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Angolo del tifoso

ANGOLO ROMA – Tre punti “D’oria”

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Tempo di lettura: 3 minuti

Dopo l’euforia derby, la Roma affronta i suoi “villain” più temibili: la sosta e l’appagamento. Mou ripropone la stessa formazione vittoriosa vista contro la Lazio.

La precedente conferenza è, come al solito, poco incentrata sul match e Mou si leva qualche sassolino dalle scarpe: non può dire di Veretout ciò che tutti sanno; non può dire “ma ci sarebbe tanto da dire” sulla Nazionale che restituisce uno Zaniolo infortunato, non per uno spareggio importante ma per l’amichevole più inopportuna della storia (giallorossi e bergamaschi in campo, unici a giocare ancora le coppe, è una vergogna); last but don’t leat lo “appoggia” in testa (pardon le francais) ad alcuni giornalisti sul tema Zaniolo e altro.

Si parte e – spoiler – il match non sarà granchè. Una partita soporifera, con la Samp che prova le ripartenze, ma i giallorossi rintuzzano tutto. La grinta di Mou contro l’apatia di Neri Marcorè, al tempo Giampaolo, dopo una settimana di digiuno.

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A parte un tiro alto di Thorsby e una buona incornata di Ibanez su angolo, poco succede. Molta tattica e fisico e il solo Zalewski si mostra vivace.

Al minuto 27 proprio il polacco si invola sulla fascia, serve basso, Abraham incespica, ma arriva l’armeno che ribadisce il vantaggio.

Poco altro succede nel primo tempo onestamente.

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La ripresa vede una Samp leggermente più aggressiva ma i giallorossi non si scompongono mai e Patricio rimane spettatore. Basti pensare che i primi cambi romanisti, nonostante un ritmo soporifero, arrivano verso l’80imo, senza sconvolgere più di tanto l’inerzia del match.

Giusto gli ultimi minuti col recupero creano un pò di apprensione, con la Roma stanca, Oliveria su tutti, ma di fatto la Samp non ha occasioni particolari.

Poca qualità, ma carattere tanto, impegno fisico più che tecnico, qualche giocatore sottotono. La Roma fa poco per vincere, ma quando è in vantaggio non molla più.

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Pellegrini impalpabile, anche se gustoso il siparietto alla sostituzione, quando per farsi ammonire ci mette due minuti, levandosi i parastinchi, allacciandosi le scarpe, leggendo “Guerra e Pace”.

Abraham fa da sponda tutto il match, ma non ha occasioni. Karsdorp con le polveri bagnate.

Menzione speciale per Zalewski che prende mille falli, riparte ed è il migliore in campo. Anche Miki, gol a parte, corre tutto la partita recuperando e andando in progressione. Benissimo tutta la difesa, tranquilla ed ordinata.

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Andiamo avanti e vediamo dove ci porta il finale di campionato. Il gioco ha bisogno di tempo, il carattere (forse) sta arrivando.

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