 500 milioni di euro circa complessivi.

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Secondo indiscrezioni però a CR7 verrebbero dati altri 500 milioni di euro dal giugno 2025 fino al 2030 per la sua funzione di ambasciatore del Regno al fine di far ottenere all’Arabia Saudita i Mondiali di calcio del 2030 insieme a Egitto e Grecia. Per un miliardo di euro complessivi fino al 2030.

A vederlo postare sorridente con la maglia dell’Al Nassr, ci si sente un po’ traditi da una delle icone del calcio europeo degli ultimi 20 anni. Questa è la sensazione che ti arriva, di impatto.

Traditi perché quel campione tanto discusso negli ultimi mesi, tra panchine al Manchester United e Portogallo con conseguenti mugugni, non calcherà più i campi europei, e quel pizzico di egoismo ti pervade perché nonostante l’età, ogni tifoso sapeva che era lì, in qualche top club europeo pronto a zittire tutti ancora una volta e prendersi la sua leadership in campo.

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È innegabile: la sua è un’uscita dal calcio a peso d’oro. Tanti, troppi soldi, è difficile anche solo fermarsi a riflettere e farsene una ragione più che motivata per la vagonata di denaro che incasserà l’azienda CR7.

Cristiano ha fatto della sua immagine un’impresa, avrebbe voluto ancora confrontarsi con i grandi, ma non è riuscito a far suo un contratto in nessun club europeo che militasse quanto meno in Champions League.

E allora il buon CR7 cosa avrebbe dovuto fare? Il suo è un ritiro dalle scene come nessuno è mai riuscito a realizzare, almeno dal punto di vista economico.

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Andare a giocare in Arabia Saudita è già di per sé un addio al calcio che conta, ma qualche nostalgico pensa che in realtà lui possa ancora una volta mettersi in mostra come solo lui sa fare, è tornare nel calcio europeo che gli compete.

Quel CR7 “europeo” probabilmente è finito già qualche settimana fa’ al mondiale, con il capo chinato e le lacrime agli occhi.

Tutto finisce, si trasforma, ed oggi al risveglio ci ritroviamo un Cristiano Ronaldo sorridente mentre posta con la sua nuova maglia dell’Al Nassr. Qualcuno ci avrebbe scommesso? Ma esiste una ricetta per decretare la “fine” di un campione?

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Foto: (Depositphotos)

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Produttore Esecutivo in Mediaset per contenuti di informazione (hardnews e softnews), telegiornali e talk tv prime-time. Ho ideato il progetto LBDV e fondato la testata giornalistica. Sono amante del dubbio, socratico per formazione e mi piace guardare al di là delle apparenze tutto, le persone e la vita.

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