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Tre cose su Napoli-Spezia

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La prestazione. Troppo lento ed impreciso il Napoli. Troppo molle, anche nel protestare contro qualche decisione arbitrale che forse andava almeno contestata. L’autogol è solo un incidente di percorso che trasforma un probabilissimo 0-0 in una imprevedibile sconfitta. Forse la difesa alla fine è quella che ha meno colpe (l’autogol di Juan Jesus arriva una gara giocata bene dal centrale). Il centrocampo invece è mancato per tutti i 90 minuti. E lì davanti si salva solo Politano che nella prima parte del secondo tempo ha tentato almeno di far male allo Spezia: suoi i due assist che portano alle reti di Lozano e Petagna poi annullate da Massimi. E questa volta anche gli azzardi di Spalletti non hanno portato agli effetti sperati. Non si capisce l’esclusione di Elmas, tra i più in forma e decisivi in questo Napoli bistrattato delle ultime settimane.

Il momento. Pesano ancora gli infortuni ed è forse per questo che spaventa così tanto la Coppa d’Africa. Mancano ancora all’appello Oshimen e Koulibaly. Manca Insigne. Ed anche chi è rientrato, vedi Anguissa, Demme e Politano non è assolutamente ai livelli attesi. Questo ha complicato e molto le ultime prestazioni del Napoli. Ma è un discorso che vale per il passato e può preoccupare per il futuro ma non può essere assolutamente un alibi per lo Spezia. Da capire c’è poi la condizione di Ghoulam, considerato arruolabile ormai da settimane ma mai titolare. Pesa, adesso, la classifica con la vetta ormai lontana ed una qualificazione Champions che si complica visto l’arrivo ai piani alti della Juventus. D’altra parte le statistiche parlano di cinque sconfitte nelle ultime nove partite e di un Napoli battuto nelle ultime tre uscite casalinghe. Ed allora è normale che quella del 6 gennaio a Torino (mancherà di sicuro Mario Rui squalificato) sarà una partita importante sia per la stagione del Napoli che per la corsa Champions. Una vittoria del Napoli sanerebbe un po’ di ferite. Una sconfitta, invece, sarebbe la pietra tombale su ogni velleità, piccola o grande, degli uomini di Spalletti.

Buon Natale. Mettiamola così. Ad inizio anno, un terzo posto a fine girone d’andata, a -7 dalla capolista ed +5 dalla Juve quinta e quindi avversaria diretta per la qualificazione Champions, sarebbe stato per il tifoso napoletano un buon motivo per sedersi al tavolo del cenone della Vigilia sorretto dalla consapevolezza di una stagione brillante. Ed argomento di discussione sarebbero stati quei punti persi per colpa della sfortuna e le prospettive per un girone di ritorno da record per tentare il miracolo. L’andamento della stagione però non permetterà nessuna narrazione del genere. Ed anche se il Milan aveva riacceso la luce della speranza, inattesa come quella che annuncia ai pastori la Buona Novella, la sconfitta dello Spezia ha gettato i tifosi napoletani nell’oscurità più profonda. In attesa del 2022 e della Coppa d’Africa.

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