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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Napule è… beata normalità

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Dieci partite, ventotto punti, nove vittorie ed un pareggio, ventidue gol fatti e tre subiti.

Numeri impressionanti che solo per merito di un Milan straordinario valgono un primato condiviso invece che una fuga con tanti punti di vantaggio.

Il Napoli ha affrontato la squadra di Mihajlovic col piglio da capolista, quello di una squadra che sa il fatto suo, che è sicura dei mezzi a propria disposizione, che vive delle sue certezze e gioca di giovedì sera una partita che sembra quella classica di fine allenamento.

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Il piede sinistro aperto e fatato di Fabian Ruiz apre il Bologna come un cavatappi di qualità farebbe ad un vino rosso d’annata, consentendo di incanalare il match sul binario preferito dagli azzurri, fatto di costruzione paziente dal basso ed accelerazioni improvvise di qualità.

E’ solida, ordinata e metodica la squadra di Luciano Spalletti, capace anche di giocare sotto ritmo nelle occasioni in cui – di fronte – c’è un undici impegnato innanzitutto a non prenderle.

Gli uomini” – tramanda Aristotele – “hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia: mentre da principio restavano meravigliati di fronte alle difficoltà più semplici, in seguito, progredendo a poco a poco, giunsero a porsi problemi sempre maggiori”.

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Non diversamente agisce quest’anno la bella squadra capitanata da un Lorenzo Insigne che – finalmente – fa due su due dal dischetto posizionato agli undici metri.

Meraviglia, infatti, ogni volta la capacità di Koulibaly e Rrhamani di chiudere ogni spazio in difesa è quella di Anguissa e Fabian Ruiz di garantir loro una diga che sbarra l’avversario e rilancia verso gli esterni.

Stupisce, poi, la serafica frenesia con cui lo spagnolo disegna calcio intelligente e Victor Osimhen (decisivo sui due penalty conquistati e costantemente pericoloso davanti) indica la giocata migliore al compagno che – di volta in volta – con due tocchi muove la sfera di cuoio.
Colpiscono, da ultimo, i risultati positivi raggiunti in modo costantemente diverso e con diversi giocatori (Zielinski, Martens e Lozano su tutti) che ancora non hanno mostrato quel di cui sono realmente capaci.
E’, comunque,  un inizio di stagione in cui – come non mai – i ragazzi ultimamente vestiti da supereroi agiscono da padroni assoluti.

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La decima apparizione stagionale in campionato del Napoli conferma il buon momento dei terzini, la qualità della rotazione della rosa coi cinque cambi disponibili, la capacità tecnico-tattica degli azzurri di adattarsi a qualsiasi avversario e di gestire ogni diversa situazione di gioco.

Poca roba, in ogni caso, forse anche a causa delle assenze, il Bologna di Mihajlovic, parso sfiduciato, condannato e dimesso al cospetto d’un avversario parso quasi d’altra categoria.

Lascia una gran bella impressione di beata normalità il Napoli sceso in campo al Maradona in una mite serata di fine ottobre: nessun gol subito, nessun reale rischio patito, Insigne che segna i rigori, vittoria rotonda con partita in costante controllo.

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Il campionato ancora non è neppure ad un terzo e dieci partite servono solo – in negativo – per chi, a questo punto, si vede costretto a rivedere obiettivi ed idee iniziali.

Chi, al contrario, ha iniziato come meglio non poteva, deve solo sperare di continuare allo stesso modo: valigia leggera, volto felice, gruppo seduto su di un treno in corsa sul lato finestrino, nella carrozza meraviglia, con gli occhi fissi verso il tempo che verrà.

A prescindere da come finirà quest’anno, nulla potendo dire o sapere su quel che accadrà da adesso in poi, per il momento è fantastica e speciale l’emozione che si prova mentre si corre.

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