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Tre cose su Napoli-Verona

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Uno: ancora primi. Difficile potesse essere un obiettivo di inizio stagione, ed invece, anche grazie al punto conquistato con il Verona, il Napoli arriva primo a questa sosta di metà novembre dopo aver portato in giro per l’Italia il suo gioco brillante, una chiara identità di squadra e messo in mostra giocatori in grande spolvero, da Ospina a Koulibaly, da Rrahmani a Di Lorenzo e fino a Osimhen passando ovviamente per Fabian Ruiz ed Anguissa. Il merito però, innegabile, è di Luciano Spalletti che ha ottenuto proprio quello che voleva: dimostrare che questa squadra vale il primo posto.

Due: da Verona a Verona. No, ieri sera non era il 23 maggio, ed il pareggio di ieri non vale il pareggio di quella domenica di primavera. Perché con questo pareggio il Napoli conserva il primato in classifica, ed invece allora rimase fuori dalla Champions. E perché questa volta il Napoli ha giocato per vincerla fino alla fine, senza arrendersi, ed il pari è più sfortuna che demerito. Contando, nella sfortuna, anche una gestione arbitrale insufficiente e poco serena con Ayroldi che cambia più volte metro di giudizio nel corso della gara e sbaglia alcune decisioni importanti evidentemente poco assistito dal Var.

Tre: un treno. Di lui si è parlato poco perché spesso la copertina è andata agli Osimhen, ai Koulibaly ed ai Fabian Ruiz. Ma se c’è stato un giocatore fondamentale, non fosse altro che per il fatto che ha giocato fino ad ora ogni singolo minuto tra coppa e campionato, quello è Giovanni Di Lorenzo. Sempre in campo in tutte e 16 le partite, sempre attento in difesa, un treno sulla fascia e generoso in attacco. Ieri per il terzino della nazionale è arrivato anche il primo gol stagionale. Una marcatura che è valsa al Napoli un punto ed il primato.

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