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Angolo del tifoso

ANGOLO ROMA – Il Giardino delle Esperidi

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Tempo di lettura: 4 minuti

La partita è da far tremare i polsi. La Roma degli ultimi incontri, un pò lenta, macchinosa e ansiosa anche nelle vittorie, poco si sposa con la freschezza, velocità, arroganza e spensieratezza della Dea.

La Dea Atalanta è femmina forte, caparbia, che deve dimostrare al padre, di valere come e più di un maschio. Non si batte la Dea Atalanta, nè nella corsa, nè nella caccia o nel combattimento. Ma Mourinho come Afrodite consegna, nel primo tempo, alla Roma le mele del Giardino delle Esperidi.

I giallorossi, moderni Melanioni, ne lasciano cadere due nella prima frazione e la Dea si attarda a raccoglierle.

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Pronti via e Abraham con una serie di rimpalli (finalmente) fortunati entra in area e tocca d’esterno, aiutato anche da Hateboer che alza il pallone e scavalca Musso. Minuto 1 Roma in vantaggio…non mi fido.

La Dea ferita aggredisce, ma i giallorossi respingono ogni assalto e ripartono con qualità. Zaniolo in grazia di Dio crea contropiedi su contropiedi. Su uno di questi serve di tacco al volo Veretout, che ricambia il favore, sportellate col difensore e Musso battuto sul suo palo. Incredibile e meritato 0 a 2, ma ho visto troppi Atalanta-Roma per fidarmi.

L’Atalanta non sta a guardare, Patricio è bravo in almeno 2 interventi (Djimsiti e Toloi). Nerazzurri attivi sugli esterni ma Vina e Karsdorp sono attentissimi.

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Rivedere la caduta sul ginocchio di Veretout derubrica l’Esorcista a Film di Natale: un uomo normale sarebbe uscito e avrebbe concluso la carriera aprendo una tabaccheria, ma Veretout non è normale e rientra in campo come se nulla fosse.

Gasperini fa entrare Muriel, attaccante straordinario e siamo d’accordo, ma sentir parlare i commentatori di “qualità Atalanta” e “cambio geniale” per un tiro sbagliato, deviato da Cristante sull’altro palo mi par troppo. Che poi l’1 a 2 nell’economia del match ci potesse stare è un altro paio di maniche, ma se non vogliamo chiamarlo culo, troviamo un sinonimo.

Come da copione l’Atalanta ringalluzzita nel secondo tempo alza il baricentro e tenta di riprenderla. La Roma si abbassa, aiutando i bergamaschi. La Dea pareggia al 60′ su angolo, ma sull’incornata di Zapata il VAR nota un fuorigioco e annulla.

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Non è mio costume lamentarmi (troppo), ma si vede che le tisane allo zenzero di questo periodo me lo fanno calzare meglio: ormai è usuale che la Roma subisca circa 50 falli a partita, di cui forse 20 fischiati; a fronte di questo i giallorossi ne compiono 30 di cui 25 fischiati; la Roma esce con una media di 3 cartellini contro 0.

In quest’ottica fa bene Mou a far uscire Zaniolo, ammonito al primo fallo al 5 minuto, massacrato per i 60 successivi, prima che magari commetta il secondo e vada a far la doccia. Fine dell’omelia.

La Roma, come detto, arretra, ma continua con le ripartenze. Su una di queste, punizione, batte Veretout dentro l’area e Smalling di spaccata insacca il terzo. La terza mela di Afrodite è caduta.

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Anche Gasperini prova con le “Maehle”, ma non sono frutti dell’Olimpo ma del Belgio.

Apoteosi all’82imo: Shomurodov libera Veretout, che serve in area Abraham che col diagonale fa poker.

Poco altro se non una lodevole Atalanta, visibilmente frastornata ma comunque alla ricerca del gol, ma Patricio è attento.

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Portiere bravissimo in almeno 4 occasioni. Il centrale lo ribattezzemo Chris Greating perchè Smalling è riduttivo, maestoso. Benissimo Ibanez e Mancini, sempre pressati ma mai in difficoltà. Vina dopo l’ultimo infortunio, pur non avendo sempre giocato bene, ha cambiato passo, oggi perfetto anche in copertura. Karsdorp impagabile per abnegazione e qualità.

Il solo fatto che Veretout abbia assorbito come acqua l’infortunio al ginocchio sarebbe da 9 in pagella, ma anche quantità, qualità, assist. Ha letteralmente dominato il centrocampo nerazzurro. Cristante attentissimo, preciso e sfortunato sul gol. Mhkytarian ottimo nel controllo dei contropiedi e nella qualità del tocco, meno brillante nella ripresa.

Oggi Zaniolo era devastante. Purtroppo preso di mira da difensori (come è normale) e arbitri (meno) viene limitato, ma è argento vivo, fisico, sublime nei tocchi, il secondo gol è poesia e potenza allo stesso tempo.

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Finalmente Abraham. Doppietta in una partita importante, fortunato sul primo gol, ma ha giocato una partita di incredibile sacrificio, pronto su tutti i palloni, col solito difetto nei controlli, spesso imprecisi, ma ha tenuto alta la Roma. Il quarto gol è una bella ciliegina che meritava.

Roma stupenda contro un’ottima Atalanta. Mourinho le azzecca tutte e i ragazzi rispondono. Bellissima “beccatina” nel post partita agli statistici che ogni settimana rompono l’anima ricordando numeri: “Da oggi sono 20 minuti che non battiamo una big”.

Se questa fosse stata sempre la Roma chissà che classifica ora…se questa sarà la Roma di domani non avrei difficoltà a vederla, la classifica, chissà.

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Ora non facciamo i soliti romanisti esaltati alla prima vittoria. 12 punti dall’Inter sono troppi…tanti…forse…(to be continued)

 

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