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Angolo del tifoso

ANGOLO ROMA – Inter small, Roma Smalling

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Tempo di lettura: 3 minuti

Partita di cartello tra due squadre in forte crisi; se non si fosse all’ottava si direbbe “da dentro o fuori”. Il ritorno di Mou a San Siro avviene solo in tribuna, vista la (sciocca) espulsione con l’Atalanta. Anche Tammy contro previsione, si siede in panchina.

L’unico cartello del primo tempo però è quello di “Attenzione, colpi di sonno”. Poca tattica, poca grinta e poco tutto. La partita si potrebbe riassumere con un ritornello di Elio nella canzone per la Gialappa’s di USA 94:

“nessuno palleggia, nessuno che moviola,
nessuno realizza, nessuno fluidifìca”.

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Ci pensa l’Inter a svegliare gli animi: prima Dzeko segna, ma in evidente fuorigioco, poi Di Marco, pescato da Barella, tira da fuori area il più centrale e lento colpo del decennio, ma Patricio dorme e il pallone va in rete.

La Roma, come al solito, non reagisce mai alle sventure e nulla si muove in nessun reparto, senza che questo suggerisca però ai nerazzurri di giocare a pallone.

Questo finisce sul finale di tempo quando Spinazzola crossa un bel diagonale per Dybala che al volo crea la solita Gioconda che beffa un Handanovic anch’esso non particolarmente reattivo.

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Ripresa non diversa nei contenuti, ma col sussulto della bella traversa su punizione di Cahlanoglu. Massa usa i gialli come le banconote da 50 euro: una volta “spicciati” vengono elargiti come non fossero i suoi.

Minuto 75 la svolta: pennellata su punizione di Pellegrini e Smalling svetta su tutti per il vantaggio. “Spiaze” dirlo, ma quando Inzaghi leva l’unico giocatore di pallone della sua squadra (Di Marco) per il giovane Carboni, uno comincia a pensare che aspiri alla NASPI.

Quest’anno sarò molto inflessibile con la Roma. Mi aspetto molto, voglio una squadra cattiva e alla costante ricerca della vittoria su ogni campo, perchè la ritengo competitiva per i vertici.

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Una grande vittoria, ma non una grande partita. La Roma è alla ricerca di tutto ciò che, come detto, personalmente mi aspetto. Gli unici giocatori “da piani alti” oggi sono Dybala e Smalling, gli altri si devono svegliare. Senza andare nei particolari, sottolineo ancora una volta il fragoroso silenzio tattico mentale del capitano, ma sono fiducioso. Ottimo secondo tempo di Matic.

Poi, vincere a San Siro è tanto raro quanto godurioso e sarei ipocrita se, alla vittoria sottotono di stasera, preferissi la “bellissima” sconfitta con l’Atalanta.

Noi ci siamo e abbiamo margini di miglioramento superiori a chi ci sta meritatamente davanti. Da qui a sfruttarli, però, bisogna lavorare.

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