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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Toro seduto e azzurro lanciato

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Sono bastati quaranta minuti, quelli iniziali, al Napoli per indirizzare un sabato pomeriggio di fine estate (più che di inizio autunno) nella direzione sperata dai tifosi di casa.
Merito di un undici iniziale molto determinato, e – tra questi – di un centrocampo implacabile con Lobotka preciso e puntuale, Zielinski al solito illuminato e Anguissa dominante e devastante fisicamente, tecnicamente e finanche tatticamente.
Il camerunense è l’amico che tutti vorrebbero, capace di proteggere, difendere e supportare chiunque si avvicini a lui o semplicemente faccia un cenno di presenza.
Tra i tanti “uomini in più” di questo inizio stagione, Zambo Anguissa lo è forse un po’ più degli altri, ciliegina su una torta parsa sin d’ora assai gustosa e mirabilmente ben decorata.
Nel secondo tempo è cambiata nei primi l’inerzia della partita, con il Torino votato inevitabilmente all’attacco e gli azzurri attenti in difesa.
Nonostante tutto, però, pochissimi i pericoli corsi da Meret e diverse le apprensioni invece in area avversaria grazie ai buoni ingressi di Simeone e, soprattutto, Lozano.
Supera dunque bene l’esame Torino la squadra di Luciano Spalletti, che mantiene la testa della classifica e può sedersi in divano a vedere come risponderanno gli altri.
Senza troppi patemi, però, e neppure relax, poiché martedì sarà di nuovo Champions League nel match decisivo in ottica qualificazione.
Intanto con tre gol all’attivo, Napoli-Torino va in archivio con la palma del migliore in campo al centrocampista camerunense che arricchisce ancor di più un mirabolante inizio di stagione.
Il primo gol è un colpo di testa sontuoso, il secondo una cavalcata da film d’altri tempi.
E come in una qualsiasi pellicola western, infatti, c’è stato un Toro seduto che ha provato a non arrendersi, ma che – alla fine – è stato costretto ad alzare bandiera bianca dati i differenti valori in campo.
Azzurri lanciati, felici e parsi quasi spensierati, una squadra che crede nei propri mezzi ed è capace di mettere in vetrina i migliori valori su cui fonda le proprie certezze.
Le prime otto partite raccontano di un Napoli camaleontico, diverso nelle espressioni facciali dei protagonisti, vario nelle soluzioni tecniche adottate e nel modo di occupare gli spazi sul rettangolo verde, eclettico nella capacità di andare in gol e dare una direzione precisa al match adattandosi di volta in volta all’avversario che c’è davanti.
Gli azzurri hanno quattro punti in meno rispetto al percorso netto della stagione passata, ma l’impressione è assai diversa.
Chi vivrà vedrà, come avviene di solito.
Ma chiuderla in mezz’ora e poi resistere senza affanni nell’ora che rimane è senza dubbio un bel modo di iniziare il week end.

 

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