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Serbia, Vlahovic: “L’esultanza non era provocatoria. Non troviamo scuse per l’eliminazione”

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Dusan Vlahovic Juventus
Tempo di lettura: 2 minuti

La Serbia, prima dell’inizio del Mondiale, è stata considerata la possibile outsider. La realtà dei fatti però è un’altra: un punto fatto, ultimo posto in classifica nonostante il miglior attacco del girone (record). 

Nella sconfitta di ieri contro la Svizzera che è valsa l’eliminazione, Dusan Vlahovic, all’esordio, segna ed esulta toccandosi gli attributi. Al termine del match il classe 2000 della Juventus ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai giornalisti in mixed-zone:

“È stata una bella sensazione segnare al Mondiale, ma non abbiamo fatto risultato, quindi ora non significa nulla. Dedico il gol alla mia famiglia, che mi supporta tutti giorni, nel bene e nel male”.

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Hai esultato toccandoti gli attributi: cosa c’è dietro?
“Niente, è una cosa personale, una cosa mia. Non pensate sia una provocazione”.

Come riassumere questo Mondiale?
“Abbiamo perso, andiamo a casa, le sensazioni non sono buone ma guardiamo avanti. A marzo torniamo in campo, dobbiamo provare a qualificarci all’Europeo”.

Resta Stojkovic alla guida della nazionale?
“Non ho sentito altro…”.

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C’è qualche rimpianto legato alle condizioni fisiche in cui sono arrivati alcuni calciatori a questo Mondiale?
“Certo, ma non vogliamo trovare scuse, questo fa parte del lavoro: se sei in campo è perché sei pronto. Non cercheremo scuse, è andata come è andata”.

(Foto: Depositphotos)

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Laureando in Giurisprudenza presso l'Università degli studi Suor Orsola Benincasa. Redattore LBDV, nonchè scrittore e conduttore di "BLITZ!" e "MATCH!" - i programmi in diretta social dedicati, rispettivamente, al calciomercato e alla stagione calcistica.

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