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Ranieri: “Italia? Il rischio è l’ottimismo”

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L’allenatore Claudio Ranieri ha parlato nel corso della trasmissione Radio Anch’io Sport di Rai Radio 1. L’ex tecnico del Watford, sua ultima esperienza, ha parlato di diversi temi: dal derby di Roma, alla corsa Scudetto e il delicato percorso dell’Italia con i playoff qualificazione per accedere ai Mondiali di Qatar 2022. Di seguito le dichiarazioni di Ranieri riportate da tuttomercatoweb.com:

“Mourinho ha già trovato le coordinate giuste, la Roma a volte ha alti e bassi inspiegabili ma serve solo tempo al portoghese, che poi riuscirà a far risalire i giallorossi. Zaniolo nell’ultima gara di Coppa non era apparso in gran forma e avendo l’allenatore il polso della situazione credo che abbia fatto bene a lasciarlo fuori. Tornerà in campo sicuramente quando sarà al 100%”.

Ha terminato le sue vacanze?
“Le vacanze sono forzate (ride ndr), quando arriverà un buon progetto tornerò in pista”.

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Il Milan merita lo scudetto?
“Sta giocando sulle ali dell’entusiasmo, con un gioco spumeggiante. Sono tutti con Pioli ed è bello. Tutto è ancora aperto, tutti possono competere e molto dipenderà da chi riuscirà a superare meglio i vari scogli, al momento non c’è una vera favorita”.

L’Inter è in crisi?
“All’inizio, pur con lo scudetto sul petto, non era partita con i favori del pronostico, è arrivata in vetta e poi ci sta un calo fisiologico. Vediamo cosa succederà nelle prossime otto giornate, nove per i nerazzurri. Conta l’esperienza nel rush finale, non la vedo esclusa assolutamente. Ci sono grandi partite da giocare”.

Rimonta clamorosa della Juventus in campionato, ma male in Champions.
“La questione è sul ritmo, all’estero si gioca con meno tatticismi ma con un ritmo devastante. Ogni partita sembra una finale e questo ci fa male. A volte siamo più propensi alla tattica, all’estero non sono alla nostra altezza, ma a livello di pressione e voglia di fare gol sono avanti a noi”.

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Può essere l’anno del Napoli?
“Sicuramente può mirare allo scudetto. La parte buona del tifo, quella che ti fa volare e non ti mette un peso, deve fare la sua parte. Osimhen e Fabian stanno facendo un grande campionato, c’è grande entusiasmo. Il Napoli non dipende dal nigeriano, è ben assemblato. Chiaro che il goleador faccia la differenza, ma sono tutti importanti”.

Cosa pensa del VAR?
“Sono favorevole perché ha eliminato tanti errori ma è migliorabile. Tutto è migliorabile e penso che non debba essere usato solo in area di rigore. È giusto puntare sui giovani arbitri ma in alcune partite l’esperienza è necessaria, così come abbiamo visto ieri in Venezia-Sampdoria con Orsato che ha gestito al meglio le situazioni”.

Giovedì ci sarà Italia-Macedonia. Qual è il rischio maggiore per la Nazionale di Mancini?
“Il rischio è l’ottimismo, sono partite da dentro o fuori. Sarà importante passare la prima partita e poi eventualmente penseremo alla seconda. Non deve essere sottovalutata nessuna squadra”.

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Per quali dei giovani allenatori italiani che le piacciono di più?
“Italiano sta facendo un grandissimo lavoro alla Fiorentina, ha fatto 17 punti in più rispetto all’anno scorso e la sua squadra è un’orchestra ben organizzata. Mi piacciono poi anche Juric e Tudor”.

Cosa le piace del Milan di Pioli?
“Mi piace molto Stefano, un ragazzo d’oro molto preparato e molto calmo. L’ho avuto 4 anni da giocatore alla Fiorentina e nello spogliatoio c’è gioia e determinazione”.

Cos’ha in più l’Atalanta in Europa?
“La squadra è insieme da tanti anni, Gasperini ha saputo fare a meno di Ilicic e Gomez e gioca come una squadra di Premier League. Gioca sempre per vincere e va sempre in attacco”.

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Terrebbe Dybala alla Juve?
“Non lo lascerei andare via mai uno così, amo sempre il giocatore che lega il gioco. Oltre a questo l’argentino fa anche gol, ma non sono decisioni che spettano a me, ci devono pensare l’allenatore e la società”.

Perché non ci sono squadre italiane agli ottavi di Champions?
“Da una parte ci sono i soldi, dall’altra le idee. In Germania non ci mettono tanti milioni ma fanno le cose bene. Ci sono poi i momenti storici, questo è un momento no per noi, ma riusciremo a trovare il bandolo della matassa”.

Lei ha allenato il Chelsea. Cosa ha pensato in questi giorni a proposito di Abramovich?
“Quanto è arrivato era il 2003, mi chiedeva mille cose e aveva gli occhi di un bambino in un negozio di giocattoli. Spero comunque che si torni alla pace, è brutto vedere la Russia sportiva fuori da tutto. Dicevamo spesso che lo sport doveva aiutare in momenti di difficoltà ma invece noi li abbiamo eliminati da tutto, non so se sia giusto”.

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(Foto: Twitter Italia)

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