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Salernitana, Sabatini: “Ecco quanti acquisti faremo”

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Il neo direttore sportivo della Salernitana, Walter Sabatini, ha rilasciato alcune dichiarazioni, lasciando spazio anche a diversi indizi di mercato. Queste le sue parole, raccolte da TMW:

“Salerno è un fantastico trampolino di rilancio. Non sono qui per andare altrove, ma vorrei che la mia ripartenza consentisse alla Salernitana di raggiungere i risultati sperati. Sono nel mondo del calcio da una vita, come giocatore ero scarso ma avevo una dote: la velocità. Questo mi permetteva di arrivare in fondo anche a cospetto di avversari più quotati. Vorrei che questa squadra avesse anche questa caratteristica. Ho dimostrato tanto nella mia vita sportiva, mi autocelebro ma so che sono stato bravo in tante realtà in cui ho avuto il piacere di lavorare. Questo non è un declassamento, così come ho letto da qualche parte. So perfettamente che sarà un’avventura molto impegnativa, non posso venire a Salerno parlando di programmazione. Questo è compito del nostro meraviglioso presidente, non ho mai riscontrato in 35 anni di calcio una positività del genere e vedrete che farà fortuna dei colori granata. La Salernitana deve aggrapparsi a questo patron, ho assunto un impegno in prima persona assumendomi le mie responsabilità sostenuto da una società meravigliosa fatta di uomini di cultura. Mi sento tutelato, ho le spalle coperte e non voglio retrocedere. Non è mai successo nella mia carriera. Voglio vedere lo stadio in festa, i bambini che si divertono e le famiglie che esultano. L’aritmetica la conosco, so perfettamente che la situazione è poco meno che tragica però sono certo che combatteremo fino all’ultimo tuffo. Voglio che la Salernitana si salvi. Credo fortemente in quello che dico e che faccio, son qui per questo: difendiamo assieme la serie A, c’è una struttura forte che ha voglia di crescere. Qualcuno forse mi ride dietro, ma quando prendo un impegno lo porto avanti con successo. Magari le dirette concorrenti pensano che siamo già retrocessi, noi faremo le cose giuste e lo dimostreremo sul campo. Mercoledì vedrò il presidente, spero di chiudere 2-3 operazioni non decisive ma importanti per affrontare la gare col Napoli che non è precisamente un’amichevole”.

Lei ha vissuto grandi amore, tante sfide e qualche delusione che fa parte della vita. Questa è una grande…?
“Sfida! E voglio vincerla. Potrei definirla la mia più grande e ultima sfida, ma non voglio che sia così. So di essere immortale, andrò avanti fino a quando il mio apparato nervoso sarà funzionale e so che lo è. Lo vedo quando mi rapporto con gli altri. Ho ancora la velocità di pensiero che serve per fare questo lavoro. Voglio una Salernitana che incarni la mia personalità, non mi interessano problemi psicologici o lamentele di altro genere: 2-3 giocatori arriveranno a breve, poi ci muoveremo ancora sul mercato. Non servono acquisti programmatici, ma calciatori che arriveranno per fare la guerra sportiva e provare a salvare la Salernitana. Il programma non riguarda tutti, ogni giocatore è funzionale al momento e agli obiettivi. E resterà solo chi ha voglia di combattere, altrimenti non tratterremo nessuno. I giovani saranno pochissimi, testa di ponte per un futuro futuribile. Non posso fare una campagna acquisti senza prendere 2-3 under di livello, mi sentirei a disagio se agissi diversamente. Ma oggi non ci possiamo permettere di pensare in ottica futura: servono 3-4 elementi che vogliono abbattere l’avversario”.

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Cosa pensa di Colantuono?
“All’epoca stava andando a firmare, come calciatore, un contratto in serie D. Io ero con Gaucci, a San Benedetto: lo bloccai e gli chiesi di venire da noi. In C è diventato subito allenatore, nella sua vita ho recitato un ruolo fondamentale. Ho anche un sentimento d’affetto nei suoi confronti, ma ora non me lo posso permettere. Ci sono tante valutazioni che sto facendo, vedremo quale energia ci metterà e insieme valuteremo i risultati. Non mi interessa solo vincere o perdere, ma una squadra che in campo dia l’anima”.

7-8 innesti per la squadra, conferma? E quale sarà il futuro di Simy?
“Simy ha goduto lungamente della mia stima. Ha risorse, gol, ne ha fatti tanti in due anni. Ammetto che il Simy della Salernitana mi ha deluso, ma sono pronto a cambiare la mia opinione. Vedrò tutti gli allenamenti, è un vizio e una virtù che fa parte di me. Ciò che abbiamo visto sino ad ora non serve. Non so cosa sia successo, non è vero che la squadra non lo ha aiutato perchè il gruppo si fida di lui. Servono cattiveria e determinazione, altrimenti non va bene. Traete voi le conclusioni. Ad oggi penso che verranno 5-6 calciatori, ma prima devo incontrare la squadra. Lo farò martedì: li andrò a salutare, parlerò brevemente perchè un gruppo di giocatore non sopporta discorsi più lunghi di 25 secondi. Sono un maestro di sintesi: chi butterà il cuore oltre l’ostacolo, con i fatti e non a parole, resterà. Io sono una persona attentissima, non trascuro nessun dettaglio. La quotidianità ti fa capire chi può far parte o meno della Salernitana. Li guardo in faccia, vedo come si confrontano e quanto sudano”.

In quali ruoli occorrono rinforzi e quanto può essere importante Ribery?
“E’ un campione e farà il campione, i suoi comportamenti mi dicono siano stati impeccabili. Partecipa, si impegna, nessuno discuterà la sua importanza all’interno del gruppo. Lo chiamerò oggi stesso per salutarlo, per dargli un appuntamento a domani. Voglio che senta la nostra vicinanza. Per il resto non mi sentirete mai fare nomi di giocatori, toccherà alla responsabile della comunicazione dirlo alla gente non appena c’è la firma. Mai depisterò un giornalista, sia chiaro. Deontologicamente sarebbe ignobile. Non dò notizie, ma non vi faccio toppare. Interverremo in tutti i reparti, su questo non c’è dubbio. I calciatori attuali sono tutti in discussione, non ho una lista di proscritti e devono giocarsi le proprie carte con professionalità”.

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De Rossi nuovo allenatore?
“E’ come un figlio, ma non potrà arrivare anche per una questione tecnica. Non è abilitato a farlo. Ma ora c’è un allenatore che sta allenando, martedì sarà nello spogliatoio insieme a me e merita rispetto”.

Perchè questa sfida è così importante?
“C’è una tifoseria da rendere orgogliosa. Questa città è un impegno immenso ma anche molto gratificante, sarebbe una gioia enorme restituire dignità al popolo granata. E’ importante anche per il mio futuro, non mi sento sulla via del crepuscolo. Mi è successa una cosa strana. Negli ultimi mesi ho sempre dormito pochissimo, la notte mi rilassa e riesco a mettere in ordine le idee. Alle tre e mezza faccio la doccia, alle quattro leggo e mi addormento con la luce del sole che entra dalla finestra. Ora invece a mezzanotte crollo, vuol dire che sono già mentalizzato in pieno in questa avventura. Solo chi inquieti sanno quanto sia difficile sopravvivere alla tempesta, ma è un contesto di cui non posso fare a meno”.

Quanto veloce deve essere il mercato della Salernitana?
“In otto giorni conto di fare molto”.

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Quale budget avrà a disposizione?
“Il presidente non ha parlato di budget, ma è pronto a fare sacrifici per la Salernitana. Il calcio non si fa con 50 milioni di euro da spendere in due settimane, anche se alle spalle hai un patron solvibile e danaroso. In questo modo ti scavi la fossa e non riesci più a riemergere, è solo questione di tempo. L’intelligenza non manca, ho un gruppo di professionisti colti che ha una storia alle spalle che deve rendere orgogliosa la città di Salerno. Abbiamo parlato di tipologia di operazione. La Salernitana non vuole accollarsi costi insopportabili in caso di retrocessione, la moralità deve essere la nostra guida. Ma se c’è da lavorare per il bene del club lo faremo. Iervolino è un imprenditore particolarmente intelligente, non si fa turlupinare da nessuno. Con questa classifica si rischia di perdere soldi, lui lo sa molto bene”.

Il mercato lo farà con l’allenatore o il dubbio sul futuro di Colantuono spingerà Sabatini a muoversi da solo?
“Chiederò un suo parere, è il mister in carica e non è stato esonerato. Parlerò con lui prima di ogni operazioni, ma ovviamente la scelta finale sarà del sottoscritto. Mi sono assunto io la responsabilità, non la scarico sullo staff tecnico”.

Che opinione ha della Salernitana?
“L’ho vista giocare a Bologna, era la prima di campionato. Perse 3-2 ma a fine gara ho avuto la netta impressione che potesse essere una rosa in grado di salvarsi. Vedevo coesione, organizzazione, trame di gioco. La mia squadra era proprio il Bologna, ma faticammo e il mio giudizio sulla Salernitana fu ottimo. Si vedeva fosse un gruppo che non voleva regalare nulla a nessuno. Ma ci sono delle cose da salvare. La voglio rivedere, quella gara. Se rimasi impressionato, un motivo ci sarà: fare due gol in trasferta, in dieci, sfiorando il terzo è un qualcosa che fa riflettere”.

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Come ha fatto Iervolino a convincerla e qual è l’accordo anche in prospettiva futura?
“In tantissimi anni di calcio non ho mai sentito un presidente o un dirigente dire in sala stampa che vuole creare un sinallagma. Gli ho detto: “Stai attento, non generare una neurosi collettiva”. Parla della Salernitana con fascino ed enfasi incredibili, ha in mente cose fantastiche. Lo immagino già alla sua prima riunione di Lega, creerà disagio perchè sta per arrivare un tornado di idee rivoluzionarie che ci renderanno orgogliosi. Non mi ha convinto con promesse fittizie, ma per un modo di approcciarsi alla vita che mi è piaciuto. Mi ha detto di essere un amante della bellezza, io la penso esattamente come lui”.

Quanto può essere importante la vecchia guardia, quella che ha ottenuto la salvezza ha Venezia e che poi ha vinto la B?
“Tocca a loro, con i comportamenti, capire cosa vorranno fare. Il riscontro lo dà sempre il campo, non mi riferisco solo alla partita. Parlo della puntualità, delle cure, dell’atteggiamento, del modo di mettere piede in campo prima di un allenamento. Le cose fine a sè stesse non servono a niente. Djuric? Giocatore importante, che combatte e si guadagna la pagnotta tutte le domeniche. Vedremo come si svilupperà il nostro mercato. Arriveranno attaccanti, ve lo posso anticipare. Ma devo fare spazio, qualcuno andrà via. Non voglio gente frustrata e che non ci crede. Se vogliamo salvarci occorre una idea nuova di noi stessi: oggi siamo deboli e fragili”.

Sei mesi perchè la B può essere un problema?
“E’ stata una mia richiesta, accolta dal presidente. Nella mia vita non ho mai voluto gravare contrattualmente sui club. Non mi interessa avere una posizione forte o di prestigio. Non l’ho mai fatto. L’azienda valuterà il mio operato, anche io farò lo stesso perchè sono autocritico. Se non sarò soddisfatto andrò via, ma guai a pensare che mi spaventi la B. Sarei umiliato solo perchè significherebbe che sono retrocesso”.

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Lei ha detto che la gara di Bologna è stata molto positiva, in panchina c’era Castori. Si potrebbero fare valutazioni sul suo ritorno?
“Fabrizio lo conosco da quando era alla Maceratese, non ho preclusioni. Ma rivedrò quel match in compagnia di Colantuono, voglio sentire le sue opinioni. Io proteggo i miei allenatori, ci vado anche al rogo se necessario. Ricorderete la battaglia fatta a Roma per non cambiare Garcia, avevo un sentimento di riconoscenza grazie al record di vittorie consecutive maturato la stagione precedente. Poi le cose non andarono bene: esitai molto, ma poi ho chiamato Spalletti che, a mio avviso, ha inciso tanto come testimoniato dagli 87 punti. E Fazio era il centrale di quella Roma”.

Bonazzoli resta?
“Voglio vedere la rabbia che ti porta ad arrivare prima dell’avversario. Voglio una quota di cattiveria superiore alla media. Dipende da lui. Ma arriveranno attaccanti. Magari anche dal campionato straniero”.

Quanto può essere importante mantenere la categoria anche in ottica futura?
“Ricordo ancora la Salernitana che, nel 1998, col mio amico Delio Rossi e Gennaro Gattuso retrocesse pur avendo un ottimo organico. Proprio per questo è doveroso fare un pensiero a chi ha consentito ai granata di ritornare in massima serie. Faremo di tutto per salvarci”.

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Come valuta questo calcio ai tempi del Covid?
“E’ tutto molto triste, si prepara la partita della domenica sapendo che in un secondo c’è un tampone positivo che può stravolgere tutto. Io fermerei il campionato, altrimenti si sfocia della irregolarità. Avete visto in che condizioni abbiamo giocato contro la Lazio sabato scorso? Nel frattempo che si dispongono misure definitive e che la campagna vaccinale entri nel vivo mi fermerei per 30 giorni. Sono d’accordo con quello che ha detto il nostro presidente. E anche gli stadi vuoti sono un danno enorme per i club”.

Pensa di proteggere la squadra con un regolamento ferreo, la Salernitana è la più bersagliata dal Covid…
“Non penso non abbiano preso misure precauzionali, ma stiamo parlando di un virus subdolo e imprevedibile. A Bologna, per merito dell’amministratore delegato Fenucci, è stata creata una bolla di protezione enorme e, nel periodo cruento del covid, non abbiamo avuto nemmeno un caso. Oggi anche loro hanno una moria incredibile. Non so se dipende dalla nuova variante, non me ne intendo. Ma contrastare questa calamità è difficile”.

Lavorerà anche per il settore giovanile?
“C’è da mettere mano, assolutamente. Un territorio come questo non può non essere incentivato da un settore giovanile all’altezza. Occorre ristrutturare tutto, altrimenti diventa deprimente. Ora questo non esiste, è un desiderio che ha espresso il presidente già dal primo giorno che ci siamo incontrati. E’ imbarazzante non avere una Primavera che possa rifornire la prima squadra”.

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Arriverà un altro portiere?
“Stiamo lavorando. Parlerò prima con Belec, poi con Colantuono per capire alcune cose”.

(foto: sito ufficiale Salernitana)

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