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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Lassù, con la testa in giù

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Ventitre punti in classifica, primo posto solitario ed una bella sensazione di solidità e freschezza.
Due in meno rispetto all’anno scorso, ma maggiore percezione di dinamismo, resilienza, determinazione e quadratura complessiva.
Cremonese-Napoli va in archivio, ma offre anche tanti spunti di riflessione ed analisi.
Squadra di casa che nei primi venticinque minuti ha giocato con un unico schema: rinuncia al gioco e doppia o tripla marcatura su Lobotka da parte di chiunque si trovasse nella parte di  prato calpestata dallo slovacco.
Rimedio non proprio efficace, considerando la capacità dell’ottimo centrocampista azzurro di fare sempre la cosa giusta e non scomporsi neppure d’un millimetro.
Napoli in vantaggio, poi, col quarto pallone giocato da Kvaratskhelia, abile nel creare spazio sul lato opposto rispetto a quello abituale e procurare un calcio di rigore.
Primo tempo che – in ogni caso – ha regalato soluzioni tattiche nuove, con Di Lorenzo spesso accentrato sulla mediana ed Anguissa in sua prudente copertura durante le percussioni offensive.
Inizio ripresa, poi, completamente differente, complice un pareggio casuale ottenuto grazie ad una deviazione fortunata, ma legittimato poi da una maggiore aggressività della squadra di casa.
Scatto decisivo, poi, negli ultimi quindici minuti.
Con il solito cross dalla trequarti avanzata (parso stavolta un arcobaleno nel cielo di Cremona) di Mario Rui ed un altro preziosissimo gol di Giovanni Simeone, col classico assist del georgiano, stavolta a favore di un redivivo e assai positivo Lozano e poi – a sigillare il poker – con una bella diagonale (stavolta tesa come una corda di violino pizzicata a dovere) partita da Di Lorenzo e conclusa da Oliveira.
Al di là del punteggio rotondo maturato nel finale, però, resta una prestazione matura, adulta e consapevole del gruppo di Luciano Spalletti.
Sarà un inverno lunghissimo e con impegni ravvicinatissimi, tutti da affrontare col piglio giusto e senza mollare un centimetro.
Il tardo pomeriggio domenicale di Cremona, però, certifica lo strapotere difensivo di Kim, la placida superiorità tecnico/tattica di Stanislav Lobotka (top player gigantesco che vale tanto oro quanto pesa), la preziosa presenza di Kvaratskhelia e la piacevole alternanza dei giocatori azzurri nell’iscriversi sul tabellino dei marcatori.
Momento decisivo, in ogni caso, rappresentato dal colpo di testa dall’alto verso il basso del numero 18 argentino-italiano cha ha regalato il secondo e decisivo vantaggio ed al quale è seguita un’altra corsa felice verso compagni e tifosi.
Un colpo a testa in giù, con l‘atteggiamento fondamentale da continuare a mantenere da adesso in poi.
Come usano fare i ciclisti che conoscono il percorso, che non temono le salite, che mantengono salde le mani sul manubrio e pedalano forte verso il desiderio profondo di tagliare vittoriosi un qualche traguardo.
Usando la testa senza perderla, nonostante gli altri siano al momento più in basso.

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