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ANGOLO SALERNITANA – Un pianto

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Ci si aspettava la reazione dopo lo schiaffone di Strefezza: non c’è stata. Nemmeno un poco.

Al Mapei Nicola conferma le sue perplessità sulla profondità della rosa: Lovato a parte, giocano ancora gli stessi. Molti dei quali, pure stavolta, deludono.

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Nei primi dieci minuti la Salernitana tiene palla e crea: davanti però non punge, ed al primo cazzotto val tappeto per non rialzarsi.

Il fallo da rigore di Maggiore è emblema di una squadra che dalla cagnara dello Stadium è uscita svagata. Se il fallo ci fosse o meno, ad avviso di chi scrive, nemmeno è un tema. Interessante capire le ragioni di un intervento così stupido, con la palla che se ne andava assieme al primo tempo.

La ripresa è peggio: la sconfitta ci può stare, il Sassuolo è più forte ma l’imbarcata dà la stura alle malelingue. Dalle quali ci teniamo ben distanti, indifferenti ai personaggi al cospetto di una maglia che va sempre onorata. Con cinque palloni addosso, c’è solo una certezza.

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La partita col Verona bisogna vincerla e basta.

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