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Andrea Catarci: “La Roma merita uno stadio da 60.000 posti. Pietralata: qualche piccolo problema, ma questa è la volta buona”

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Andrea Catarci, assessore di Roma Capitale con delega al Decentramento e Città in 15 minuti, è stato intervistato ai microfoni de “il diabolico e il divino”, trasmissione condotta da Giuseppe Falcao e Simone LP in onda su New Sound Level 90FM. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni:

Oggi la Roma ha comunicato di aver scelto Pietralata come area del nuovo stadio, che ne pensi?

“Pietralata ha grandi possibilità di sviluppo, scelta giusta della Roma. Previsto qualche problema, ma superabile.”

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Da tifoso sono molto contento perché c’è una logica di fondo per un’area importante della città, Pietralata è collegata bene, è semi-centrale e ha possibilità di sviluppo importanti.
Dal punto di vista più politico non conosco i documenti nello specifico e non ho partecipato a tavoli particolari, ma è un’iniziativa concreta per la quale la Roma sta dimostrando di non parlare a vuoto. Il livello di difficoltà di Pietralata è medio, Tor Vergata sarebbe stato più semplice ma è un po’ fuori dalla città. Questi mesi sono serviti alla Roma e all’amministrazione per capire se i terreni comunali di Pietralata potessero essere utili o potessero nascondere insidie, dato che erano stati espropriati per lo SDO, che è un piano pubblico, e ora di nuovo saranno impegnati per un’iniziativa privata. Non si pensa che ci siano soggetti con rivendicazioni in quell’area e nel caso qualcuno rivendichi si pensa che si possa risolvere la situazione con gli indennizzi.

È un progetto in cui credi o faremo la fine di Tor Di Valle?

“Sarà la volta buona per la costruzione dello stadio, ci sono tutti i requisiti perché lo sia.”

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La modalità è quella giusta, la questione di Tor Di Valle ha occupato l’ultimo quinquennio e li si è passati da un grande progetto iniziale che coinvolgeva un quartiere intero con tante opere pubbliche previste, al progetto della giunta Raggi che era più limitato ma era disequilibrato, escludeva alcuni lavori infrastrutturali fondamentali. C’è stato tanto lavoro a vuoto in quel caso e ora dobbiamo evitarlo assolutamente. La nuova area scelta è un’area in trasformazione e sicuramente una scelta seria che porta con sè delle opportunità. Credo che sarà la volta buona per la costruzione dello Stadio della Roma.

Il tifoso della Roma è rimasto scottato dall’esperienza precedente, dobbiamo temere che si presentino nuovi ostacoli?

“La scelta della Roma è consapevole dei rischi e del modo di affrontarli, la società si muove nella maniera giusta.”

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La questione dei vecchi espropri non è stata superata ma c’è fiducia dopo gli approfondimenti giuridici operati dalle due parti. Io sono convinto che i problemi siano stati analizzati e affrontati e il fatto che oggi si annuncia che si andrà avanti in quella zona significa che il lavoro preliminare è stato svolto nella maniera giusta. La Roma dopo sei mesi ha scelto consapevolmente.

Da tifoso, quanta capienza ti aspetti per il nuovo Stadio?

“Lo stadio deve essere da 60.000 posti, i tifosi della Roma hanno dimostrato il loro attaccamento.”

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Io penso che la Roma debba fare uno stadio di 60.000 spettatori, l’affluenza allo stadio dell’anno scorso e quella di quest’anno sono una spia della passione dei tifosi giallorossi. Se poi saranno di meno ce ne faremo una ragione e sarà sempre pieno l’impianto. Io sono convinto che i 60.000 vadano raggiunti, a Roma si tratta di una capienza ordinaria.

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