I nostri Social

Prima Pagina

Mourinho: il primo anno del condottiero che torna a far sognare Roma

Pubblicato

il

roma olimpico
Tempo di lettura: 4 minuti

Di soprassalto. Senza alcun tipo di preavviso, proprio come nei veri colpi di fulmine. Così cambiò la storia recente della Roma nel pomeriggio del 4 maggio di un anno fa, quando lo sconforto per un finale di stagione anonimo lasciò il posto all’entusiasmo. Anzi, all’entusiasMou. L’annuncio fu inaspettato: all’epoca si aspettava Maurizio Sarri, con all’orizzonte il sogno Massimiliano Allegri. Per José Mourinho, invece, nemmeno il tempo delle suggestioni: accolto subito in pompa magna dalla piazza giallorossa, con un comunicato che più perentorio di così non si poteva.

Il ‘plot twist’ che non ti aspetti e che, inevitabilmente, ti stravolge: così, tutto d’un tratto, la depressione divenne eccitazione di un futuro che, oggi, è più che presente che mai.

A furor di popolo

Sogno o son desto? D’altronde, in un’epoca in cui si è abituati al flash istantaneo e in un aggiornamento in tempo reale di ogni tipo di avvenimento, la sorpresa è d’obbligo. Soprattutto quando i rumors restano sotto al tappetto e di essi non restano nemmeno briciole o spifferi che possano essere decantati sui giornali.

Pubblicità

Anche perché le notizie lasciavano intendere altro: a Roma spiravano venti di rivoluzione, il futuro di Fonseca era già scritto, con progetti e ambizioni apertamente condivisi – almeno nei mesi precedenti – con Sarri. Già, colui che – a proposito di colpi di scena – più tardi si è poi accasato nella parte biancoceleste della Capitale, quasi come un velato dispetto del destino per quello che sarebbe potuto essere e invece non è stato.

E invece, boom! Sempre dal Portogallo, ma con una cassa di risonanza ben diversa. La scintilla fu istantanea tra i tifosi, da subito convinti di riporre la propria fiducia nelle mani dello Special One. Ancor prima del suo sbarco effettivo nella Capitale, due mesi più tardi, quando venne accolto a furor di popolo. Quando si presentò alla sua nuova gente con la mano sulla Lupa e sulla sciarpa giallorossa: un all’in sull’amor di popolo che si è rilevata mossa vincente.

Forse è proprio da qui che è ripartito il nuovo ciclo della Roma, il primo firmato dalla famiglia Friedkin: dall’amore dei tifosi che, dopo qualche borbottìo di troppo degli anni scorsi, è tornato a essere centrale. La prima missione compiuta da Mourinho che, chissà, potrebbe anche portare a un trofeo dopo tante stagioni: quanto è bastato per riaccendere la luce nel tifo.

Pubblicità

Il progetto continua

Già nel corso della sua conferenza stampa di presentazione, il leitmotiv fu ben distinto: programmazione e progettualità a medio-lungo termine. Vincere, anche se non subito: e come glielo spieghi ai tifosi che non aspettano altro? Come non detto, e non è affatto un dettaglio da poco.

Mourinho resta blindato lì dov’è, dai tifosi e, soprattutto dalla società che nei propri uffici costudisce un contratto a suon di milioni fino al 2024. Nel segno di un progetto che, nonostante una situazione economica non esattamente florida, è destinato a crescere step by step. Con calma, ma nemmeno troppa.

roma olimpico

Magari la Conference League da portare subito a casa e per tornare quanto prima vincenti può carburare nuovo entusiasmo in vista della prossima stagione. Questo è l’obiettivo più prossimo della Roma nel segno di Mourinho, che si è scoperta unita e appassionata come non mai. Poi sarà tempo di riflessioni e di dovute mosse sul mercato, perché la rosa resta per certi tratti incompleta e questo lo sanno tutti. Mourinho in primis, che intanto spegne le candeline sul suo primo anno da giallorosso. Il capitolo d’esordio in cui è stato portato a casa il risultato tra i più significativi: l’amore dei romanisti per la Roma, da sempre fuori discussione ma che si era affievolito per diverse ragioni. Se non è già un trofeo questo, poco ci manca.

Pubblicità

 Follow us!

FacebookFacebookYoutubeTwitterTwitch

in evidenza